Il futuro si fa avanti con sempre meno riguardi nei confronti di chi è stato protagonista finora. In settimana sono stati vittime della Next Gen specie a Delray Beach i vari Jack Sock (per mano di Reilly Opelka), Sam Querrey (ad opera di Taylor Fritz) e Juan Martin del Potro, battuto da Frances Tiafoe che poi ha alzato il suo primo trofeo in carriera. Una bruciante sconfitta ha dovuto digerire anche Tomas Berdych a Marsiglia in semifinale per mano di Karen Khachanov che non è più NextGen ma ha vinto il torneo superando in finale il beniamino di casa Lucas Pouille e violando così uno dei feudi più prolifici dei tennisti francesi. Per il tennista russo trattasi del secondo successo nel circuito maggiore dopo quello ottenuto a Chengdu nel 2016.
Due vittorie in una settimana che danno consistenza al bilancio fin qui conseguito nel 2018 dai tennisti della Next Gen (nella versione 2017 che contempla i nati a partire dal 1996):
Lo scorso anno ci fu la vittoria di Alexander Zverev a Montpellier e la finale di Medvedev a Chennai oltre alla semifinale del norvegese Ruud (classe ’98) a Rio De Janeiro. Quest’anno, prima delle due vittorie di questa settimana, c’era stato il successo di Medvedev a Sidney, e le finali di Andrey Rublev e dell’australiano Alex de Minaur (classe ’99) rispettivamente a Doha e a Sidney, cui si aggiungono la semifinale dello stesso De Minaur a Brisbane e del giovane canadese Shapovalov (classe ’99) a Delray Beach.
In campo femminile Elena Svitolina si conferma con grande autorevolezza regina di Dubai, impresa riuscita in passato solo a Henin (2003-2004 e 2006-2007) e V.Williams (2009-2010) e conquista il suo quinto torneo Premier in carriera dopo i successi del 2017 (Dubai stessa, Roma e Toronto) e quello di Brisbane del gennaio scorso. La tennista ucraina, unica tra le prime 5 dell’attuale ranking a non essere fin qui stata numero 1 del mondo, conferma la prerogativa di tennista killer, uscendo vincente da una finale per la settima volta consecutiva (undicesima volta in tredici finali complessivamente fin qui disputate in carriera):
La sua performance nelle finali fin qui disputate (84,6%) è la migliore in assoluto tra le tenniste in attività. Andando indietro nel tempo e fermandoci alle tenniste che hanno disputato almeno dieci finali, per trovare un risultato migliore, occorre risalire alla israeliana Smashnova che tra il 1999 e il 2006 vinse 12 delle 13 finali disputate con una performance del 92,30% .
Settimana positiva per gli italiani: a parte il ritorno tra i top 20 di Fognini dopo oltre tre anni (per l’esattezza dal 19 gennaio 2015) grazie alla semifinale raggiunta a Rio De Janeiro al termine di un torneo faticoso ma non entusiasmante, la notizia più interessante riguarda ancora una volta l’ennesimo progresso di Matteo Berrettini che a Bergamo, battendo in finale il connazionale Napolitano al termine di una finale molto combattuta, conquista il suo secondo Challenger in carriera (dopo quello di San Benedetto del Tronto dello scorso anno) e fa un ulteriore passo avanti in classifica che lo proietta al numero 104, a ridosso dei Top 100, traguardo ormai a portata di mano.
Oltre al tennista romano, ottengono il loro best ranking anche Travaglia, che ha ottimamente impressionato a Marsiglia dove al secondo turno ha costretto al set decisivo l’ex n.4 del mondo Berdych, e Sonego che, seppure battuto da Napolitano nella semifinale di Bergamo, sale al 157simo posto in classifica.
Altri numeri:
7 – record di lucky losers ripescati in settimana per effetto dei ritiri avvenuti in campo maschile (5) e in quello femminile (2)
8 – il nuovo best ranking del trentunenne sudafricano Anderson che approfitta dell’arretramento dell’americano Sock inciampato al secondo turno a Delray Beach dove era campione uscente.
10 – record per l’Era Open di avvicendamenti in testa al ranking Wta in soli 14 mesi, a partire dal primo gennaio 2017. La Halep infatti, pur senza aver giocato in settimana, torna ad essere numero 1 per effetto dei 585 punti che aveva in scadenza la Wozniacki, finalista a Dubai lo scorso anno e assente quest’anno.
12 – gli esponenti della Next Gen presenti nei main draw dei 3 tornei maschili della settimana.
18 – il nuovo best ranking dell’argentino Schwartzman che a Rio de Janeiro ha vinto il secondo torneo in carriera dopo quello di Istanbul del 2016.
30 – le posizioni guadagnate in classifica (da 80 a 50) dalla belga Van Uytvanch che ha ottenuto al torneo di Budapest la sua seconda vittoria in carriera.
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