Con l’ultima edizione del Miami Open messa in archivio non si esaurisce soltanto il rapporto del torneo della Florida con Key Biscayne, in attesa del passaggio al più moderno stadio dei Dolphins, ma molto più banalmente si chiude il primo trimestre della stagione. Si abbandona il cemento, anche se qualche momento potremmo ancora averlo a Monterrey con la nostra Jasmine Paolini che oggi si gioca l’accesso al main draw contro la statunitense Usue Maitane Arconada e con Garbine Muguruza grande favorita alla vittoria finale, e si passa alla terra rossa, con la lunga corsa che ci porterà al gran finale del Roland Garros.
In questi due mesi che ci separano dal secondo Slam stagionale, però, possiamo ricavare 4 tornei che faranno la differenza e sono tutti concentrati verso maggio: Stoccarda, Madrid, Roma e, appunto, il Roland Garros a Parigi. Charleston, al via oggi, era sempre un passaggio molto importante anche in ottica ranking, ma quest anno uno dei tornei più antichi del circuito, frequentato in passato più volte sia da Serena che da Venus Williams, è privo di top-5. Caroline Garcia, Petra Kvitova (apparsa in difficoltà a Miami, terreno mai semplice per lei) e la campionessa a Key Biscayne Sloane Stephens sono le uniche top-10 presenti, motivo per cui non può essere questo uno degli eventi che farà la differenza. A Stoccarda sono annunciate 13 delle prime 15 (assenti solo Caroline Wozniacki e Venus Williams), e situazioni simili sono previste sia a Madrid e Roma.
LE EVOLUZIONI DEL RANKING
Ripensando a quanto avvenuto nel 2017, con una Simona Halep dominatrice in termini di piazzamenti puri, con 3 finali raggiunte (un titolo, a Madrid) e una semifinale (a Stoccarda) e una Wozniacki invece più “rinunciataria” perché la terra spesso e volentieri le impedisce di giocare bene, è immediato pensare al ranking e a quello che potrebbe avvenire se a entrambe vengono tolti i punti raccolti 12 mesi fa. Vi diamo subito un’indicazione: la danese perderà pochissimo, la rumena moltissimo. Al momento tra le due ci sono 1350 punti (8140 contro 6790), ma questa situazione verrà completamente ribaltata e la campionessa dell’ultimo Australian Open da oggi si troverà con un vantaggio, sulla carta, di 1226 punti da gestire entro la fine dello Slam. Questo vuol dire che se Halep, da Stoccarda (il primo appuntamento che la rivedrà in campo) guadagnerà rispetto alla sua rivale un totale inferiore a quella soglia (1226, appunto), le sarà sicuramente dietro.
C’è poi la terza incomoda. Abituati da inizio anno a fare i conti solo su loro due, quasi non notiamo che in mezzo c’è Garbine Muguruza, che in questi 2 mesi perderà soltanto 414 punti. Lei ha 700 punti in meno rispetto a Wozniacki, ma 500 in più di Halep che quindi comincerà questa rincorsa al terzo posto. Non sarà facile, perché servirà ancora un rendimento eccellente, ma se Wozniacki ripeterà il trend degli ultimi anni e pur con l’aggiunta di Istanbul, nella settimana di Stoccarda, e deciderà ancora una volta di sacrificare uno tra Madrid e Roma (normalmente il secondo, visto che non incapperebbe in sanzioni perché non obbligatorio), allora le possibilità potrebbero diventare più alte.
Si è parlato fin troppo, vediamo la tabella riassuntiva che abbiamo preparato.
Al di là dell’inglesismo che abbiamo voluto portare nella tabella, facciamo una breve spiegazione: nella prima colonna c’è il ranking attuale seguito dai punteggi delle rispettive giocatrici. La terza colonna, quella con la diversa gradazione di colori, indica i punti che le giocatrici perderanno da questa settimana fino a Parigi. La quarta il loro ranking che a oggi avrebbero dopo il Roland Garros, nell’ultima la loro posizione in classifica. È qui che nasce l’importante vantaggio di Wozniacki.
