Alizé Cornet non sarà punta dal tribunale indipendente per aver saltato 3 controlli anti-doping a sorpresa nel giro di 12 mesi. La sentenza è giunta nel pomeriggio di martedì 15 maggio e comunica che la tennista francese è stata sollevata da ogni accusa perché il Doping Control Officer non avrebbe fatto tutto secondo la norma. Testualmente: the DCO did not do “what was reasonable in the circumstances (i.e. given the nature of the specified location) to try to locate the [player], short of giving [her] any advance notice of the test.”. Tradotto: il DCO (Doping Control Test) non ha fatto quello che era ragionevole fare in queste circostanze (ad esempio data la natura del posto indicato) per provare a localizzare l’atleta, a parte darle qualche notizia in anticipo del test”.
Per queste ragioni, come recita il comunicato diffuso sul sito ITF, l’accusa contro la transalpina è totalmente crollata. Si chiude così un caso scoppiato verso la metà degli utimi Australian Open e che avrebbe dovuto portare la sentenza a marzo secondo le prime indiscrezioni quando invece si è protratta fino all’inizio di marzo. Cornet ha continuato a giocare nonostante fosse a conoscenza di una sentenza che sarebbe dovuta arrivare, con il rischio di essere squalificata per almeno 6 mesi o di una pesante multa da pagare. A Indian Wells, dopo il primo turno perso contro Sofya Zhuk, la francese ha raccontato di come stesse vivendo abbastanza male il momento e di come fosse influenzata da questa sentenza che doveva arrivare ma ancora non aveva notizie. Adesso, potrà tornare a giocare più libera.
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