Interviste

Dimitrov: “Edmund merita tutto il rispetto”

Dopo la vittoria contro Nick, devi aver avuto grandi aspettative. Come hai visto la gara di oggi?
Guarda, Kyle merita tutto il rispetto. Ha meritato di vincere, tutto qui. Ha lavorato duro negli ultimi mesi, l’ho notato, l’ho affrontato un paio di volte. Mi prendo tutte le mie responsabilità per la partita di oggi, ma non ha senso parlare di cosa ho sbagliato io, perchè ora è il suo momento, è lui il vincitore.

Dici di averlo visto allenarsi duramente. Ci hai giocato già contro un paio di volte. Hai visto dei miglioramenti?
Assolutamente sì. Ovviamente, mi sono accorto che anche lui era un po’ stanco. A volte è ancora più difficile giocare contro avversari così, sai che anche se stai giocando bene, ti spareranno un paio di colpi totalmente imprevisti, risultando in un gioco diverso. È cosa ha fatto lui, e gli è andata bene. In generale, comunque, sì, ho visto grandi miglioramenti nel suo gioco durante tutti questi mesi.

Quanta energia ti ha prosciugato il match di due giorni fa contro Nick?
Direi tutti i match qui mi hanno tolto energie, specialmente perchè sono partito giocando non troppo bene. Ho dovuto lavorare abbastanza per tornare a giocare di nuovo un buon tennis. Contro Nick, praticamente giochi contro il pubblico, contro di lui, e contro le tue stesse aspettative. Ci sono molti fattori che giocano un ruolo durante una partita. Allo stesso tempo, ero quantomeno contento di essermi ritrovato. Ma tutto quel che succede dietro le quinte, quello che facciamo per riuscire ad avere migliori sensazioni sul campo, toglie molte energie. Non conta tanto la condizione fisica in questi casi, quanto quella mentale. Ecco, penso di essere stato stanco soprattutto da un punto di vista mentale. E oggi è stato uno di quei giorni in cui non sono riuscito a ritrovare la strada giusta, ci sono giorni così. In un certo senso, devo anche vedere cos’è che effettivamente è andato storto, cos’è realmente successo. Perchè nel complesso mi sentivo abbastanza bene.

Come proverai ad elaborare quanto appena successo? Staccherai la spina un paio di giorni, per poi capire cos’è successo, o ti tufferai subito sul prossimo obiettivo?
È difficile nascondere una delusione, e ora sono deluso. È come mi sento, fa male ed è giusto così. Però sì, non sarò troppo razionale, mi prenderò un paio di giorni di relax per distrarmi e occuparmi di cose di cui in genere non riesco ad occuparmi durante i tornei. E anche per riesaminare l’intera spedizione australiana. Nel complesso, il mio giudizio è positivo, anche se chiaramente non sono dove avrei voluto essere. C’è almeno una cosa positiva, che ho tempo per migliorare, ho ancora un paio di settimane. Ho bisogno di allenarmi in maniera intelligente, non strafare di nuovo ma allo stesso tempo essere certo di riuscire a ritrovare il mio ritmo e il mio gioco. Tutto ciò richiede un bel po’ di lavoro, ma sono certo di riuscirci e di essere in grado di giocare un tennis migliore con l’andare avanti della stagione.

Pensi di essere un po’ “sazio”, non in termini di risultati quanto di facilità nel portare a casa la partita?
Non so, penso che ognuno di noi abbia una visione del tennis diversa. Ognuno di noi è totalmente diverso dagli altri, diverso anche nel modo di affrontare le difficoltà e arrivare al top. Avevo molte aspettative? Sì. Che posso dire? Tutti le abbiamo. Se mi chiedi se questo ha aumentato la pressione su di me nel corso degli anni, ti rispondo di sì. Da un certo punto di vista, non ho niente da dimostrare a nessuno, gioco per me stesso. Ho fatto più o meno quello che tutti si aspettavano facessi. Ora quel che conta per me è fare uno step in più nel modo di giocare e nella fiducia da avere in me stesso. Chiaramente una volta che arrivi su, tutto diventa più più difficile, più stretto. Hai un bersaglio più grande sulla tua schiena, tutti vogliono batterti, ogni avversario da quel qualcosa in più contro di te. Per cui diventa tutto più complicato. Ma questa è la bellezza di questo sport, è la ragione per cui molti di noi sono qui, per avere quel tipo di sensazione prima o dopo il match.

Alla fine dell’anno scorso, la seconda metà dell’anno diciamo, hai servito veramente molto bene. Qui hai faticato molto, durante tutto il torneo. C’è qualche motivo in particolare? Il sole, magari?
Onestamente non lo so. Sole, vento, o qualsiasi di queste cose, non mi danno fastidio. Mi sa che devo rifletterci. Ho iniziato a pensarci sin dall’inizio, anche a Brisbane ho avuto la sensazione di non aver servito bene abbastanza. Mi sa che guarderò un po’ di video e passerò del tempo ad analizzare un po’ di statistiche. È certamente una delle cose che più mi hanno dato problemi nell’ultima settimana. La percentuale di punti vinti sulla seconda è stata molto bassa, condita da un bel po’ di doppi falli. Posso incolpare solo me stesso per questo.

Giorgio Cammarosano

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