Giocare a tennis, a Melbourne, ieri era un’impresa per pochi umani. E oggi secondo le previsioni dovrebbe essere anche peggio. Gael Monfils, durante la sua conferenza stampa, diceva: “Ai miei colleghi dico di non aver paura di ritirarvi, non è possibile giocare in queste condizioni”. Alle 6 del pomeriggio si sono registrati 39.8 gradi nell’aria, ma addirittura 69 sui campi. In un “catino” come la Rod Laver Arena, la Margaret Court o l’Hisense, dove le mura e la struttura semichiusa racchiudono tutto il calore, la sensazione sarà stata di vivere dentro un forno.
Australian “Oven” dunque, con Monfils che tra fine del secondo e inizio terzo set si è parecchio lamentato perché non si prendevano rimedi contro una sensazione di caldo probabilmente mai provata. Oggi, nelle ore centrali del giorno, sono attesi 42 gradi, con un progressivo abbassamento delle temperature a partire dalle 3 del pomeriggio. Ieri sera, verso le 9, c’erano ancora 37 gradi, questa sera per la stessa ora ne sono attesi 10 di meno.
Questa condizione ha avuto effetti notevoli anche sugli spettatori, ammassati nelle zone d’ombra delle tribune e visti tuffarsi continuamente nelle fontane o rimanere minuti interi appiccicati agli enormi ventilatori che oltre all’aria emettono anche vapore. Si sono registrati, per la sessione diurna, meno di 40.000 spettatori (38.000), un calo netto di 20.000 persone rispetto ai giorni precedenti.
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