Dopo tutto quello che hai passato, cosa significa per te questo risultato?
Naturalmente significa tantissimo. È stato un match straordinario. Credo che il livello sia stato ottimo. Tra l’altro, lei mi aveva già battuto quattro volte prima di oggi, quindi sono molto contenta, stavolta ho sfruttato le mie possibilità.
Ovviamente sono felice di essere tornata a giocare. Sono stata fuori per molto molto tempo, non vedevo l’ora di tornare, quindi significa molto.
Cosa hai fatto in modo differente o migliore oggi rispetto ai quattro match precedenti?
Credo di aver pensato molto agli ultimi incontri. Per i primi match, credo di avere giocato con un po’ troppo rispetto, troppo prudente e attenta. Stavolta, invece, ho cercato di entrare in campo in modo più sfrontato, ma anche più intelligente tatticamente. È sempre difficile affrontare Venus. Devi giocare al tuo massimo, entrare in campo e utilizzare tutto ciò che hai. È ciò che ho cercato di fare oggi.
Quanto ha influito la vittoria della Hopman Cup sulla tua fiducia?
Ha fatto tanto. Ero così sollevata quando l’ho vinta. Ci siamo andati vicino lo scorso anno. Quest’anno ho giocato quattro bei match in singolare, ma anche i doppi con Roger sono stati grandiosi. È stata una settimana molto divertente. Sono arrivata rilassata, con un paio di match già giocati in cui ero andata bene, e questo mi ha dato fiducia.
È stata la vittoria della Hopman Cup a darti fiducia o giocare con Roger?
Non lo so, credo entrambe le cose.
In campo hai detto che sei cresciuta guardando giocare Venus e Serena. Cosa ricordi di quei momenti?
Sicuramente dominavano. Guardavo tante giocatrici. Loro vincevano gli Slam ed erano in vetta alla classifica, giocando con molta potenza. Questo è ciò che mi ricordo. Ovviamente sono due grandissime campionesse. Ed è straordinario avere la possibilità di giocare contro entrambe perché quando ero una bambina non avrei mai pensato che potesse accadere.
Quando i giocatori ritornano da un infortunio, di solito ci si aspetta che impieghino un po’ di tempo per tornare quelli di prima. Sembra che tu stia servendo e ti stia muovendo meglio di prima. A cosa attribuisci questo miglioramento?
In effetti, i primi tornei dopo il rientro li ho affrontati con un livello più basso, cercavo di lavorare per riprendermi. Non credevo di dover affrontare questo processo frettolosamente. Volevo prendermi tutto il tempo necessario per testare il mio fisico, capire come stessi giocando e far tornare la fiducia.
Credo solo che quando sono in salute, sicuramente, posso giocare un buon tennis. Sì, sono contenta.
Nonostante gli infortuni, credi di essere migliorata come giocatrice?
Sì, sicuramente come giocatrice, ma anche come persona. Credo di essere un po’ più matura adesso. Ho delle prospettive differenti e spero di poter continuare così.
Come sta il tuo polso?
Bene. Da quando mi sono operata non sento più dolore. Ho ricominciato con moltissima cautela, utilizzando racchettine e palle depressurizzate. Siamo andati molto molto lentamente in modo tale da guarire e recuperare completamente. Fino ad ora non sto avendo problemi, non lo sto neanche fasciando per giocare. Spero la situazione possa rimanere tale.
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