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Australian Open: Zverev a lezione da Chung, Berdych spazza via del Potro, Djokovic facile

H. Chung b. [4] A. Zverev 5-7 7-6(3) 2-6 6-3 6-0 (di Cristina Pozzoli)

Grande prova di Hyeon Chung che supera Alexander Zverev, raggiunge per la prima volta il quarto turno in una prova dello Slam e  batte per la prima volta un top ten. Il coreano ha giocato una partita perfetta dal punto di vista tattico, atletico e mentale. Ha lasciato inizialmente a Zverev il palcoscenico lavorandolo pian piano ai fianchi e poi, dopo avergli tolto tutte le sue certezze, lo ha schiantato con un bagel al quinto. Zverev fallisce ancora la prova Slam, crollando nuovamente alla distanza e manifestando per l’ennesima volta l’incapacità di gestire la pressione giocando su cinque set. Il test con Chung era più insidioso di quel che la differenza in classifica tra i due potesse indicare. Il coreano aveva vinto nettamente l’unico precedente giocato a Barcellona nella scorsa stagione, ma specialmente possiede il gioco per dare fastidio a Zverev, è sicuro con entrambi i fondamentali, si muove bene, palleggia all’infinito ed è solido da un punto di vista mentale. Eppure Zverev ha giocato i primi tre set ad un livello altissimo portandosi in vantaggio 2-1. Poi il crollo, insipegabile e verticale
Nel primo punto del secondo game c’è tutto il succo dell’incontro. Serve Chung, lo scambio parte, dura all’infinito e si conclude con un errore di dritto di Zverev. Sul piano del palleggio Chung sembra una macchina, disegna il campo con precisione e porta allo sfinimento il tedesco. Zverev da parte sua è devastante quando tutto si risolve in pochi colpi e ha nel servizio un’arma micidiale con la quale salva una palla break nel terzo game e poi diventa letale. Anche il coreano serve bene e il parziale scorre veloce con il dominio dei battitori. Il game decisivo è l’ultimo che Chung apre pasticciando a rete e Zverev chiude in modo stellare. Due vincenti, un dritto inside out e un rovescio incrociato fulminante, e uno scambio giocato con grande lucidità e dominato da fondo valgono il break a quindici per il tedesco e il primo set. Con un incontrastato dominio dei servitori il secondo parziale si decide al tie-break in favore di Chung, bravo a prendere in mano l’iniziativa giocando con gran pressione e a prendersi anche il minibreak decisivo con un passante incrociato stretto di rovescio strepitoso su una buona discesa a rete del tedesco. Nel terzo parziale Zverev sembra accusare il colpo, è poco reattivo e solo dopo aver lottato tantissimo per tenere il servizio nel secondo game, riesce a scuotersi e a far girare il parziale mettendo subito a segno il break. Chung è in difficoltà al servizio, la prima entra poco ed è in estrema difficoltà a difendere la seconda. Con il break di vantaggio Zverev lascia andare il braccio, anche se Chung lotta più di quanto il punteggio dica, e si procura due palle per il contro break nel sesto game ma cerca un’inutile smorzata quando era in controllo dello scambio e ne fallisce una poi Zverev piazza due gran prime e un ace, si salva e va a chiudere 6-2 in gran fiducia.
Nei primi game del quarto set c’è la svolta definitiva dell’incontro. Zverev accusa il primo calo nel secondo cedendo il servizio a quindici ma reagisce subito mettendo pressione al coreano che si aggrappa con le unghie al suo turno di battuta salvato al quarto vantaggio dopo due palle del contro break annullate. Finisce qui la partita del tedesco che crolla di schianto, la carica agonistica lo abbandona e subentra il nervosismo. Il parziale finisce con Chung in crescendo e così si apre anche il quinto. Chung è fresco e pimpante, Zverev è stanco e scarico, anzi non c’è più.

[19] T. Berdych b. [12] J. del Potro 6-3 6-3 6-2 (di Simone Milioti)

Incontro a senso unico, c’era attesa poteva essere un big match, ma i due hanno deluso, specie del Potro ma anche Berdych che ha comunque vinto in tre set netti. Inizio di match confuso, i due si scambiano break e contro-break nei primi giochi, ne esce meglio Berdych che però discute con il giudice di sedia forse in maniera eccessiva. Nessuno dei due è sembrato mai in palla nel primo set, tanti errori, tante cose sbagliate e idee di gioco che mancavano.

