[1] S. Halep b. [6] Ka. Pliskova 6-3 6-2
È la giornata delle colpitrici, o ribattenti, o semplicemente di quelle giocatrici che prediligono scambiare e hanno varie frecce nel loro arco per prendersi i punti. Possono mettere a segno vincenti repentini, causare errori, o lavorare ai fianchi l’avversaria con scambi lunghi e concludere con pazienza appena c’è l’occasione. Karolina Pliskova, come Madison Keys in precedenza, non ha avuto fortuna contro una giocatrice che alla potenza predilige un tennis più “ragionato” e nonostante la ceca abbia tutto sommato disputato una prova diversa, migliore della statunitense, la differenza è stata di 2 game in più e un parziale di 0-9 nei game conquistati dal 3-0 in suo favore al 3-6 0-3.
Come Keys, era nettamente in ritardo negli scontri diretti contro la propria avversaria: 1-6 la statunitense, 1-5 lei, con l’unica vittoria che risale tra l’altra alla sfida di Fed Cup di 2 anni fa. Negli altri 5 (ora 6) momenti ha vinto soltanto un set, zero sul cemento.
A conti fatti, però, oggi nel gioco della numero 1 del mondo c’è molto più che una semplice “attesa” del momento opportuno. A conti fatti è stata lei la più aggressiva, con una posizione in campo molto vicina alla linea di fondo e tagliando molto bene il campo con soluzioni lungolinea che stanno diventando un po’ il marchio di fabbrica di questo inizio di 2018. Oltre alla precisione dei suoi rovesci (o dritti) c’è anche la qualità dei suoi scambi, dove dimostrava di avere tutto quello che serviva per disinnescare il potente servizio avversario, o per toglierle potenza nei colpi. Una qualità, alla risposta, che era letale: Pliskova poteva anche colpire l’incrocio delle righe, ma lei arrivava sempre, il più delle volte mettendo la palla sulla riga di fondo opposta causando da subito problemi alla numero 6 del seeding, impreparata perché ancora dietro a finire il movimento precedente, che non poteva far altro che ributtarla in qualche modo al di là della rete, entrando subito in difficoltà nel punto.
Nella breve intervista a bordo campo ha dichiarato, Halep, di aver imparato a leggere gran parte dei servizi della sua avversaria anche grazie a un particolare, che però non ha voluto rivelare. Era estremamente rilassata, soprattutto per una volta non ha dovuto raccontare delle proprie condizioni fisiche. Passato lo spavento dei primi turni dopo l’incidente, la sensazione è che ora possa effettivamente gestire questa situazione, magari risultando anche più aggressiva del solito. In più il ritmo degli scambi, la qualità dei colpi, era nettamente maggiore alla ceca che pure aveva preso un vantaggio i 3 game grazie a qualche errore di troppo della numero 1 del mondo. Dal 3-0, però, Halep ha svoltato e inserito le marce alte, lavorando con contropiede e angoli stretti, muovendo tanto Pliskova che si ritrovava con sempre più campo da coprire.
Da lì è cominciata una nuova partita, quella che piace a Simona, che ha finito per dominare. Domani Angelique Kerber, e con questi presupposti potrebbe davvero essere una bella partita.
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