Terminata l’ultima partita della scorsa stagione, Angelique Kerber si è lasciata andare ad una crisi di nervi. Il 2017 l’ha vista cominciare al numero 1 del mondo e finire appena al di fuori della top-20, al numero 21, con una serie di brutte prestazioni, eliminazioni precoci negli Slam e nei tornei più importanti del circuito WTA. Voleva mollare dopo lo US Open, ma una serie di contratti stipulati con i tornei dell’ultima parte di stagione l’hanno forzata ad arrivare fino alla fine, questo anche a costo di rimediare figuracce in campo come contro Monica Puig nel primo turno del torneo del Lussemburgo.
Così, dopo aver perso contro Ashleigh Barty l’ultimo match del 2017, nell’isolata Zhuhai, appena dopo aver passato la porta che collega il campo agli spogliatoi è scoppiata in un pianto sfrenato. Almeno questo è quanto ha rivelato Rennae Stubbs, per l’occasione telecronista a Channel 7, uno dei principali network sportivi australiani. Piangeva talmente tanto che per consolarla ci sono voluti sia il rappresentante WTA presente nella località cinese, sia l’allenatore dell’australiana, in un tenero gesto al di là del semplice risultato sportivo. “Non ne potevo più” ripeteva, “non vedevo l’ora che questa stagione finisse”.
Prosciugata di energie e desiderosa di staccare veramente la spina, Kerber ha dato un taglio netto al passato: via l’allenatore storico, Torben Beltz, l’uomo che la prese a 16 anni e l’ha portata in cima al mondo e due-volte campionessa Slam, dentro Wim Fissette, mago che ha fatto le fortune negli ultimi anni di Simona Halep, Victoria Azarenka e Johanna Konta. Ebbene, ecco il nuovo miracolo: 9 partite, 9 vittorie consecutive (Hopman Cup compresa) e primo titolo dallo US Open 2016. Un percorso fantastico quello compiuto a Sydney, battendo avversarie di grande spessore come Lucie Safarova (salvando due match point), Venus Williams (rimontando un set), Dominika Cibulkova, Camila Giorgi e Ashleigh Barty senza più perdere set nelle ultime 3 partite. Quattro di loro sono classificate in top-30 e la Giorgi di questa settimana valeva tranquillamente la top-20.
6-4 6-4 il punteggio di questa partita conto la beniamina di casa, che si è sentita urlare “ti amiamo Ashleigh!” durante la cerimonia di premiazione e che le ha stampato un enorme sorriso sul volto, a mitigare un po’ la delusione per una partita che è diventata impossibile contro la migliore versione della tedesca da un anno e mezzo a questa parte. Kerber sta tornando, piano piano. Ora avrà due giorni di tempo per preparare l’Australian Open, torneo che ha vinto nel 2016. Aver giocato due settimane intere prima di Melbourne può essere un’arma a doppio taglio, ma lei è anche una giocatrice che più gioca e più entra in forma. Occhio dunque a cosa accadrà da martedì in avanti.
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