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WTA Acapulco: Bencic, saltano i nervi. Gavrilova si salva dalla squalifica e vince

Se chi ben comincia è solo a metà dell’opera, ad Acapulco c’è da aspettarsi qualsiasi cosa per il proseguo della settimana. Il torneo femminile, di categoria WTA International, è scattato con i primi 5 match e praticamente ognuno di questi ha almeno un episodio controverso da raccontare.

BENCIC, UN CROLLO TOTALE

Belinda Bencic continua nella sua fase negativa post-vittoria contro Venus Williams. Era il primo turno dell’Australian Open e la svizzera superava in due set la campionessa statunitense, finalista nella passata edizione dello Slam down under. Dopo il 16-1 che l’aveva accompagnata nella fase finale del 2017 verso un immediato rientro in top-100 dopo l’intervento al polso, in tanti si erano sbilanciati nell’immaginarsi Belinda come sorpresa di quella sezione di tabellone. L’elvetica non solo non è riuscita a confermare il ruolo di possibile rivelazione, ma è stata malamente sconfitta contro Luksika Kumkhum nel turno successivo, cominciando una striscia di 4 sconfitte consecutive. Le due consecutive in Fed Cup contro la Repubblica Ceca erano pronosticabili, quella di Acapulco molto meno.

Contro Veronica Cepede Royg, Bencic è stata sconfitta 4-6 7-6(1) 6-3 in circa due ore e tre quarti di gioco. Nel primo set la numero 70 del mondo ha fatto valere il turno di servizio strappato sul 3-3, mentre dall’inizio del secondo la situazione è a poco a poco precipitata. Nonostante il parziale vinto, non era una bella giornata per la svizzera che si mostrava sempre molto nervosa, non si perdonava alcun errore, discuteva spesso con l’arbitro. Col secondo parziale è iniziato il tracollo: la racchetta cominciava a volare, i nervi a ribollire.

Sul 4-3 Cepede Royg, uno dei tanti errori di Bencic hanno dato il break alla paraguaiana, a cui ha fatto seguito l’immediato contro break. Non è bastato, però, per chiudere i conti e si aprivano così le porte del set decisivo.

3 break consecutivi dall’1-1 mandavano Cepede Royg avanti per 3-2 e servizio. Da lì non ci sarà più modo per Belinda di rientrare. Bencic che, in quel frangente, durante un cambio campo si è lasciata andare col proprio coach, in un momento di grande frustrazione con anche un accenno di lacrime, dicendo: “Odio questa situazione, non mi diverto più. Non è solo per il tennis, non ce la faccio più”. Dopo l’ultimo errore di rovescio, il quarantanovesimo della sua partita, la svizzera è uscita in fretta dal campo mentre la sua avversaria si godeva i tanti appassionati che hanno via via riempito le tribune

GAVRILOVA, VITTORIA CON TANTI DUBBI

Daria Gavrilova è riuscita quantomeno a portare a casa la partita contro Madison Brengle, ma anche per lei è stato un pomeriggio da incubo tra un lancio di racchetta che poteva darle una squalifica immediata e un doppio punto di penalità per eccessiva e reiterata perdita di tempo, il tutto mentre la sua avversaria sembrava dare diversi segni di insofferenza per l’atteggiamento dell’australiana.

È un 2018 molto negativo per Daria, che al di là dell’atteggiamento odierno e della semifinale a Sydney (per considerare aspetti negativi e positivi) non ha ancora trovato la scintilla e sembra piatta, inefficace, con tanta confusione a cominciare dalla scelta dei colpi. In Hopman Cup l’unica vittoria è arrivata contro Eugenie Bouchard, poi all’Australian Open la prematura sconfitta contro Elise Mertens al secondo turno (aveva collezionato 2 ottavi tra 2016 e 2017) con una rimonta da 5-0 subita. Infine, le 2 brutte battute d’arresto in Fed Cup contro Marta Kostyuk e, soprattutto, Lyudmyla Kichenok, numero 884 del mondo. Una wild-card ad Acapulco era diventata necessaria per cercare di rimettere insieme i cocci, ma da questa prima partita si scopre una volta di più quanto sia delicato il momento.

