[1] D. Thiem b. G. Simon 3-6 7-6(2) 6-1
Dominic Thiem batte Gilles Simon in rimonta, segna la vittoria numero 200 e conquista il decimo titolo in carriera all’Open Parc Auvergne-Rhône-Alpes Lyon, il secondo stagionale dopo la vittoria all’Argentina Open. Chi ha detto che il tennis è lo sport del diavolo si riferiva a partite come questa. Per metà l’austriaco è l’ombra di se stesso, falloso, deconcentrato e in totale balia del francese. Dopo aver perso il primo e ad un passo dal ko nel secondo set però scende in campo quello vero che tira vincenti da ogni dove pesanti come macigni e non c’è più storia.
La partita parte in sordina, i due si conoscono bene ma spendono comunque i primi giochi a studiarsi. Simon impara in fretta mentre Thiem non ci capisce niente, colpisce la palla con la consueta violenza, spostandosi spesso per giocare l’inside out o inside in, ma il suo avversario è un muro e per lui è difficile sfondare. Lo schema dell’austriaco è semplice: servire spesso in kick ad uscire, specialmente da sinistra, per aprirsi in campo e andare a segno dall’altra parte ma per riuscire a farlo deve mettere in campo la prima palla che oggi non entra con costanza. Nel quarto game Thiem inizia a manifestare grossi problemi di concentrazione, smarrisce completamente la prima palla, commette due doppi falli e si trova 15-40. Il pericolo imminente lo scuote e annulla tutto con prime vincenti o quasi. Simon continua invece a dominare i suoi turni di battuta ed è fenomenale nel passare dalla difesa all’attacco sorprendendo Thiem con accelerazioni vincenti lungo linea giocate con grande anticipo. Thiem è sempre più frenetico nel cercare la soluzione definitiva che proprio non riesce a trovare e nel sesto game, abbandonato ancora dalla prima si trova in seria difficoltà e poi, abbandonato anche dalla seconda, concede palla break al francese che questa volta va a segno. Simon, in gran condizione fisica e con un ottimo timing sulla palla continua a disegnare il campo senza disprezzare ottime discese a rete sempre ben preparate, conferma il break a zero e poi chiude il set.
La confusione tattica dell’austriaco si fa ancora più pesante nel game d’apertura del secondo parziale. Fulminato da un rovescio lungo linea vincente di Simon, l’austriaco improvvisa un serve&volley e viene passato dal francese, commette doppio fallo e sulla palla break tira un dritto lungo e largo in uscita dal servizio. Un disastro. Thiem non ci sta, o almeno ci prova, e si procura subito la palla dell’immediato contro break ma Simon annulla. Gli scambi diventano sempre più lunghi e intensi ma dalla parte dell’austriaco è tutto un alternarsi di vincenti ed errori tradotti in tre palle del contro break prima conquistate e poi fallite nel sesto game e due palle del doppio break concesse e salvate nel settimo. Come spesso accade nel tennis basta un attimo per far cambiare una partita. Thiem acquista fiducia mentre davanti a Simon inizia a scorre il film dell’occasione fallita. Si arriva al tie break, Thiem sbaglia malamente il primo punto ma poi si scatena e chiude 7-2.
Il terzo parziale è un crescendo dell’austriaco che martella da fondo scavando solchi vicino alle righe con entrambi i fondamentali e mettendoci in mezzo anche qualche pregevole tocco. Break nel primo game, doppio break nel terzo giocando pure un tweener. Seguono altri punti per arrivare alla fine, scambi durante i quali Simon si difende eroicamente ma non può nulla. Thiem non sbaglia più niente.
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