Un main draw come da tradizione ricco di tennisti bianco-azzurri caratterizza l’Argentina Open, ATP 250 che si disputa nella città di Buenos Aires. Grandi protagonisti del tennis mondiale hanno trionfato negli anni passati in quella che viene definita la “Cattedrale del tennis argentino”: ricordiamo infatti le vittorie di Kuerten (trionfatore qui nel 2001, prima edizione del torneo), Nadal, Moya, Ferrer, e tanti altri specialisti della terra battuta, senza dimenticare il trionfo di Dolgopolov dello scorso anno, che riuscì nell’impresa senza cedere nemmeno un set.
In attesa dei nostri Cecchinato e Fognini, che giocheranno rispettivamente oggi (contro Zeballos) e domani (direttamente al secondo turno, il ligure ha infatti usufruito di un bye al primo), è stato oggi inaugurato il tabellone principale.
Ad aprire le danze è stato il serbo Dusan Lajovic, che doveva riscattare l’eliminazione della sua nazionale dalla coppa Davis poche settimane fa. Il ventisettenne numero 88 ATP aveva di fronte il coetaneo Facundo Bagnis, che gravita invece intorno alla posizione 190. La partita si decideva di fatto al tie-break del primo set, dove i due arrivavano avendo ceduto il servizio una volta a testa. Bagnis si portava subito avanti di un mini break, ma Lajovic rinveniva prontamente, prima di chiudere 7-4. Nel secondo set il serbo era bravo a mantenere il primo servizio, dopo essere stato costretto a salvare due palle break, e al game successivo alla prima occasione si portava subito 2-0. L’argentino ci riprovava ancora, sia nel terzo che nel quinto game, ma non riusciva a capitalizzare le tre palle break che si era procurato. Cosa che invece riusciva a Lajovic, che chiudeva poi 6-1.
C’era curiosità per il match tra Federico Delbonis e Florian Mayer, rispettivamente numero 70 e 71 e distanziati di una manciata di punti in classifica. I due si erano affrontati solo una volta in un tabellone principale, ma era il 2011 ed era l’erba di Stoccarda. In quell’occasione, aveva vinto l’argentino, anche abbastanza nettamente. Partiva meglio anche questa volta Delbonis, che nel momento in cui aveva l’opportunità di servire per il set sul 5-4, cedeva però il servizio. Si giungeva così al tie-break, dove Mayer si portava avanti 4-1 prima di subire il ritorno dell’argentino, che con 6 punti consecutivi poneva fine al primo parziale. Nel secondo set il trentaquattrenne tedesco provava subito a dare uno strappo, conquistando un break al primo game. Ma l’argentino rientrava al sesto gioco, e grazie ad un altro break si portava 5-3 e servizio. Come nel primo set subiva il contro-break nel momento più importante, ma questa volta Mayer non aveva energie sufficienti per mantenere il servizio nel game successivo ed offriva così due match point a Delbonis. All’argentino bastava il primo per fissare il punteggio sul 7-6 6-4.
Se la gara tra il redivivo Bellucci e la wild card Cachin non regalava particolari emozioni (6-2 6-1 per il brasiliano in meno di un’ora di gioco), ci si aspettava qualcosa di più dal match tra Berlocq, idolo di casa, e lo spagnolo García Lopez. La spuntava invece in due comodi set il secondo, confermando così di trovarsi a suo agio contro l’argentino, già sconfitto nelle due occasioni precedenti.
Oggi occhi puntati come detto sul nostro Marco Cecchinato, e quindi sulla sfida tra Pablo Cuevas, testa di serie numero 7, e Gael Monfils. Il francese deve rifarsi dopo il deludente risultato di Quito, dove è stato sconfitto ai quarti di finale dal giovane brasiliano Monteiro, numero 118 del ranking.
Primo turno
G. Pella b. [WC] N. Kicker 2-6 6-4 6-4
D. Lajovic b. [Q] F. Bagnis 7-6(4) 6-1
[Q] T. Bellucci b. [WC] P. Cachin 6-2 6-1
F. Delbonis b. F. Mayer 7-6(4) 6-4
G. Garcia Lopez b. [WC] C. Berlocq 6-3 6-3
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