[8] V. Williams b. [27] C. Suarez Navarro 6-3 6-3
Venus Williams, a quasi 3 mesi dal compiere 38 anni, è nella semifinale del WTA Premier Mandatory di Indian Wells. La statunitense è la grande imbucata al ballo delle giovani, dove la più “anziana” tra le altre 3 è Simona Halep, attuale numero 1 del mondo e che è in procinto di compiere 27 anni. Semifinale che, tra l’altro, è anche il suo miglior risultato da queste parti dopo quella del 1998 quando perse in 2 set contro Martina Hingis e quella del 2001, famosa, dove non scese in campo contro Serena Williams.
Il 6-3 6-3 odierno contro Carla Suarez Navarro racconta di un match piuttosto agevole, senza i patemi vissuti contro Anastasija Sevastova e i momenti di difficoltà avuti contro Serena Williams, ma anche senza quei black-out qua e là che avevano contraddistinto il suo esordio contro Sorana Cirstea. La differenza, però, tra la statunitense e la spagnola hanno giocato un ruolo fondamentale nell’esito della partita: la vera chance di Suarez Navarro era di avere di fronte un’avversaria abbastanza irregolare, mentre lei continuando a ribattere in un gioco quasi da ping-pong teneva il ritmo alto nello scambio e toglieva sempre più il tempo sulla palla alla ex numero 1 del mondo.
Il giochino, se così vogliamo rinominarlo, ha funzionato soltanto per i primi game. O meglio, non ha affatto funzionato: nel momento in cui Venus ha accelerato, l’altra non le è stata dietro. Salvate 3 palle break sull’1-1, la statunitense ha preso il vantaggio due game più tardi e da lì ha comodamente portato a casa la prima frazione.
Venus è di un’altra cilindrata ma ancora, all’inizio del secondo parziale, cominciava un po’ sottotono perdendo un immediato break di vantaggio. Il margine però tra le due era talmente ampio, almeno oggi, che per lei è bastato pochissimo per rimettere le cose a posto con un break sul 2-2. Suarez Navarro era costretta a forzare, ma con la consapevolezza che a far gioco non sarebbe mai stata lei: qualcosa in questa equazione non torna, nonostante poi “Carlita” abbia avuto la meglio sull’avversaria per 3 volte nei precedenti 8 confronti.
La Williams di adesso, però, è un’altra atleta rispetto a qualche anno fa: gli anni passano, ma lei si sta gestendo in maniera probabilmente adeguata. Fino a qui aveva disputato appena 2 tornei, uno di questi grazie a un contratto abbastanza sostanzioso (Sydney), poi ha avuto un mese e mezzo di riposo completo per arrivare al difficile marzo dove il calendario propone due appuntamenti da non fallire: Indian Wells e Miami. Gran parte del suo ranking, ora, si basa su questi appuntamenti obbligatori e lei, ancora, riesce a rispondere “presente”. Non è da tutti, ma stiamo pur sempre parlando di una giocatrice che non è come tutte le altre.
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