[3] G. Dimitrov b. [17] N. Kyrgios 7-6(4) 7-6 (4) 4-6 7-6(4)
Dopo l’orribile ottavo di finale tra Nadal e Schwartzman – 120 errori gratuiti, scelte tattiche scellerate, braccio tremolante, deficienze tecniche – si attendeva l’arrivo di Grigor Dimitrov e Nick Kyrgios per rifarsi di una giornata emozionante come “baciare tua sorella”, parafrasando un poco elegante modo di dire nordamericano. Il contrasto tra l’eleganza del bulgaro e il sovrumano talento dell’australiano avrebbe potuto offrire un match fa da ricordare, magari non proprio una finale anticipata – che in un torneo in cui ci sono ancora Nadal, Federer e Djokovic è un po’ azzardato – ma qualcosa in grado di non far rimpiangere troppo Tsonga sì. È venuta fuori, grazie a Dimitrov soprattutto, un altro giocatore rispetto a quello dei giorni precedenti, una partita d’altri tempi, con i due ragazzi che hanno sbagliato pochissimo e messo in mostra praticamente tutto quanto di meglio sanno fare.
I due hanno iniziato con grande concentrazione, soprattutto il bulgaro, che si è aggrappato immediatamente al servizio cercando di tenere lontano l’australiano. Nick sin da subito è sembrato devastante se entrava nello scambio eppure le prime vere occasioni sono state per Grisha. Nel sesto game il servizio di Nick si inceppava e un doppio fallo dava la possibilità a Dimitrov di giocarsi due palle break. Era attentissimo Kyrgios a non fargliele giocare con due splendide prime e anche se il bulgaro se ne procurava una terza con una gran risposta, il servizio di Nick tornava in tempo per rimettere a posto le cose. Nel frattempo Dimitrov diventava più sicuro al servizio e così, passate il luogo comune, l’epilogo era classico: il tiebreak. Non prima però di vedere due lampi che da soli valevano l’intera giornata. Sul 5 pari 40-30 Dimitrov dopo uno scambio sulla diagonale sinistra tra dritto anomalo (del bulgaro) e rovescio (di Nick) variava con uno slice splendido che atterrava bassissimo dall’altra parte; Nick era splendido nell’uncinarlo col dritto e spedirlo nell’ultimo centimetro del lungolinea. Il punto successivo era di grandissima intensità, ma era Dimitrov che faceva due numeri sfiancando l’australiano.
Tiebreak quindi, che Dimitrov giocava in modo meraviglioso, alzando ulteriormente il livello del suo già ottimo tennis. Kyrgios sembrava sorpreso, e perdeva il servizio addirittura tre volte: la prima grazie ad un’elegantissima volée dopo un rovescio splendido; la seconda dopo uno scambio durissimo e la terza col doppio fallo sul set point. In mezzo Grisha sbagliava un dritto abbastanza semplice sul 5-2, e quindi tutto sommato in modo indolore. Primo set bellissimo, soprattutto nella parte finale, che davvero faceva sembrare un altro sport quello visto fino a quel punto a Melbourne Park.
Secondo set che all’inizio non si discostava molto dalla falsariga del primo, anche se Dimitrov nel quarto game si trovava 0-30 per via di due discutibili attacchi sul colpo caldo di Nick, il rovescio, implacabile nel passarlo lungo linea. In qualche modo Dimitrov ne usciva vittorioso e nel settimo game è lui a piazzare il primo break del match con un game giocato ancora in modo splendido, costringendo all’avvilimento Nick, incapace di sfondare col rovescio e costretto a gestire (male) anche uno splendido lob del bulgaro. Dimitrov sembrava inarrestabile e Kyrgios pareva non riuscire a trovare troppe contromisure ma nel momento decisivo improvvisamente a Dimitrov, dopo un dritto bello e fortunoso e un rovescio di Kyrgios che usciva di niente, veniva il braccino. Un doppio fallo prima, uno splendido rovescio in lungolinea “in entrata” e un dritto timido rimettevano in partita Nick che pareva trovare nuova linfa al servizio. Ma se Dimitrov aveva giocato bene il primo tiebeak il secondo lo gioca in modo irreale, non sbagliando praticamente mai, e costringendo Kyrgios a fare miracoli per tenere il servizio. Il punto decisivo è fantastico, sul 4 pari Dimitrov pressa col dritto fino a “sfondare” un demoralizzato Kyrgios, che provava a sparacchiare due risposte ma cedeva anche il secondo set.
Ed era un Kyrgios quasi arreso quello che cominciava il terzo set, anche se nel primo game riusciva a rispondere un po’ meglio. Ma Nick non sembrava crederci più di tanto, tant’è che accoglieva la palla break del bulgaro in modo quasi del tutto disinteressato. L’idea sembrava solo quella di piazzare delle botte qui e lì, più che di rientrare in partita. Ma fedele alla sua fama del “non è finita fino a quando non è finita” il quinto game Dimitrov si rilassava leggerissimamente, calando un po’ di intensità. È bastato per prendere il break e rilanciare l’australiano che con una ritrovata serenità i suoi servizi, usava quelli di Dimitrov per scaricare un po’ di tensione, e approdava con una coppia di ace al quarto set.
Dimitrov ripartiva con tanta attenzione e al quarto game aveva la possibilità di colpire. Grazie anche ad un doppio fallo di Nick il bulgaro saliva a 15-40 ma qui l’australiano tirava una seconda incredibile a 195 e poi un ace e lasciando andare il braccio rimetteva il game in carreggiata. Nel game successivo era invece DImitrov a salvarsi con tre terribili botte di servizio, dopo che aveva concesso una palla break con una volée di dritto da giocare meglio. Ma la partita era ridiventata bellissima, con i due che tenevano un livello stratosferico nello scambio. Qualcosa sembrava dovesse succedere da un momento all’altro anche perché il livello rimaneva sì molto alto ma Dimitrov sbagliava un po’ di più e faceva un po’ più di fatica a difendersi dalle terribili pallate di Nick. Ma all’ottavo game Nick combinava il pasticcio. Sulla seconda palla break, procuratasi da Dimitrov grazie ad una ingenuità dell’australiano, Kyrgios sparava in rete il più semplice degli smash, consegnando a DImitrov la possibilità di servire per il match. Ma le emozioni non erano finite, Nick giocava con grande attenzione e Dimitrov, forse ancora con un po’ di braccino, con un doppio fallo regalava due palle break all’australiano. Bastava la prima, perché uno splendido lungolinea di rovescio rimetteva le cose a posto: 5-4 Dimitrov, ma servizio Kyrgios. L’australiano non si distraeva e il tiebreak, il terzo del match, era inevitabile. E ancora Dimitrov giocava senza sbaglire mai, approfittando della minima distrazione di Kyrgios, quella che sul 3 pari dopo uno scambio durissimo gli faceva tirare un dritto in avanzamento in rete. A quel punto Dimitrov serviva due volte benissimo e a nulla serviva il primo match point annullato da Nick, perché il secondo era quello che chiudeva una partita indimentecabile.
Partita meravigliosa tra due giocatori che onorano il nostro sport, come troppo spesso non era successo l’anno scorso. È un peccato che sia arrivata così presto e che valesse appena l’accesso ad un quarto di finale, anche se non si vede come Edmund potrà opporsi a Dimitrov. Ma anche Kyrgios deve essere fiero del suo match; come diceva Tsonga è forte e gioca bene. Ma deve giocare ancora meglio e, statene certi, lo farà.
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