Emiliana Arango sta raccontando la storia più interessante di un torneo, il WTA International di Bogotà, altrimenti destinato a rimanere nel dimenticatoio della geografia tennistica di questo 2018. Nata il 28 novembre del 2000, la colombiana è ai quarti di finale. Da numero 510 del mondo avvicinerà le prime 350 e grazie al successo contro Jasmine Paolini ha conquistato l’accesso alla lotteria della parte alta del tabellone. Assieme a lei, da quel lato del tabellone, ci sono Daniela Seguel (numero 192 WTA, prima cilena ad approdare ai quarti in un tabellone principale del circuito maggiore), Ana Bogdan (numero 79, recente semifinalista a Monterrey) e Anna Karolina Schmiedlova (numero 132, il cui ultimo quarto di finale risaliva a Wuhan 2015 nella stagione in cui terminò in top-30).
Il torneo, impoveritosi a pochi giorni dal suo inizio a causa dei forfait delle protagoniste più attese (Daria Kasatkina, Francesca Schiavone, Sara Errani ed Eugenie Bouchard), si aggrappa alla propria connazionale, seconda giocatrice nata nel nuovo millennio a spingersi così avanti dopo Dayana Yastremska lo scorso anno a Istanbul. Sta affrontando un cammino non ancora irresistibile, ma il 6-0 2-6 6-4 al primo turno contro una terraiola come Veronica Cepede Royg è stato confermato dal 7-6(0) 6-1 di oggi contro la tennista toscana e le partite da adesso in avanti potrebbero essere tutto sommato “giocabili”.
Oggi, in campo alle 9 a causa della sospensione per pioggia di ieri e con la consapevolezza che chi avrebbe vinto, tra le due, dovrà poi rimettere piede in campo per i quarti di finale, Arango ha dominato la scena sotto l’aspetto della cattiveria agonistica. Paolini ha avuto due break di vantaggio nella prima frazione ma sia sul 3-1 che sul 5-3 ha sperperato il vantaggio, prima facendosi riprendere da 40-15 poi buttando il turno di battuta. Sul 6-5, servizio Arango, la toscana ha avuto 2 set point ma se sul primo ha commesso un errore sul secondo è stata molto brava la colombiana con la difesa controbalzo trovando poi il modo di tirare il dritto lungolinea. Il tie-break successivo è stato dominato dalla giocatrice di Medellin, anche a causa dei tantissimi errori di Jasmine.
L’allenatore della colombiana è stato chiaro, al cambio campo: “Non caricarti di tanta pressione, sei in controllo della partita. Lei è stata avanti, ma ogni volta andava in agitazione e sbagliava, e se cominciava un errore ne arrivavano poi altri 4”. Il consiglio è stato pienamente recepito dalla colombiana, che nel secondo set a tratti faceva sfogare l’azzurra consapevole che le difficoltà del primo set e la botta psicologica dell’esito del parziale avrebbero avuto ripercussioni. Paolini non si è più ripresa, sbloccando la casella dei game solo con un contro break inutile sullo 0-2, concludendo la sua partita con un dialogo abbastanza chiaro col proprio coach. “Non ho più energia” diceva al cambio campo sul 7-6 4-1 Arango, con altri errori che piovevano sulla sua partita fino alla conclusione, ormai scritta, in favore della giovane avversaria.
Risultati
secondo turno
[7] A. Bogand b. A. Blinkova 1-6 7-6(8) 6-4
[WC] E. Arango b. J. Paolini 7-6(0) 6-1
A. K. Schmiedlova b. [Q] R. Zarazua 6-1 6-4
[5] L. Arruabarrena b. S. Sorribes Tormo 6-0 6-1
D. Jakupovic b. [Q] E. Kostova 6-2 6-2
[2] M. Linette b. [WC] M. Herazo Gonzalez 6-2 6-1
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