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WTA San Pietroburgo: Goerges e Mladenovic, semifinale con occhio alla top-10

[5] J. Goerges b. [Q] E. Rybakina 6-3 6-3

Partiamo da questo dato statistico per spiegare, una volta di più, la bontà del percorso tennistico intrapreso da Julia Goerges da metà giugno dello scorso anno. Dal 2013, anno che seguiva il titolo a Stoccarda (2011) e le due finali (2012), a metà del 2017 il dato sulle semifinali raggiunte citava 8 raggiunte, di cui 7 perse. Da Maiorca a oggi le semifinali sono 7, di cui 6 vinte e una da giocare.

Pur avendo mancato di un soffio i quarti di finale allo US Open e dopo avere un po’ deluso all’Australian Open, la tedesca sta avendo una costanza generale molto importante e ormai l’obiettivo top-10 è a un passo: con la semifinale a San Pietroburgo è certa al 99% di diventare una delle prime 10 del mondo. L’unica speranza, per Kristina Mladenovic, è di vincere il titolo confermando quello del 2017 e non battere la tedesca in finale.

Oggi, contro Elena Rybakina, l’avvio è stato per nulla facile. La russa ha espresso il tennis migliore nei primi 6 game, andando avanti 3-0 e sorprendendo l’avversaria grazie ad un ottimo timing con la risposta e una velocità di braccio che portavano spesso Goerges in fase difensiva, chiamandola a uscirne con soluzioni non sempre facili. È stata molto sotto pressione, probabilmente anche pensando al fatto che stava giocando una delle partite più importanti della carriera con tutto da perdere, visto che l’avversaria è partita dalle qualificazioni e aveva già vinto 5 partite, trasformando il suo ranking di 430 del mondo in un numero che sarà abbondantemente dentro la top-300. Per spiegare il momento delicato, c’è stato un servizio della tedesca sul 3-2 Rybakina, nel primo set, che ha trovato un ottimo angolo esterno (da destra) eppure ha visto la russa allungarsi e impattare alla perfezione, giocando una traiettoria in lungolinea che ha chiamato Goerges alla difesa estrema, creando una traiettoria infida che è morta appena dopo la rete avversaria. Ha ottenuto il punto, ma lo aveva fatto con un mezzo miracolo difensivo.

Sul 3-3 il momento di svolta: Rybakina, dal 40-0, perdeva nuovamente la battuta a causa di 2 doppi falli e un rovescio giocato con tanta fretta. Goerges, a quel punto trovatasi con grande calma avanti nel punteggio, ha impostato la partita sui suoi binari e anche vedendo fermarsi la sua striscia di 8 game consecutivi, e una Rybakina che rientrava nel match, ha saputo dare una nuova sterzata sul 3-2, aggredendo appena possibile e approfittando dei regali che concedeva l’avversaria ha salvato 5 palle break sul 4-2. Al servizio sul 5-3 è arrivata subito a 3 match point, chiudendo al secondo. In semifinale una tra Petra Kvitova e Jelena Ostapenko.

[4] K. Mladenovic b. K. Siniakova 6-4 6-3

Kristina Mladenovic torna in una semifinale a livello WTA, cosa che non capitava da Madrid dello scorso anno. In quel periodo la francese stava avendo picchi di rendimento sensazionali, con punte da top-3/top-5 della classifica Race, poi il crollo, le 15 sconfitte consecutive. In Australia, dopo tante difficoltà, è arrivata la vittoria in doppio con Timea Babos e quella spinta al morale sembra poter rappresentare lo stimolo migliore per ripartire.

A San Pietroburgo il bel successo al primo turno contro Dominika Cibulkova, poi oggi il 6-4 6-3 a Katerina Siniakova, giocatrice sempre pericolosa, fastidiosa per le big (chiedete a Maria Sharapova, Venus Williams e Angelique Kerber) e che stava creando qualche presupposto per girare la partita a suo favore. Un primo set molto equilibrato, un arrivo in volata che sul 4-4 40-40, servizio Mladenovic, poteva finire in tutti i modi. La francese si è salvata, proprio come ieri sul 4-4 ha preso il break decisivo del primo set, e subito dopo ha strappato per la prima volta la battuta.

Veder vincere un set in lotta era una delle cose che era forse mancato di più alla francese. Nel secondo parziale invece, dal 2-0 Siniakova, è arrivato un parziale di 6-1. Tanto bel gioco e sprazzi di mente libera dai tanti patemi vissuti negli ultimi mesi. Adesso una semifinale da giocare, presumibilmente, contro la neo numero 1 del mondo Caroline Wozniacki (a meno che Daria Kasatkina non faccia l’impresa). Un palcoscenico speciale per continuare questo percorso di ripresa.

Diego Barbiani

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