Berdych comunque stava meglio fisicamente ed ha avuto più continuità, più regolare contro un spento e immobile argentino. Statistiche che confermano l’andamento non eccezionale del match, entrambi con il 60% di prime in campo, entrambi male con la seconda: Berdych 42%, del Potro addirittura sotto il 30%. Ma il conto dei vincenti imbarazza ancor più di quanto fosse necessario l’argentino, più del doppio da parte di Tomas che chiude in due ore e 20 minuti di gioco un match che poteva nascondere ben più di un insidia ma che fortunatamente è scivolato via senza problemi.

Del Potro dal canto suo ha il solito ritardo di condizione cronico, o meglio dire non erano queste due quelle poche settimane in cui la torre di Tandil riesce ad esprimersi ad altissimi livelli. Berdych avanza ai quarti dove incontrerà il nostro Fabio Fognini.

[5] D. Thiem b. [26] A. Mannarino 6-4 6-2 7-5 (di Salvatore de Simone)

Prova più che sufficiente di Dominic Thiem, soprattutto se confrontata con quella del secondo turno in cui l’austriaco ha dovuto recuperare due set contro Dudla. Più che sufficiente ma non davvero esaltante, nonostante la vittoria in tre set perché la testa di serie numero 5 non è che abbia proprio brillato: le incertezze mostrate nel primo parziale e soprattutto nel terzo parziale nel match appena concluso contro Adrien Mannarino, buon tennista ma non certo un fulmine degli dei, hanno dato una volta di più l’impressione che Thiem non sia in grado, almeno in questo major, di poter battere i grandi favoriti.

Nel primo set, dopo un primo game di ben otto minuti, i due non riescono a tenere la propria battuta in gran parte per molti errori non provocati ma alla fine è Thiem che si porta avanti di un break che riesce a poi a mantenere incamerando il parziale con un servizio vincente.

Nella seconda frazione l’austriaco domina dall’inizio e con un gran passante di rovescio realizza il doppio break per poi finire il set in bellezza con un ace.

Nel terzo parziale il match si fa un po’ più divertente, Mannarino non molla dopo aver perso di nuovo il servizio, realizza anche un paio di bei punti e annulla sia sul 3-3 che sul 4-4 un po’ di palle break grazie anche all’avversario sprecone: ma sul 5-5 commette un doppio fallo che porta l’austriaco a servire per la partita e a chiudere con un ace e uno smash.

Thiem passa agli ottavi ma deve ancora fare il salto di qualità se vuole veramente essere un protagonista del primo slam dell’anno. Vedremo se succederà: in fondo si dice che l’Australian Open sia il torneo spesso più sorprendente, no?

[14] N.Djokovic b. [21] A. Ramos-Vinolas 6-2 6-3 6-3

Terzo turno di questo Australian Open programmato sulla Margaret Court Arena per Novak Djokovic, che dopo aver sconfitto Gael Monfils nella giornata più calda dell’anno affronta lo spagnolo numero ventidue del mondo Albert Ramos-Vinolas, sempre battuto nei quattro incontri precedenti. Capace di raggiungere i quarti al Roland Garros nel 2016, Vinolas viene dalla migliore stagione della carriera in cui ha fatto finale sia nel master 1000 di Montecarlo sia nel 250 di Sao Paulo.