CAPITOLO MUGURUZA
La composizone del ranking della spagnola è piuttosto particolare: 4 eliminazioni precoci su 8 tornei Mandatory (Slam e Premier Mandatory), ma risultati importanti negli altri eventi, che però alla fine non comportano che un “fastidio” se si deve aggiungere qualcosa. Ne deriva che il suo sedicesimo risultato è 185, una semifinale in un torneo Premier. A Monterrey (dove gioca per un contratto di partecipazione) deve insomma vincere il titolo per aggiungere qualcosa alla sua classifica (guadagnerebbe 95 punti, la differenza tra 280 e 185). Pur vincendo e guadagnando 95 punti, la situazione non cambierebbe per Stoccarda dove sarebbe di nuovo costretta a fare almeno finale per vedere un (lieve) guadagno. Il limite rimarrebbe a 185 per effetto di un’altra semifinale in un Premier (torneo da 470 punti alla vincitrice, 305 alla finalista). Lei si giocherà tutto nei grandi eventi, ma anche a Roma la situazione sarà critica perché vedrà uscire 350 punti: ne entreranno sicuro 185, ma questo la costringerà a un’altra grande corse per aggiungere punti significativi. Fondalmente, se si vuol diventare numero 1 bisogna fare risultati importanti: ecco l’occasione, anche se servirà ben altra Muguruza rispetto a quella vista fin qui.
CORSA AL QUARTO POSTO: 5 GIOCATRICI IN 300 PUNTI
Tolti i punti ottenuti lo scorso anno sulla terra rossa tra aprile e la fine del Roland Garros, troviamo 5 giocatrici racchiuse in 300 punti: da Caroline Garcia, proiettata ora al numero 4 con 4095 punti, a Karolina Pliskova, al numero 8 con 3795 punti. La francese deve arrivare in semifinale, questa settimana a Charleston, per aggiungere qualcosa visto che il suo sedicesimo risultato è 110 (e si tratterebbe comunque di appena 75 punti).
Potrebbe essere più pericolosa Kvitova, che però aveva il fiato corto sia a Indian Wells che a Miami. Dalla sua, però, la ceca ha gli 0 punti come limite i virtù dei pochi tornei giocati dal momento del rientro e avrebbe subito bisogno di un buon risultato per recuperare terreno sul gruppo che la precede di almeno 500 punti. Rimane il dubbio su Sloane Stephens, che dopo il successo a Miami potrebbe anche tirare il fiato per riposare un attimo. Loro due saranno comunque le giocatrici da tenere d’occhio: 70 punti da difendere per la prima (tutti a Parigi), 0 per la seconda, che sarà certa di guadagnare qualcosa ogni volta che metterà piede in campo.
Kvitova ha annunciato una programmazione piuttosto intensa su una superficie che non la favorisce più di tanto anche se ci sono 2 titoli a Madrid, torneo pur sempre particolare perché in altura.:Charleston, Stoccarda (anche perché nel weekend si giocherà proprio alla Porsche Arena la Fed Cup e lei sarà in campo), poi Praga come torneo “di casa”, Madrid e Roma prima di Parigi. Tanti tornei tutti ravvicinati dove rischia di arrivare ancora col fiato un po’ corto e magari ci sarà qualche cambiamento strada facendo.
Stephens, oltre a Charleston, per la prima volta sarà di scena a Stoccarda, poi Madrid, Roma e Parigi. Garcia sarà probabilmente di scena a Strasburgo nella settimana prima dello Slam di casa mentre Elina Svitolina, al momento quinta in proiezione sarà a Stoccarda, Madrid e Roma. Venus Williams, settima, potrebbe decidere di saltare uno tra Madrid e Roma (per lei non c’è più il problema degli obblighi, quindi non rischierebbe sanzioni se rinunciasse a Madrid) e limitare la terra rossa a due soli tornei.
Infine, Jelena Ostapenko. La recente finalista di Miami perderà i 305 punti della finale di Charleston 2017, dove non prenderà parte. Impegnata verosimilmente nell’importantissimo spareggio di Fed Cup in Siberia contro la Russia, che potrebbe portare la Lettonia fuori dai gironi zonali per la prima volta dal 1994, la sua stagione sulla terra comincerà a Stoccarda e poi passerà da Madrid e Roma, prima di arrivare al delicatissimo impegno del Roland Garros dove sarà campionessa uscente. L’obiettivo sarebbe quello di mantenere la top-10, visto il grande distacco che la separa dalle giocatrici avanti a lei. Come si è visto, però, la giocatrice di Riga ha la possibilità di giocare un gran tennis e costruirsi le occasioni per far male in ogni situazione, al di là della prestazione nella recente sfida contro Stephens. Negli ultimi 3 anni ha sempre giocato almeno una finale in un grande torneo (da Doha 2016) per cui va considerata tra le possibili protagoniste. Il vantaggio nei confronti di Angelique Kerber e Julia Goerges (in campo a Charleston anche se in uno spot insidioso con Naomi Osaka e la specialista del doppio Laura Siegemud, al rientro dopo 9 mesi) è di oltre 200 punti, mentre su Daria Kasatkina e tutto il resto del gruppo è di almeno 600 punti.
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