Peccato per la partita di oggi, come spiegheresti il primo set così negativo?
Maluccio, non sentivo bene la palla. Lei è una giocatrice diversa rispetto alle altre e dovevo capire il suo gioco. Quello slice di dritto dovevo registrarlo e non riuscivo a giocare. Nel secondo ero 30-14 sul 4-4, ero sempre avanti ma sono stata altalenante. Non ero nella miglior forma mentale e tennistica. Una sconfitta che ci può anche stare.
Che sensazioni hai ora che sei nella fasi finale di questo giro d’addio?
Tutti molto carini già ieri quando ho detto che era l’ultima volta c’è stato un “oooh” di dispiacere. Un ragazzo italiano ieri ha fermato il mio allenatore e gli ha detto di come fosse dispiaciuto del mio addio. Devo dire che fa piacere sapere di avere lasciato un piccolo segno nella storia del tennis italiano. Tra le colleghe ancora non ho ricevuto granché, magari durante Roma ci sarà un’atmosfera diversa. Magari alcune ancora non sanno che smetto, vediamo dai. Si sta avvicinando la fine e sono convinta della mia decisione: è giusto finirla, ho dato tanto e ho ricevuto tanto da questo sport, ma ora non sto più bene fisicamente. Ho male al ginocchio da diverso tempo, ho qualche acciacco di troppo. Alla fine bisogna stare a mille, e sento che io sono arrivata alla fine.
Il tuo slice di rovescio è apprezzato da tutti per la sua originalità, oggi hai affrontato una giocatrice ancor più atipica, che usa lo slice di dritto. Che sensazione è stata?
È una sensazione diversa, tante volte mi sono detta che mi sarebbe piaciuto giocare contro me stessa, cioè vedere che effetto fa giocare come gioco io, capire che palla mi arriva, se è diversa. Oggi questa sensazione non dico che l’ho provata ma ho detto: “Porca miseria, quello slice…”. Il suo colpo è un po’ diverso dal mio: il mio più lineare, il suo più lavorato e lento… Però stare lì ogni volta a tirare su questo slice… Ho pensato a quello che le altre subiscono quando giocano contro di me, ho pensato che qui qualcuna va via di testa (ride, nda). Non è facile stare tutti i punti bassa, è una palla totalmente diversa rispetto a quella che sei abituata a ricevere. È una sensazione strana e non mi è piaciuta (ride, nda), proprio per niente.
A New York avevi detto che ora la priorità è divertirti, lo stai facendo?
A volte sì a volte no, son sincera. Perché tante volte non sto bene fisicamente, l’età avanza e i recuperi son sempre più lunghi e il giorno dopo una partita ne risenti. Però ci sono a volte che penso “gioca tranquilla, goditela”. Non vedo l’ora che arrivi il torneo di Roma, perché sarà qualcosa di speciale. Vorrei che arrivasse presto, vorrei arrivare bene. Non penso a vincere il torneo, sarebbe esagerato, però vorrei essere lì in una condizione tale da poter salutare tutti col sorriso. Prendo qualsiasi risultato verrà. Ora cercherò di giocare qualche torneo, dipende anche da dove entrerò perché ad esempio qui mi hanno dato una wild-card e poi si arriva al Foro e vi aspetto.
Da quando esiste un Premier Mandatory è la prima volta in cui non abbiamo italiani. Come la vedi?
È che vi abbiamo abituati troppo bene! Prima era facile avere tutte noi assieme, anche nei maschi c’erano tanti giocatori presenti… e adesso che non ci sono più magari questo si fa sentire di più e forse bisognava apprezzare di più prima. Adesso ci sarà il cambio, ormai sta arrivando. Io vado via, la “Schiavo” non so quanto ancora andrà avanti. Alla fine queste ragazzine hanno fatto già molto bene in Fed Cup e stanno venendo fuori. Poi il fatto che non ci sia nessuna italiana qui si fa sentire, ma vedrai che il prossimo anno ci saranno.
Che programmi hai adesso?
Andrò a casa: a Miami non entro e non so se mi aiutano con una wild-card, quindi tanto vale tornare a casa e vedere. Quello che vorrei fare ora è qualche torneo sulla terra prima di Roma per entrare in clima. Per l’immediato post invece ti dico “vacanza”: mi è nato il nipotino, voglio stare con lui e quello che verrà dopo non l’ho ancora pensato.
Hai mai pensato che coppia di doppio sarebbe se giocaste tu e Niculescu assieme? Una slice di dritto, una di rovescio…
Oh mio Dio, no! (ride, nda) No devo dire la verità non c’ho mai pensato, poi è ormai da qualche anno che non mi dedico più al doppio, quindi proprio no.
Beh sareste state una coppia spettacolare.
No secondo me non saremmo durate, tiriamo troppo piano. Ho bisogno di una che tiri un po’ più forte.
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