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Barcellona contro Madrid, è sfida anche fra tornei?

dal nostro inviato a Barcellona

Leggendo il titolo subito si potrebbe pensare al Clasico, Barça contro Real, in effetti le due città si dividono su molte cose. Il calcio, la politica che vede i catalani chiedere l’indipendenza proprio dalla capitale Madrid, fino forse anche al torneo di tennis. Madrid ospita da anni un torneo 1000, mentre Barcellona solo il 500 in corso, che però incassa il favore di Rafa e probabilmente spera di compensare così quell’altro 500 di differenza.

Se sul calcio la rivalità per le strade non si sente poi tanto, dove c’è qualcuno che vende una maglia di Messi accanto troverete sicuramente la camiseta blanca di Ronaldo, anche se tutti si guardano bene dal comprarla. La questione politica è molto più sentita. In qualsiasi parte della città andrete, alzando il naso all’insù, potrete vedere appesa o sventolare una bandiera catalana. Qui ha assunto quasi – anzi meglio non dirlo – lo stesso significato che hanno gli adesivi “qui abita un’antifascista” in Italia. Paragone azzardato, ma il succo è che quella bandiera mostrata non è semplicemente aderenza alla regione, ma aderenza alla richiesta di indipendenza.

Resta da chiarire se anche i tornei tra loro sono in pace o se la questione è leggermente più sentita. Non è facile capirlo però sicuramente ci sono delle differenze che si possono vedere sia passeggiando per il villaggio che guardando le partite e riguardano due aspetti visibili anche semplicemente seguendo i tornei in televisione. Per l’appunto sono l’impianto e i raccattapalle.

Da una parte abbiamo Madrid con la sua Caja Magica, progettata da fior fior di architetti che hanno condensato tutto all’interno di questo enorme parallelepipedo. Dall’altra abbiamo la semplicità di un circolo, probabilmente rimasto così nel corso dei decenni, basta osservare uno dei lati corti della Pista 1 (quello inquadrato dalla camera fissa) in cui non ci sono le impalcature, ma sono stati lasciati in mostra i portici/colonne a cui solo i soci del club possono accedere; i campi inoltre in certi punti quasi si toccano, sono condensati sì, ma in modo differente, quasi che cercassero un incastro senza forzarlo quale invece era l’obiettivo della Caja Magica. Per ultimo, ma questo dettaglio ve lo può svelare solo un attento inviato che c’è stato, la Pista 1 è costruita su più campi del circolo, così come probabilmente anche il Centrale.

(Nella foto allegata sotto il titolo abbiamo la vista della Pista 1 con i portici sulla sinistra e la Pista Rafa Nadal che invade, almeno in altezza, il secondo campo per importanza. Tutto a sinistra invece, non si vedono, ma ci sono la Pista 2 e Pista 3 affiancate.)

In secondo luogo i raccattapalle, la scelta di Ion Tiriac per Madrid era puntare tutto sull’aspetto. Modelli per il torneo femminile, modelle per il torneo maschile. Anche l’occhio vuole la sua parte, ma Barcellona risponde con una scelta quasi all’opposto: bambini, avranno 10 anni i raccattapalle che abbiamo visto passarsi e inseguire palline sulla terra rossa. Spesso hanno anche sbagliato e sono sembrati un po’ imbranati e confusionari – in effetti non è che i modelli e le modelle siano poi così più efficienti a Madrid -, ma sono genuini e spontanei, i bambini.

Già solo confrontando questi due aspetti possiamo azzardare che Madrid è più per lo spettacolo nello spettacolo. A Barcellona invece lo spettacolo e già il tennis e il resto deve metterti a tuo agio, farti sentire a casa. In un’atmosfera che è calda, ma non calda arroventata e come si pensa spesso incandescente che scalda gli animi, ma un calore intimo e quasi rassicurante. Quindi se avete intenzione di seguire uno dei due tornei in Spagna prima di scegliere chiedetevi che tipo di carattere avete e con quale torneo avreste più feeling.

Simone Milioti

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