Congratulazioni Juan. Parlaci delle emozioni che hai provato lì fuori. Ovviamente è stato un match molto teso, specie nel secondo set.
Bene, io credo sia stato un match incredibile. Abbiamo giocato un tennis di altissimo livello. Le persone erano su di giri per ogni singolo punto. Io e Roger eravamo nervosi per l’intero match e lo sentivamo in campo. Per questo abbiamo parlato con il giudice di sedia, ci sono stati momenti importanti in cui prendendo delle importanti decisioni poteva cambiare l’andamento del match. Sfortunatamente io non ero tranquillo nel tie-break del secondo set, poi la calma è tornata verso la fine dell’incontro e io ho giocato bene nel tie-break del terzo set.
Cosa hai detto a te stesso quando ti sei ritrovato sotto 5-4 e 40-15 nel terzo?
È stato un momento orribile per me. Stavo ancora penando al mio errore di dritto, l’errore che avevo commesso sul match point. Pensavo, è il mio colpo, il dritto dalla parte destra del campo. Non lo sbaglio mai quel dritto. Ero molto frustrato dopo quel match point mancato, poi ho giocato bene. Tutti i match point che lui ha avuto ho colpito forte con il mio dritto. Ho afferrato il contro break appena ne ho avuto la possibilità, lui nel tiebreak ha commesso due doppi falli e ho approfittato raccogliendo quelle chance per vincere il titolo.
Hai un buon record contro di lui in finale, comparando gli head to head sei avanti 4-2 nelle finali.
Mi piace giocare le finali contro di lui, perché nessuno ha niente da perdere. Ma anche perché lui ti costringe ad alzare il tuo livello, ho sempre giocato bene contro di lui. Ho vinto si, ma ci ho anche perso alcune finali. Ovviamente quando non hai nulla da perdere il tuo gioco migliora leggermente. Alla fine sono stato anche fortunato e l’ho vinta.
Cosa significa per te finalmente vincere un torneo 1000, è sicuramente il successo più grande dopo la vittoria allo Us Open?
Si è qualcosa di grandioso. Non posso credere di aver vinto il titolo battendo Federer in una finale dal livello molto alto. Noi abbiamo giocato un grande tennis. Sono numero sei del mondo ora, ed è buono per me. Sono emozionato e voglio continuare a lavorare. Non ho aspettative per il ranking, non ci tengo ai numeri. Cercherò di vincere altri tornei come questo se riesco. Ma la prima cosa è provare a stare in salute per tutto l’anno e giocare. Adesso cercherò di fare una programmazione intelligente sulla terra per sentirmi al 100% poi nel resto della stagione.
Ti abbiamo visto a tuo agio colpire con il rovescio a due mani. Ma come hai detto tu usi anche colpire ad una mano usando lo slice. Quando ricomincerai ad avere maggior fiducia e colpire il rovescio a due mani?
È un lavoro da fare giorno per giorno. Sono in fiducia col rovescio a due mani, ma non abbastanza da giocarlo come vorrei. Ma il miglioramento più importante è stata la risposta. Dopo questa io poso prendere il controllo del punto. È un grande cambiamento per me, perché non devo correre molto. Grandissima differenza tra il mio gioco attuale e quello di qualche anno fa.
La cosa bella riguardo al tennis è che ci sono giocatori che hanno caratteristiche differenti. Tu e prima di te Guga Kuerten, siete molto umili. Puoi spiegarci da dove arriva?
L’ho imparato dai miei genitori. Quando ero giovane i miei genitori mi insegnavano molto sulla vita e i sacrifici che devi fare per raggiungere quello che vuoi. Guga è un perfetto esempio da citare. Ha fatto grandi sacrifici ed è una grande persona. Tutti lo amano e manca a tutti nel circuito. Come detto ci sono anche altri giocatori che facevano provare al pubblico emozioni differenti, e io credo che a noi manchino un po’ questo tipo di ragazzi attualmente nel circuito.
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