Fuori Roberta Vinci al primo turno delle qualificazioni, fuori Sara Errani al terzo. Non era mai successo che entrambe rimanessero estromesse dal main draw di uno Slam. L’Australian Open 2018 segnerà un nuovo passo importante, non proprio di caratura positiva, per il tennis italiano al femminile. Come a voler rimarcare, una volta di più, che è sempre più difficile fare affidamento su giocatrici comunque eccezionali, che tanto di bene hanno fatto per il nostro sport, ma che per diversi motivi non sono più (o non ancora, nel caso della Errani) nella miglior condizione.
Vinci darà l’addio al tennis tra quattro mesi, a Roma. Errani rimarrà ancora fuori dalle 100 e se vorrà tornare a competere nei tornei importanti dovrà sperare di accedere alle qualificazioni nei tornei in medio oriente e in Nord America tra febbraio e marzo. I due mesi di squalifica e i punti tolti da febbraio a inizio giugno pesano, come la sentenza d’appello che tarda ad arrivare. Tathiana Garbin l’altro giorno si mostrava più che fiduciosa di un recupero della veterana azzurra in posizioni più nobili, ma resta che (tolto lo US Open dello scorso anno dove era squalificata) l’Australian Open sarà il primo Slam in cui non parteciperà al tabellone principale da Wimbledon 2007. Si può dire che un’altra piccola pagina di storia si è chiusa oggi.
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