[21] A. Kerber b. M. Sharapova 6-1 6-3
L’avevamo annunciata come la sfida della prima settimana del tabellone: abbiamo toppato. Angelique Kerber, il suo momento d’oro, la sua ritrovata tenacia, hanno travolto Maria Sharapova, uscita dalla Rod Laver Arena con un netto 6-1 6-3. Questa Kerber è anche superiore a quella vista nel 2016, perché in quella circostanza ebbe la partita dove faticò come una dannata per venirne fuori e ancora oggi, del match di primo turno contro Misaki Doi, dove non riusciva a chiudere alcun punto e si trovò con un match point da fronteggiare. Quest anno è tutto così pulito e lineare: 6-0 6-4 ad Anna Lena Friedsam, 6-1 6-4 a Donna Vekic, 6-1 6-3 a Maria Sharapova.
Non solo, perché oltre a queste 3 affermazioni ce n’erano state altre 9 nelle prime due settimane, con una marea di set vinti dominando. La cura Wim Fissette sta avendo frutti clamorosi e stasera, contro l’altra (unica) campionessa dell’Australian Open rimasta in corsa. In una sfida che aveva tutti i connotati del grande match c’è stata però solo una giocatrice in campo. Kerber ha azzeccato tutto fin dall’inizio, tra colpi profondi, gestione del campo, decisioni prese nei vari punti. Sharapova ha capito ben poco dell’incontro: in 20 minuti il primo set era già andato.
Chiacchierando con qualche giornalista qui in sala stampa era emersa una cosa: l’obiettivo di Maria, come poi lei stesso aveva comunicato in conferenza stampa, per questa prima parte di 2018 è giocare con le migliori del ranking, con le giocatrici che come lei hanno vinto titoli Slam, per capire a che punto effettivamente sia. Dopo stasera, la risposta sembra molto facile: molto indietro. Nel secondo set ha reagito, è rientrata dallo 0-2 spingendo maggiormente e trovando migliori soluzioni da fondo, soprattutto col dritto, spesso messo in difficoltà dall’ottima profondità della tedesca.
Dal 2-0 al 2-2, poi sul 3-3 l’ultimo piccolo treno che si è fermato alla stazione della 5 volte campionessa Slam, ma lei non c’è salita. Sulla palla break ha sbagliato un dritto dopo una delle tante coperture difensive dell’avversaria. Da lì altri due errori e 4-3 Kerber. “È andata” si è sentito da qualcuno accanto a noi. Cinque minuti dopo Kerber raccoglieva i frutti del suo costante lavoro di logoramento e andava a servire per il match. Al secondo match point, la fine della sua travolgente prestazione. Adesso la vincente di Su Wei Hsieh e Agnieszka Radwanska: se la polacca fosse in buona condizione, potrebbe anche nascere una bella partita. I precedenti tra le due raccontano di tantissimo spettacolo, ma con la Kerber del 2018 c’è veramente poco da scherzare.
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