Chissà dove l’ha preso, tutto quel talento. Sin troppo per un tennista soltanto, ammesso che lui abbia voglia di dividerlo con qualcuno, cosa che sinceramente non ci sembra probabile. Chissà da quale filone ha attinto, Denis Shapovalov, il ragazzo che sembra baciato dalle divinità tennistiche, quasi ognuna di loro gli avesse fatto un dono, chi la fiamma che arde inesausta, chi la rapidità che mette le ali ai piedi, e chi ancora il colpo d’occhio che tutto prevede. Forse ha preso qualcosa in Israele, dov’è nato. Molto certo dal Canada, di cui è cittadino, e da lunedì prossimo sarà anche il nuovo numero uno del tennis. Magari ha ricevuto qualcosa dalla Madre Russia, che ha dato i natali alla sua famiglia. Li definiscono cittadini del mondo, tipi così, ma forse è un’accezione riduttiva. Rappresentano qualcosa di più, e di diverso, ragazzi come Denis. Sono autentici puzzle tennistici, sapienti costruzioni di tessere tratte dai migliori architetti del nostro sport.
Non è il solo, Shapovalov, certo è l’insieme tennistico meglio assemblato. Là, nella sua terra canadese, sono tutti un po’ come lui. Milos Raonic che viene dal Montenegro, vive a Monte-Carlo, ma ha imparato dai maestri di Montreal e Toronto. E presto sarà la volta di Felix Auger Aliassime, che ha solo diciassette anni, e già fa capolino nei tornei che contano, dove si batte alla pari con quelli che il circuito lo frequentano da anni. Un ragazzino alto e magro, agile, rapido, con un padre nato in Togo e una data di compleanno che sembra un monito alla concorrenza: nato l’8 di agosto. Come il Più Grande, Roger Federer.
Ma Denis ha qualcosa in più, è speciale. Coach Martin Laurendeau dice di non aver mai visto un tennista apprendere così rapidamente dal semplice contatto con ciò che gli sta intorno, cose e persone. È una spugna, Denis, avido di sapere tennistico. «Impara dalle sconfitte, ed è difficile che nel successivo match, contro lo stesso avversario, commetta gli errori della prima volta». Dicono che sarà lui a contendere a Zverev la leadership nei prossimi anni. Dicono, anche, che uno rivestirà i panni di Nadal e l’altro di Federer… Se così sarà, a Denis toccherà prendere il posto di Roger. Un nuovo Federer, però mancino…
Qualche punto in comune c’è. Solo Roger e Denis ostentano, in campo, una posizione con i piedi sulle righe. Solo Roger e Denis variano i colpi, e cambiano ritrmo, senza paura di incartarsi. Vero, Federer ha più mano, più classe. Shapovalov è furioso, incessante, esagerato. Ma qualcosa c’è…
Se n’è accorto anche Berdych, uno che ha fatto la storia del tennis da Top Ten in queste ultime sette stagioni. Gli è stato sopra un set, ma quando ha un po’ allentato la presa, Shapovalov gli è arrivato addosso come un vortice e gli ha portato via punti e game, insieme con ogni possibile sicurezza. «È speciale, davvero. Uno che sembra nato per il tennis», dice il ceco. Cercavate altri punti in comune con Federer? Perché, quanti altri conoscete che siano “nati per il tennis”?
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