4-6 6-3 6-3 il punteggio finale, tra 11 doppi falli e tanta difficoltà ad avere la meglio contro una giocatrice che per abitudine non spinge, quindi “scarica” tutta la responsabilità sull’avversaria, e se questa è in una situazione come Gavrilova che dovrebbe invece andare “incontro” alla velocità della palla e appoggiarsi alla potenza dei colpi, ci sono tutti i segnali per un partita di bassa qualità. La poca pazienza dell’australiana ha poi fatto il resto: sotto di un set, ma avanti 3-1, perdeva il break con un doppio fallo e rientrando verso il proprio angolo scagliava la racchetta con forza verso la panchina, con questa che finiva però vicinissima a entrambi i raccattapalle e colpendo la torretta dell’arbitro.

Il giudice di sedia l’ha graziata, procedendo solo per un warning (che si tramuterà comunque in una multa importante), mentre gli animi si scaldavano e Brengle, che forse si aspettava una decisione più severa, dopo aver chiamato il proprio coach in campo è sembrato dire qualche parola di troppo verso l’avversaria.

Conclusosi il secondo set, è entrata in vigore la heat policy rule vista l’enorme umidità. Nonostante questo, Gavrilova è rientrata dalla pausa presa per andare in bagno un po’ più tardi rispetto alla fine della pausa supplementare concessa (10 minuti) e dopo aver ritardato ulteriormente la ripresa del gioco l’arbitro le ha comminato un doppio warning per perdita di tempo che sommati alla situazione precedente si sono tramutati in un alquanto raro doppio punto di penalità, dando quindi modo a Brengle di cominciare il set sul 30-0. Un caso abbastanza simile, per ritrovare un precedente, avvenne con Ana Ivanovic al torneo di Linz del 2010: vinto il primo game, la serba ebbe un’urgenza e dovette scappare in bagno, ma al ritorno scoprì di aver ricevuto un punto di penalità ogni 20 secondi che superava il limite, collezionandone dunque 4 e ritrovandosi a dover nuovamente servire.

Se non altro, Gavrilova è riuscita a cancellare dalla mente quell’episodio e a portare a casa la partita, anche se tutto quello che è successo la porterà molto probabilmente a una multa molto salata.

PUIG-YASTREMSKA, EPILOGO CRUDELE

Finisce nel peggiore dei modi per Dayana Yastremska il primo match a livello WTA della stagione. L’ucraina, classe 2000, ha subito una brutta distorsione della caviglia sulla palla che ha dato il 5-0 e servizio alla portoricana nel terzo set. La stessa Puig, tra l’altro, è stata molto carina nell’andare a soccorrere la propria avversaria

La partita era già segnata: dopo un ottimo inizio la giovanissima ucraina ha perso il ritmo, soprattutto al servizio, e con l’aumentare dei propri doppi falli (13 quelli in totale, 8 nella seconda frazione) è cresciuta anche la propria avversaria che dopo aver chiuso 6-4 ha dilagato nel terzo.

L’infortunio, come detto, è arrivato a un game dalla fine del match. Dayana ha provato a continuare, ma dopo 3 punti non ha più resistito al dolore, decidendo di lasciare il campo e andare il prima possibile a farsi medicare. Il fatto però è stato, alla fine, di un ritiro avvenuto sul 2-6 6-4 5-0 (40-0). Situazione quantomai rara nel circuito maggiore e che, quando si verifica nei livelli più bassi del circuito ITF (o Challenger, nel maschile) porta sempre l’enorme sospetto che ci sia dietro un giro di scommesse. Tranquillizziamo tutti: stavolta la situazione è più grave. Dayana, che era in Messico per cominciare la trasferta che l’avrebbe poi portata a Indian Wells e Miami nella speranza di essere nel tabellone di qualificazioni, adesso dovrà probabilmente rivedere tutto quanto, nella speranza non ci sia un infortunio veramente grave. La dinamica, però, era molto simile all’incidente avuto da Simona Halep all’Australian Open.

Risultati

M. Puig b [Q] D. Yastremska 2-6 6-4 5-0 rit.
[5] I. C. Begu b. C. McHale 3-6 6-2 6-4
V. Cepede Royg b. B. Bencic 4-6 7-6(1) 6-3
[3/WC] D. Gavrilova b. M. Brengle 4-6 6-3 6-3
[7] L. Tsurenko b. L. Davis 6-4 6-1
Ar. Rodionova b. K. Kozlova 6-2 1-0 rit.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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