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Djokovic, altro colpo di scena: dopo Agassi, addio anche con Stepanek

Dopo Agassi, Stepanek. Novak Djokovic continua il suo repulisti totale dentro il suo team (e probabilmente anche dentro se stesso, a questo punto), e pochi giorni dopo aver rotto con il Kid di Las Vegas, saluta anche l’ex tennista ceco (che presto diventerà papà, visto che la Vaidisova è incinta). Un altro segnale di quanto Nole sia, probabilmente, confuso, sul suo presente e sul suo futuro, per non dire altro. “La nostra relazione al di fuori del tennis rimarrà e rimane grandiosa – ha detto Djokovic – e apprezzo tantissimo il modo in cui Redek mi è stato vicino in questo periodo”.

E così nemmeno un anno dopo siamo qui a scrivere la fine di un libro che tutti avevano letto nemmeno senza saperlo. Anzi, sapendolo e gridando il finale al mondo intero proprio. Con Agassi è durata meno di un anno, con Stepanek solo qualche mese.

Non prometteva niente di buono prima, nessuno si è sorpreso quando la Espn ha riportato le parole di Agassi,  che ha letteralmente detto “ci trovavamo troppo spesso in disaccordo”. Una coppia nata già male e poco, molto poco assortita. Già l’arrivo di Stepanek all’interno del team aveva fatto vacillare abbastanza il dinamico duo, i disastrosi risultati degli ultimi tempi di Djokovic (doppia eliminazione al primo turno sia a Indian Wells sia a Miami) hanno fatto il resto. D’altronde la scelta di Agassi, e anche quella di Stepanek, si allinea (si allineava) con le scelte, diciamo discutibili, del serbo in questo ultimo anno e mezzo.

La collaborazione di Nole con l’ex numero uno del mondo in campo è durata poco, veramente poco. In questo anno o giù di lì è stato molto più il tempo passato da Djokovic in infermeria che sui campi da tennis. Già dall’inizio, però, si capiva che era un duo che non poteva funzionare a dovere. Certo, Djokovic ci aveva stupito già con Becker: anche con il tedesco all’inizio sembrava non funzionare, poi Nole ha vinto di tutto e anche di più. Adesso la stagione sulla terra ci dirà se esistono ancora brandelli di quell’incredibile tennista oppure se anche il 2018 si avvia ad essere come un anno buttato.

Luigi Ansaloni

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