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WTA Madrid: Bertens la “terraiola” elimina Sharapova. Fuori Halep, avanti Kvitova

K. Bertens b. M. Sharapova 4-6 6-2 6-3

Kiki Bertens ama la terra battuta. Sulle altre superfici ha un rendimento piuttosto altalenante, ma quando mette piede qui il suo rendimento si impenna in maniera stratosferica. A partire dall’ITF da 75.000 di Sobota Rokietnica, nell’agosto del 2015, l’olandese ha messo a segno 65 vittorie su 78 partite giocate. Sarebbero 14 le sconfitte, ma una fu un walkover che favorì, lo scorso anno a Bastad, Barbora Krejcikova.

Oggi, Kiki, ha colto l’ennesimo scalpo di grandissimo valore superando Maria Sharapova 4-6 6-2 6-3 dilagando tra secondo e terzo parziale pur con un’avversaria che anche nelle difficoltà dimostrava tutti i miglioramenti intravisti nelle prime partite alla Caja Magica. È storia per l’olandese, perché a 26 anni ottiene la prima semifinale in un Premier Mandatory che si aggiunge a quella Slam di Parigi nel 2016, a quella di Roma dello scorso anno, che segue il titolo a Charleston contro Julia Goerges, una delle più in forma dalla scorsa estate a oggi.

Dopo un set giocato alla pari e perso per una palla giocata male sul 4-4 0-30, ha alzato ancor di più il livello costringendo Sharapova, che già stava sfoderato una prestazione eccezionale, a fare qualcosa di strepitoso per batterla. Stavolta la russa non c’è riuscita e probabilmente la delusione è tanta, soprattutto dopo il successo di ieri contro Kristina Mladenovic, ma perdere contro questa Bertens è ben altro che un’occasione buttata. Kiki in stagione ha vinto 10 delle 11 partite giocate su terra. Sapete chi è stata l’unica a batterla? Karolina Pliskova, che da 3 settimane sta giocando a livelli altissimi.

Sharapova ha tentato il primo scatto ma dal 3-1 è stata immediatamente riagganciata. Bertens cresceva in pericolosità ma sul 4-4, con uno 0-30 a favore, sbagliava in lunghezza un comodo dritto. Da lì, il dritto della russa saliva in cattedra e faceva iniziare una serie che diventerà di 8 punti a 1, fino alla conquista del parziale. Continuavano i segnali positivi visti nei giorni scorsi, prima nel match contro Irina Camelia Begu e poi ieri contro Kristina Mladenovic. Il servizio era efficace, il dritto viaggiava come forse poche altre volte dal momento del rientro in campo dalla squalifica per doping. Scivolava molto bene sulla terra, si difendeva e contrattaccava. Era probabilmente al massimo, con il piede completamente sull’acceleratore. Il coach, Thomas Hogsted, le diceva di rilassarsi e prendersi più tempo, forse fiutando che la partita rimaneva tutta da giocare. Chissà però se aveva previsto lo scatto in avanti, nel rendimento, della tennista olandese.

Dall’inizio del secondo set Bertens ha cominciato a coprire molto meglio il campo, accettando sempre più scambi dove lei era in fase difensiva ma variando molto di più soluzioni profonde a pochi centimetri dalle righe a palle più lente e corte, su cui la russa peccava nel posizionamento. I colpi in top-spin di Kiki avevano l’obiettivo di mandare sempre più fuori dal campo l’avversaria nel tentativo di farla colpire male, indietreggiando: quest ultima invece, non accettando la situazione, persisteva nell’idea di attaccare con un dritto che ancora dava segnali importanti come nel primo punto sullo 0-3 quando in allungo, scivolando, ha rigiocato il rovescio dell’olandese che sembrava definitivo e ha ribaltato lo scambio, conquistando alla fine l’illusorio controbreak.

Il secondo e il terzo set sono stati speculari: Bertens saliva sempre sul 5-1. Sharapova ha tentato una rimonta nel parziale decisivo, ma è stato più per il nervosismo che ha preso l’olandese, vicinissima a una delle vittorie più importanti della carriera. Non è bastato il break ripreso sul 2-5, perché Sharapova si è fatta trovare impreparata in almeno un paio di circostanze nel turno di battuta successivo, finendo per cedere la battuta per la settima volta in totale.

[6] Ka. Pliskova b. [1] S. Halep 6-4 6-3

Nove vittorie consecutive, dieci nelle ultime 11 uscite. Numeri apparentemente normali per Karolina Pliskova, non fosse che stiamo parlando di match giocati sulla terra battuta, superficie che lei non adora affatto. Eppure, i suoi ultimi tre tornei su questa superficie l’hanno vista giungere sempre in semifinale. Non stiamo parlando di eventi di basso livello, ma del Roland Garros, del torneo di Madrid e due settimane fa di Stoccarda.

Oggi la sua prova di gran lunga più bella, perché ha disposto a piacere di una ottima giocatrice come interpretazione della superficie: Simona Halep, bicampionessa alla Caja Magica. Sembrava andasse al rallentatore, la ceca, tanto era in controllo della situazione. Un copione che, in questa sfida, aveva sempre visto in Halep la protagonista principale. Il bilancio fino a oggi era di 6-1 in favore della rumena, che con un iniziale break e l’allungo sul 2-0 sembrava aver ancora in mano la situazione.

Eppure da lì è nata una nuova partita e subito dopo aver recuperato il break Pliskova ha cominciato sempre più a farsi pericolosa, a costruirsi i punti, a scambiare ma mettendo costantemente pressione a una Halep che punto dopo punto si è disunita e dopo aver subito una fulminea risposta sul 3-3 ha perso la battuta. Da lì la ceca non solo non ha praticamente più tremato, ma è stata sempre più padrona del gioco. Non c’era neppure la sensazione di vedere una partita, da parte sua, dove “giocava” con l’andare fuori giri. Sempre perfetta nelle scelte, nei colpi, accelerava quando sentiva l’occasione, si affidava a un servizio che a Madrid può sfruttare l’altura ma è dal primo giorno della Fed Cup che sta traendo ottimi benefici. Non è una vittoria casuale, per quello che è successo fin qui nella sua stagione sulla terra battuta. Non è un solo “merito” della particolarità del torneo di Madrid dove comunque Halep sa trovarsi bene. Sembra, questa, una Pliskova che ha le idee quantomai chiare su come impostare partite che per lei dovrebbero essere quasi delle torture, dove dovrebbe correre e resistere dall’idea di forzare. È lei a guidare lo scambio, è lei a raccogliere i frutti di una impaziente e nervosa avversaria.

Una vittoria, questa, che apre scenari molto particolari, alcuni suggestivi, con una classifica che ora vede Caroline Wozniacki grande favorita per il numero 1 del mondo già prima dell’inizio dello Slam di Parigi. Ma per i calcoli ci sarà tempo.

Altri risultati

Molto bene Caroline Garcia, che lascia appena 5 game alla padrona di casa Carla Suarez Navarro continuando nell’ottimo percorso intrapreso da qualche settimana. Ancora meglio, se possibile, la prova di Petra Kvitova che rovina la serata della malcapitata Daria Kasatkina, infliggendole un netto 6-4 6-0 che avrebbe magari potuto essere ancor più pesante se la ceca avesse concretizzato il set point sul 5-2 nel primo set.

Risultati

[6] Ka. Pliskova b. [1] S. Halep 6-4 6-3
[10] P. Kvitova b. [14] D. Kasatkina 6-4 6-0
[7] C. Garcia b. C. Suarez Navarro 6-2 6-3
K. Bertens b. M. Sharapova 4-6 6-2 6-3

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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