Già nel primo set hai chiesto un Medical Time Out. Puoi dirci come ti senti e come procede col ginocchio?
Certo. Penso che il mio ginocchio stia bene, sì è ok. Ho avuto un altro problema all’inizio del secondo set ed è per questo che ho chiamato l’ MTO perché ero completamente bloccato. Ma è bastato che il fisioterapista mi massaggiasse un po’ ed è tornato ok.
Quindi non c’entra nulla col ginocchio?
No per niente. Questa è la cosa positiva di oggi.
Quanto frustante è quest’anno per te? L’essere tornato, forse troppo presto, ed il dover combattere per ogni partita… anche mentalmente deve essere dura.
Beh, non mi sento frustrato. È semplicemente dura ma, di nuovo, sapevo fin dall’inizio che ci sarebbe voluto parecchio tempo per tornare ad essere come prima. Sapevo dall’operazione che ci sarebbe voluto almeno un anno per essere dove voglio essere. È complicato mentalmente perché dal primo giorno non ce n’è uno di pausa. Quindi è questa la parte più difficile ma penso di essere sulla strada giusta. Sto giocando bene, il ginocchio sta tenendo e fisicamente sto diventando più forte ogni giorno che passa. Devo solo lavorare su me stesso per arrivare dove vorrei essere.
Da questo match cosa puoi prendere di buono? Sei tornato nel quarto set ed eri molto vicino al tuo livello. Eri deluso o ciò ti ha dato fiducia?
Come ho detto ci sono un sacco di cose positive ma ciò che ha dominato è stata la stanchezza mentale. È deludente perdere un match in cui eri così vicino alla vittoria. Sapevo di poter vincere. Ero davvero vicino oggi ma d’altronde era il primo match che giocavo al meglio dei cinque in un anno e anche quando ti alleni non ti alleni mai con tutta quella pressione. CI sono cose che devo accettare, cose che ancora non sono capace di fare in allenamento. Ci proverò nelle prossime settimane come esercizio fisico facendo più sessioni al giorno per migliorare il mio tennis. Quindi ci sono cose che ancora mancano al mio bagaglio ma a dir il vero mi aspettavo fosse dura. Sono deluso di aver perso una partita in cui ero così vicino a vincere ma ora sono più vicino a ciò che voglio essere.
Quando deciderai se giocare la stagione su erba o meno?
Ho già deciso. Ho sempre detto che avrei comunque provato, qualsiasi cosa possa accadere. Non mi butterò sull’erba senza aver testato la reazione del mio ginocchio ovviamente ma per come ho giocato l’ultima partita non vedo controindicazioni nel fare ciò.
Alcuni giocatori che si sono infortunati molte volte chiedono l’aiuto di uno psicologo per tornare a praticare la loro disciplina. Lo hai richiesto anche tu?
No. Mi è successo varie volte nella mia carriera di ricorrere all’aiuto di uno psicologo ma stavolta non ne ho bisogno. Non ho timore, sto bene al momento. Continuo a fare le mie cose e ho un sacco di gente attorno a me.
È stata una bella battaglia. Ti ha fatto piacere tornare in questo torneo ed essere capace di giocare così facendo il possibile per tornare?
Certo, sono davvero felice di aver potuto giocare al Roland Garros, specialmente sul Lenglen in un torneo dove negli ultimi tre anni ho giocato il mio miglior tennis. Questo è chiaro e ovvio. Ad ogni modo so tutto quello che ho fatto da quando mi sono infortunato, tutti gli sforzi e sacrifici che ho fatto e nessuno li può vedere. È stato per vivere momenti come questo. E spero ci saranno molte vittorie dopo questo.
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