Francesca Schiavone non era più numero 1 d’Italia dal 2011, prima di cedere il posto a Flavia Pennetta, Sara Errani e Roberta Vinci. Nella prossima classifica ufficiale WTA la milanese, a 37 anni e mezzo, sarà di nuovo la prima azzurra della graduatoria. La differenza, semmai, è che se nel 2011 dominava da top-10 (o quasi, visto che nella fase finale di stagione è scesa a 11 e 12) adesso sarà la prima giocatrice di un movimento che rimane in grande difficoltà.
La ex numero 4 del mondo, infatti, sarà al massimo numero 95 del mondo, con la possibilità di essere passata da Su Wei Hsieh nel caso raggiunga la semifinale ad Auckland. Camila Giorgi, numero 1 fino a questa settimana, perderà infatti una ventina di posizioni e la top-100 è quantomai in bilico. Al momento staziona proprio al numero 100, con la possibilità di essere passata da Sofia Kenin se la statunitense batterà Caroline Wozniacki e Ana Bogdan se raggiungerà la semifinale a Shenzhen. Molto difficile, ma già solo pensare all’Italia con una sola rappresentante in top-100 è un peccato, soprattutto perché tra 2014 e 2015 avevamo tre protagoniste in top-20, raggiungevamo una finale Slam e avevamo complessivamente tra le mani 4 talenti fenomenali.
Adesso è tutto più complicato, anche perché le prime 4 giocatrici azzurre del ranking continuano ad essere le “solite note”: Francesca Schiavone (al momento numero 95), Camila Giorgi (al momento numero 100), Roberta Vinci (“ritirante” e numero 132), Sara Errani (numero 133). La quinta giocatrice è la miglior giovane, Jasmine Paolini, però appena fuori dalla top-150. Lei e Deborah Chiesa, senza escludere Georgia Brescia già entrata in top-200, sono le nostre speranze più grandi per avere nomi nuovi tra le prime 100.
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Non dimenticherei Jessica Pieri, che è la più giovane di tutte quelle citate, ed è già prossima all'ingresso in top-200.
La Giorgi? Mentre le altre hanno iniziato a dare la scalata ai grandi traguardi intorno ai 26/27 anni, alla stessa età la Giorgi sembra aver imboccato una scivolosa discesa