Elina Svitolina è molto felice: cominciare la stagione con un titolo vuol dire che tutto quello che si è fatto finora ha avuto buon esito. “Non avevo aspettative per questa settimana” ha detto l’ucraina, “già il primo match della settimana contro Suarez Navarro non era facile, tutto il mio cammino non era facile. Ho cercato di pensare un match per volta e credo di aver giocato sempre meglio durante la settimana tra cui il servizio. Ho cominciato a giocare con maggiore fiducia e molte cose sono cambiate. Sono più forte fisicamente, mentalmente. Quando avevo un piccolo blocco di allenamenti io e il mio team cerchiamo di capire che cosa fare per migliorare passo dopo passo”. Al servizio ci sono i numeri migliori: 34 ace, 11 nel primo turno, 10 oggi. Alla domanda su quanto lavoro ha fatto risponde: “Non è solo al servizio che sto lavorando. Voglio essere una giocatrice molto costante e devo lavorare su tante cose, tutti i giorni. E per essere così ogni parte del tuo gioco deve funzionare al meglio. Il servizio è un’arma in più, a questo livello. Sono molto migliorata rispetto agli anni precedenti, anche con la seconda di servizio posso dire di fare meglio. Devo continuare così, questi però sono tutti segnali positivi”.
Su oggi, la nuova numero 4 del mondo ha detto: “Sono stata sorpresa e felice di aver giocato così bene, non ho avuto molto tempo per recuperare dopo ieri ed ero abbastanza affaticata, spero nessuno l’abbia notato e che sia riuscita a mascherarlo bene (ride, nda). Mi stavo concentrando su quello che dovevo fare e quello che era il mio piano di gioco e penso si possa capire dallo score finale”. Infine, sull’Australian Open: “No non ci penso, anche lì sarà una questione di considerare un match alla volta. Sarà un campo importante, un’occasione importante e so che avrò chance di far bene”.
C’e tanta amarezza invece nelle parole di Aliaksandra Sasnovich per una partita finita troppo presto, molto male: “È stato un torneo abbastanza duro per me, ma anche molto positivo. Mi spiace per aver giocato così male oggi. Elina è stata bravissima, ma io posso fare molto meglio di così”. Nonostante le 8 partite in 9 giorni, la bielorussa non ha preso alcun alibi: “Potrei dirti che sì, mi sento stanca, ma ho comunque cercato di non pensarci e di guardare avanti”. “Niente pressione, non ho proprio idea del perché abbia giocato così male. Ogni tanto mi succede. Giocare la finale è sempre diverso da ogni altro partita. Erano 2-3 anni che non ne giocavo una e non sono per nulla contenta”. Se non altro, c’è modo di guardare in maniera positiva al torneo: “Ho disputato tante belle partite, a cominciare dal match di qualificazioni contro Monova. Ero sotto 3-6 2-4 e se non ce l’avessi fatta ovviamente oggi non avrei potuto essere qui. Anche contro Kontaveit… Quando ero sana perdevo sempre da Kontaveit, quando poi sono stata male ce l’ho fatta. Strano vero? Oggi comunque oggi ho dato il massimo, ma era davvero poco”.
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