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Simona Halep vince una partita da standing ovation: è finale contro Wozniacki

[1] S. Halep b. [21] A. Kerber 6-3 4-6 9-7

Partita straordinaria, pazzesca, appassionante: ci sono tutti gli ingredienti perché diventerà la partita dell’anno, perché Simona Halep e Angelique Keber hanno espresso un tennis di assoluto livello lungo le 2 ore di gioco. Altri 2 match point annullati dalla rumena, che sfiderà Caroline Wozniacki per il primo Slam: avremo una nuova campionessa Major e chi vince diventa numero 1 del mondo.

Spettacolo fin dal primo set, vincenti che fioccavano da entrambi i lati, alla faccia di chi li definisce delle attendiste o, peggio ancora, “pallettare”. La rumena ha finito con 50 vincenti, numero mai toccato prima in carriera. Non è che sia stata tanto peggio la prova della sua avversaria, che ha finito per sfiorare i 40. Standing ovation senza fine già pochi secondi prima del game in cui Angelique doveva rimanere nel match, sul 5-4 Halep nel set decisivo. A quel punto, comunque, gran parte dello show era già in corso.

Clamorosi già solo i primi 5 game del match: raramente si era vista così all’attacco, così perfetta in fase offensiva. Non sbagliava una scelta e affondava il colpo con una Kerber dall’altra parte forse sorpresa, senza idea di come provare a entrare nel match. 11 minuti, 4-0 Simona Halep, 0-40. Alla terza chance ecco il 5-0. In quel momento, un giornalista rumeno poche file sotto di noi si è alzato, si guardava intorno con un’espressione a metà  tra lo spaesato e il meravigliato, come a chiedersi che cosa diamine stesse vedendo e se tutto quel tennis non fosse frutto di qualcosa di irreale. Se avesse saputo cosa avrebbe visto per tutte le successive 2 ore si sarebbe risparmiato diversi patemi.

Kerber ha iniziato la sua partita sullo 0-30, traendo un po’ di vantaggio da 2 doppi falli consecutivi della sua avversaria. Da lì, solo vincenti fino al 3-5. Il livello, nonostante l’inizio così squilibrato, era già molto alto: a entrambe piaceva da matti giocare angoli stretti sul lato destro dell’avversaria, ma alla fine arrivavano a mettere la palla in ogni genere di spazio lungo il rettangolo di gioco.

Kerber, un po’ più in difficoltà, forzava qualche colpo di troppo sul 3-5 e concedeva il primo set alla numero 1 del mondo. Simona continuava a spingere, a guidare gli scambi e a cambiare spesso per prima tra incrociato e lungolinea, una tattica aggressiva che in questo inizio di 2018 sta pagando tantissimo. Sul 6-3 3-1, però, un piccolo calo ha concesso il rientro (veemente) dell’avversaria che poi salvava 3 palle break sul 3-4 e poi annullava una chance di 5-4 per trovare il break. Le gambe cominciavano a farsi pesanti, ogni tanto al servizio andava fuori tempo, ma stava resistendo alla grande, dimostrandosi giocatrice vera e (soprattutto) completamente ritrovata.

Il break del 5-4 ha fatto da preludio per il game che ha portato tutto in parità: 6-3 Halep, 6-4 Kerber. Il terzo set è da impazzire per qualità, situazioni, ritmo, soluzioni vincenti e coraggio reciproco. Il punto del primo break per la numero 21 del seeding è arrivato dopo uno scambio lungo, tra palle corte, recuperi, lob e schiaffi al volo respinti. La qualità del gioco, più la partita andava avanti, più strappava applausi al pubblico.

Di nuovo, Kerber sembrava tra le due quella più in riserva. Vinto il game di apertura ha ceduto gli altri 2 senza troppa resistenza, ma qualche incertezza della rumena le garantiva un tranquillo approdo sul 3-3. Qui un nuovo punto cruciale: Kerber era 0-30 in risposta, Halep ha giocato 3 soluzioni vincenti all’incrocio delle righe e metteva la freccia verso il break che sembrava definitivo. 5-3 30-15, Halep a due punti dal match, ed ecco l’avversaria trovare sempre il coraggio di colpire col dritto. Poi, sul 30-40, il secondo punto che ha fatto saltare in piedi tutta la Rod Laver Arena, con la chiusura della tedesca con un rovescio stretto vincente.

Partita tanto bella quanto indecifrabile: Halep riprendeva coraggio e con un pizzico di aiuto dal falco saliva 15-40, Kerber non voleva saperne di cedere e ritrovava la parità. Scambi lunghi, tanti vincenti, tanti momenti importanti difficile da riproporre tutti assieme in poche righe. La tedesca sfruttava il momento favorevole per andare a servire per il match, ma pur trovandosi avanti 40-15 non riusciva a chiudere a causa del gran tennis giocato dall’avversaria. Sull’8-7, infine, l’ultimo momento palpitante: Kerber rientrava da 15-40, ma al terzo match point concesso il suo rovescio incrociato finiva oltre la linea di fondo.

Tutti in piedi, pioggia di applausi. Ha vinto il tennis.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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