Interviste

Giorgi: “Ho avuto una fitta e non mi muovevo più come dovevo”

Purtroppo la partita è girata male, nella seconda metà, ma dal tuo punto di vista come ti è sembrata?
A partire dal secondo set ho avuto una fitta che mi era venuta anche a Sydney. Non potevo saltare, non potevo muovermi come dovevo, da fondo non ero più aggressiva, la mettevo in campo e basta. Quello non è il mio gioco, quindi tutto è andato male. Già dal secondo set è cominciato il dolore. Non vuole essere una scusa, sono calata in generale. Un pochino forse ero condizionata, ma non vuole assolutamente essere una scusa, ero calata col gioco e credo tutti l’abbiano visto. Ero meno aggressiva e lei prendeva campo facilmente.

Hai fatto degli esami per capire cosa era?
Mah guarda è una cosa che ho avvertito ai quarti a Sydney, mi ero detta che magari era solo un fastidio, un sovraccarico, niente di grave. Mi era capitato nello stesso posto, sarà probabilmente una questione di qualche giorno, non sono preoccupata.

Magari preoccupata di riavvertirono, mi sembrava oggi stessi benissimo all’inizio.
No, benissimo no. Me lo porto da Sydney e qui ho fatto trattamenti tutti i giorni. Un po’ di ghiaccio e massaggi.

Poteva girare diversamente e magari riuscivi a chiuderla in due.
Assolutamente, sì. Ho avuto tante occasioni di portarmi avanti, magari avrei ammazzato la partita. Quando giocavo il mio gioco ero aggressiva, entravo in campo, ero sempre in vantaggio… E di testa ero sempre avanti. Credo di aver giocato bene, potevo sicuramente fare meglio perché magari riuscivo a chiudere la partita in due set.

Comunque hai giocato molto bene con una che potrebbe anche essere in top-10 tra qualche mese.
Sì sì certo, però penso che ad ora tutte possono essere in top-10. Nel tennis femminile ora possono essere veramente tante le giocatrici in grado di vincere i titoli importanti, non è come nel maschile dove è più chiaro lo scenario. Poi comunque andavo spesso avanti nel punteggio, finché sono stata bene…

Ma chi è invece una che tu vedi come la più forte?
Non so, non credo sia la giocatrice più forte che abbia affrontato finora. In questo momento poi non credo ci sia una che prevalga sulle altre, hanno tutte uno stile diverso, io mi sento in grado di poter fare partita con un po’ tutte, poi batterle è un altro discorso… Poi purtroppo alle volte dipende anche da come mi sveglio alla mattina (sorride, nda). Comunque il livello è molto simile per tutte, non vedo una dominatrice, poi posso anche sbagliare.

Dopo qui dove andrai a giocare?
A Doha e a Dubai, anche se come immagino dovrò passare dalle qualificazioni. Poi andrò in Nord America, tra Indian Wells e Miami. Dal prossimo tornerà anche mio papà.

Il doppio potrebbe diventare un’opzione?
Secondo me il doppio è un altro sport. Può aiutare, senza dubbio, ma se sei in torneo dello Slam, per esempio, e vuoi puntare ad avanzare in singolare secondo me è più giusto che il giorno di riposo tu lo possa prendere per lavorare e allenarti per migliorare. Il doppio non mi piace troppo, è molto diverso… E non è neppure detto che se mi mettessi a giocare il doppio potrei poi andare sempre più spesso a rete: ci sono tante giocatrici che fanno il doppio ma a rete in singolare non ci vengono mai. Le dimensioni del campo sono completamente diverse, hai i corridoi che in singolo non ci sono. Non so, questa è la mia idea.

In cosa ti senti migliorata maggiormente rispetto all’ultimo periodo?
Abbiamo lavorato tanto sul servizio, dove già sono un po’ migliorata. Poi sui colpi da fondo campo, mi sento più solida nei colpi anche se magari ogni tanto mi capitano ancora errori grossolani. Però sì, sono forse più solida in quella zona del campo. Poi adesso avanzo spesso per andare a chiudere il punto. Sei settimane in tutto di lavoro, sfruttando anche il fatto che mi sia dovuta fermare prima per un problema al gomito.

Diego Barbiani

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