Supportato nel player box da coach Agassi e Stepanek, Novak, che si presente in campo con un tutore per proteggere l’articolazione del gomito, cerca il dodicesimo approdo alla seconda settimana degli Australian Open (secondo all time dietro Federer) e ulteriori segnali incoraggianti nel lungo processo di guarigione dall’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per oltre sei mesi da Wimbledon 2016. Il vincitore di questo incontro troverà il NextGen Hyeon Chung, capace di battere il numero quattro al mondo Alexander Zverev. in uno spettacolare match giocato nel pomeriggio sulla Rod Laver Arena. Sebbene abbia superato agevolmente i primi due turni del torneo, Novak è parso ancora lontano dalla forma ottimale palesando difficoltà al servizio e nella gestione del punto. Il match di oggi potrebbe essere un buon test per il campione serbo dato che Ramos-Vinolas è un ottimo ribattitore, capace di mettere in campo oltre il settanta per cento delle risposte alla prima di servizio nei primi due turni giocati in questo Australian Open. Il match inizia nel migliore dei modi per il numero uno serbo che tiene agevolmente il suo primo turno di battuta. Djokovic mette subito pressione all’avversario ed è aiutato dal fatto che Ramos-Vinolas non riesce a tenere un rovescio in campo commettendo sette gratuiti nei primi undici punti del match. I numerosi errori dello spagnolo mascherano alcune delle incertezze di Djokovic che ha problemi con la profondità dei colpi ed è piuttosto impreciso quando cerca di giocare sulle righe (il serbo chiuderà il primo parziale con soli 5 vincenti a fronte di 14 gratuiti). Nel quinto gioco Novak salva il servizio per due volte prima di approfittare dell’ennesimo passaggio a vuoto di Ramos Vinolas che concede il break in un game sciagurato caratterizzato da tre gratuiti e un doppio fallo. Il sei volte vincitore a Melbourne ringrazia e non si guarda più in dietro, brekkando nuovamente e chiudendo il primo parziale con il punteggio di 6-2. Nel quarto gioco del secondo set Djokovic, dopo aver strappato il servizio all’avversario, chiede un medical timeout per un problema alla parte bassa della schiena. Il campione serbo è evidentemente lontano dal massimo della forma ma Ramos Vinolas non ha il tennis per approfittarne. Il sesto e il settimo game del secondo set durano un totale di 30 punti molti dei quali sopra i dieci scambi. Novak continua a soffrire nei turni di servizio ma riesce a portare a casa il secondo set dopo un ora e quaranta di gioco. La partita è combattuta ma di certo non bella. Nel terzo set si segue lo stesso fil rouge con scambi estenuanti e colpi poco profondi. Djokovic ottiene il break decisivo grazie ad un dritto scentrato di Ramos Vinolas, e nonostante un numero di gratuiti (40) che supera quello dei vincenti (37) porta a casa la partita con il punteggio di 6-2 6-3 6-3 in due ore e quarantadue minuti. “È stata una partita difficile” ha detto Novak a fine partita “ devo essere umile con le mie aspettative. Sono contento di come il mio gioco sta procedendo ma da ora in poi avrò avversari duri. La cosa positiva è la giornata di riposo: spero di recuperare e disputare una buona partita contro Chung”.

M. Fucsovics b. N. Kicker 6-3 6-3 6-2 (di Giorgio Cammarosano)

Il match pomeridiano sullo Show Court numero 3 vede affrontarsi Márton Fucsovics e Nicolás Kicker, rispettivamente numero 80 e numero 93 dell’attuale ranking ATP, entrambi alla loro prima presenza in un terzo turno Slam. Notizia non particolarmente sorprendente, se si osserva che sia per l’ungherese che per l’argentino è la quarta apparizione in un Major, dove l’unica vittoria – targata Kicker – risale al Roland Garros 2017. In quell’occasione il giocatore nato a Marlo riuscì a sconfiggere il bosniaco Dzumhur, prima di arrendersi a Cuevas nel secondo turno.

Non confonda questo dato: il favorito alla vigilia è Fucsovics, sia per la migliore posizione in classifica, sia per la maggiore attitudine al cemento, superficie sulla quale Kicker nell’ultimo anno non ha praticamente mai vinto. L’ungherese arriva invece da una finale al Challenger di Canberra (battuto dal nostro Seppi) e avendo sconfitto a sorpresa nel secondo turno degli Australian Open Sam Querrey, testa di serie numero 13.

Non stupisce dunque che dopo un inizio molto equilibrato, con scambi lunghi e punti ben distribuiti tra i due contendenti, nell’ottavo game è Fucsovics a procurarsi la prima palla break: il dritto di Kicker sul 30-40 è fuori, e l’ungherese si porta sul 5-3. A quel punto l’argentino si disunisce e con un parziale di 0-5 si ritrova già sotto di un break anche nel secondo set. Kicker prova a reagire per cercare di recuperare lo svantaggio, ma Fucsovics serve bene nei momenti delicati e riesce a chiudere 6-3, grazie ad un altro break nell’ultimo game regalato da un doppio fallo dell’avversario.
Terzo set senza storia, l’argentino non è più realmente sul campo, visibilmente stanco e demotivato (va anche detto che nel secondo set ha chiamato il medical timeout per un problema al piede sinistro), e Fucsovics può chiudere in scioltezza senza particolari patemi 6-2, dopo aver condotto anche 5-0 e servizio.

Per Kicker si apre adesso la stagione sulla terra in Sud America, superficie a lui sicuramente più congeniale, dove potrà raccogliere punti importanti.
Nel prossimo turno, invece, l’ungherese se la dovrà vedere probabilmente contro uno dei favoriti per la vittoria finale, Roger Federer, a breve impegnato contro Gasquet nell’ultima sfida di questo terzo turno. Il match si presenta proibitivo, ma sperare non costa nulla.

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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