Finisce il cammino di Roberta Vinci nel torneo WTA International di Budapest. La tarantina, proveniente da due belle vittorie nelle qualificazioni, è stata sconfitta con un doppio 6-3 dalla numero 1 di Bielorussia e sesta testa di serie del torneo ungherese Aliaksandra Sasnovich. Questa era la partita del rientro della numero 46 del mondo dopo il problema al collo accusato in Fed Cup nella prima giornata contro la Germania, problema che è costato molto caro alle finaliste del 2017 perché l’impossibilità di schierare la loro miglior tennista le ha costrette a concedere il punto che ha portato le tedesche al doppio decisivo, lì dove partivano favorite grazie all’esperienza di Anna Lena Groenefeld.
Oggi, nel primo confronto tra la giocatrice di Minsk e la tarantina, diventava importante capire quanto Sasnovich potesse soffrire lo slice di rovescio di Roberta. La risposta si è avuta quasi subito: pochissimo. La partita è sembrata abbastanza simile a quella di Melbourne che Roberta ha perso contro Anna Blinkova, dove la russa giocava con sicurezza e tranquillità, avendo pazienza nel non accelerare subito e gestendo gli scambi che l’azzurra cercava di costruire e allungare per crearsi le occasioni. Il rovescio di Sasnovich è un colpo molto efficace e, spesso, senza la sensazione di prendere enormi rischi. Più piatto rispetto al dritto, piuttosto lavorato per gli standard attuali, e con la capacità di tanto in tanto di essere lei a variare gli scambi con smorzate o discese a rete.
Al contrario di Melbourne, dove Roberta era calata fisicamente dopo le tante chance non sfruttate nella fine del primo set, oggi l’azzurra nel primo set ha fatto molta fatica al servizio fin dal primo turno di battuta. Tre palle break annullate sullo 0-0, una rimonta sul 2-2 da 15-40 vanificata però nella terza chance concessa da uno degli scambi chiave per capire la differenza di valore oggi in campo. Vinci fin lì aveva un dritto abbastanza altalenante: quasi perfetto se giocato in un momento offensivo, molto più in difficoltà se doveva difendersi o palleggiare con l’errore sul 40-40 simbolo un po’ di queste incertezze. Sulla palla break Sasnovich ha accettato di farsi attaccare sul lato destro del campo, presa in controtempo con lo slice lungolinea, ma ha comunque trovato un lob non definitivo ma sufficiente per far indietreggiare l’azzurra, che non ha chiuso la veronica e lì si è trovata con tutto il campo alla sua destra da coprire. Un dritto avversario, non potente ma molto preciso, è valso la prima importante spaccatura.
Da lì Sasnovich ha allargato sempre più la forbice e, seppur mancando un set point con il proprio servizio sul 5-2, ha poi concluso nel game successivo. Il secondo set è stato, a conti fatti, abbastanza anomalo: una sola palla break concessa da Roberta, sul 4-3 Sasnovich, è bastata a delineare il risultato finale. L’azzurra ha dato di più, ha forzato maggiormente con il proprio servizio, ma in risposta non ha mai raggiunto quella palla break che poteva dare un po’ più di vita a un match che, soprattutto dopo il game da 10 punti vinto dalla numero 6 del seeding sul 3-3, è scivolato molto velocemente verso la conclusione.
La bielorussa avanza dunque agli ottavi di finale. Dovesse confermare le buone sensazioni di oggi potrebbe anche essere una delle favorite alla vittoria finale visto che le prime 2 teste di serie non sono in grande forma (Dominika Cibulkova e Shuai Zhang) e la campionessa in carica, Timea Babos, è nella parte alta del tabellone. Il suo quarto di tabellone è però il più complicato, con una tra Sabine Lisicki (ieri vittoriosa 6-2 al terzo contro Pauline Parmentier) e Sorana Cirstea, favorita contro la lucky loser Viktoria Kuzmova, nel probabile match di quarti di finale.
Risultati
J. Larsson b. [Q] M. Frech 6-1 7-6(5)
[7] A. Krunic b. [Q] G. Garcia Perez 6-2 6-4
[Q] Y. Bonaventure b. S. Sorribes Tormo 6-0 6-0
[WC] P. Udvardy vs [8] D. Vekic
[6] A. Sasnovich b. [Q] R. Vinci 6-3 6-3
[LL] V. Kuzmova vs [4] S. Cirstea
[5] M. Buzanescu b. L. Arruabarrena 7-6(5) 6-1
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