Raccontando Indian Wells: donne, è arrivato Tommy Haas (e l’ombrellaio)

40 anni (tra un mese) e ancora nessuna virgola fuori posto: Tomy Haas è ancora di un'altra categoria. Le nostre Fab Four (quasi) tutte sul campo 4 in una giornata di qualificazioni, e sale la nostalgia.

Classe 1978, 40 anni tra un mese, eppure Tommy Haas ha un dono naturale: non verrà mai male nelle fotografie. Chi di voi ricorda la serie tv del recente passato “How I Met Your Mother”? Meravigliosa per circa 9 stagioni prima di naufragare pesantemente con l’ultima puntata, persone che ancora oggi giurano di non riuscire a rivedere gli ultimi 10 minuti per non cancellare tutto quello che erano riusciti a creare. In ogni modo, uno dei personaggi della serie, Barney Stinson, aveva come caratteristica proprio quella di non riuscire a venire male quando gli veniva fatta una foto.

Quello che però per lui era una finzione dettata dall’aspetto scenico, per Tommy invece diventa la vera normalità nella vita reale. Anche oggi, alla cerimonia del sorteggio del tabellone femminile, il tedesco non aveva alcunché fuori posto: un po’ come i capelli di Javier Zanetti, perfetti e inappuntabili pure dopo 70 metri di galoppate sulla fascia esterna del campo da calcio, un po’ come David Hasselhoff che in Baywatch corre sulla spiaggia con il chiaro intento di mettere in ridicolo chiunque di sesso maschile gli fosse intorno.

Luca Baldissera, il collega italiano di Ubitennis, è venuto a sedersi vicino a noi e la prima reazione guardando il palco dove assieme al direttore c’erano i vari rappresentanti è stata, tra le risate: “Una persona come me vede Haas e dopo un po’ comincia genuinamente a odiarlo: un fenomeno assoluto a tennis, un figo ancora di questo livello a 40 anni. Deve avere un difetto, uno!”. In quel momento il caso voleva che 6 signore fossero in fila davanti al tedesco per fare una foto, abbracciandolo. Ed è un uomo sposato, con Sara Foster. Un sano “accidenti” non può non essere detto, in qualsiasi lato del fiume voi vi trovate.

Cercando di riprendere un minimo di serietà, assieme a Luca è uscito fuori uno spunto di riflessione: oggi, sul campo 4, si sono susseguite Roberta Vinci e Francesca Schiavone, con Sara Errani sulle tribune per la partita della lombarda. Mancava Flavia Pennetta e avremmo in qualche modo visto una dopo l’altra le nostre Fab Four, quelle di cui andiamo molto fieri, quelle di cui sentiremo terribilmente la mancanza, tutte assieme sul campo 4 di Indian Wells in una giornata di qualificazioni. È salita nostalgia, inutile nasconderlo. E come detto nella diretta Facebook che trovate sulla pagina di Oktennis, è vera sfortuna pensare che Sara non abbia potuto giocare perché non iscritta neppure nelle qualificazioni (motivi di ranking) nonostante ora sia di nuovo nelle prime 100. Le regole però erano chiare fin da subito e dunque per l’azzurra ci potrà essere modo di rimanere qui ad allenarsi prima di andare a Miami.

Facendo sempre una piccola parentesi calcistica (non capiterà spesso, anzi quasi mai, ma oggi bisogna fare un’eccezione) la persona che vi scrive ha da sempre un debole per il Celtic Glasgow e uno degli attaccanti più famosi e recenti della squadra scozzese è stato Georgios Samaras, 151 partite e 57 gol dal 2008 al 2014, giocatore di grande fisicità, capelli lunghi come un altro greco, ora tennista e presente a Indian Wells: Stefanos Tsitsipas. Le caratteristiche in comune saranno pochissime, ma vederlo oggi nel parco appena dietro ai campi di allenamento prendere palla, scartare due avversari e segnare mettendo a sedere il portiere ha fatto scattare come una molla, un dito che piano piano premeva sul pulsante “nostalgia canaglia”. Certo, gli avversari invece che essere rocciosi difensori della Scozia più selvaggia, mastini che non provano pietà per nessuno, erano 3 ragazzini presenti nel suo team, ma la cosa cambia veramente poco. Non siamo persone che guardano ai dettagli.

(grazie a Luca Baldissera per la foto)

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