[6] M. Cilic b. K. Edmund 6-2 7-6 (4) 6-2
Manca il pubblico delle grandi occasioni nella Rod Laver Arena per la semifinale della parte alta del tabellone maschile tra Kyle Edmund e Marin Cilic. Evidentemente l’infortunio occorso a Nadal non ho solo ha privato i Melbournians del replay dell’epico Fedal 2017, ma ha anche inciso sull’interesse nei confronti della prima semifinale maschile. L’elevato numero di posti vuoti è inusuale per una semifinale di slam.
Ad inizio partita nel settore stampa siamo in sedici: questo è tutto dire. Al di là di un nutrito gruppo di tifosi croati, buona parte degli autoctoni è schierata con Kyle Edmund, cugino britannico, numero quarantanove del ranking mondiale e capace in questo torneo di conquistarsi la prima semifinale di slam in carriera. Nato in Sudafrica e appassionato di cricket, il ragazzone dello Yorkshire si è finora reso protagonista di un torneo straordinario, eliminando il finalista dello US Open Kevin Anderson in cinque set, il nostro Andreas Seppi al quarto turno e il vincitore delle ATP finals londinesi nonché numero tre del mondo Grigor Dimitrov. In caso di vittoria nel match odierno, Kyle scavalcherebbe Murray come numero 1 britannico e diventerebbe il quarto suddito della regina a qualificarsi per l’atto finale di uno slam nell’era open.
Dall’altra parte della rete, Cilic è alla ricerca della terza finale in un torneo dello slam dopo quella vinta a New York nel 2014 ai danni di Kei Nishikori e quella persa qualche mese fa a Wimbledon nell’ottavo trionfo sull’erba inglese di Roger Federer. Con la vittoria odierna, il ventinovenne di Medugorje raggiungerebbe il suo best ranking (3 posizione mondiale), diventando il primo giocatore croato a raggiungere la finale qui a Melbourne.
Entrambi i giocatori fanno del servizio e del dritto le loro armi migliori: ci si aspetta quindi scambi veloci e una partita da giocarsi possibilmente su pochi punti cruciali. Nel primo game Edmund si procura due palle break, entrambe annullate da Cilic con il servizio. Il giocatore croato gioca profondo, prendendo il controllo degli scambi e costringendo Edmund ad arretrare dietro la linea di fondo. Nel sesto game Cilic si porta sullo 15-40 grazie a due gratuiti di rovescio. Edmund salva la prima palla break con il servizio, ma concede banalmente la seconda sparacchiando un dritto in corridoio. Sebbene il ventitreenne inglese provi a reagire nel game successivo portandosi ai vantaggi, è Cilic a brekkare nuovamente grazie ad un dritto terrificante chiudendo il primo parziale in poco più di 30 minuti. Il primo set ha mostrato tutta la differenza tra il numero sei e il numero quarantanove del mondo: Cilic è apparso in grado di poter cambiare ritmo a piacimento, ponendo quesiti ai quali Edmund non ha risposta. Poco prima dell’inizio del secondo set il giovane britannico chiede un medical timeout; a ritorno in campo Kyle sembra muoversi bene anche se occasionalmente si tocca la coscia quando affonda il movimento dal lato destro. Il set segue la regola del servizio per tutta la sua durata, con Cilic che ha l’unica palla break nel quarto game (annullata da Edmund con un ace). Il livello si alza specialmente negli ultimi quattro games, ma nessuno ne vuole sapere di calare al servizio. Il naturale epilogo del parziale è quindi il tie break nel quale la parità resiste fino al cambio campo quando Cilic ottiene il minibreak con un pregevole dritto incrociato arrivato alla fine di un punto ben costruito. Dopo lo svantaggio il body language di Edmund non lascia presagire nulla di buono: Cilic ne approfitta e porta a casa il secondo set mettendo una grossa ipoteca sulla partita. Nel terzo set un volenteroso Edmund non può nulla contro la superiorità tattica e tecnica di Cilic che brekka alla prima opportunità nel terzo gioco. Provato forse da qualche problema fisico, Edmund non è più in grado di controllare i suoi turni di servizio e sul punteggio di 4-2 si fa brekkare nuovamente al termine di un game fiume durato quattordici punti. L’ultimo game di servizio è solo una formalità per Cilic che chiude l’incontro con il punteggio di 6-2 7-6 (4) 6-2 in due ore e 18 minuti. Intervistato da Curier a fine partita, il nuovo numero tre del mondo ha elogiato il suo avversario: “Kyle sta giocando alla grande ed ha meritato di arrivare alle semifinali di questo torneo. Probabilmente tutti i match tirati che ha giocato finora hanno presentato il conto nel terzo set nel quale l’ho visto un po’ stanco”. Sulla finale ha dichiarato: “mi sento bene e avrò due giorni liberi; Chung si muove benissimo mentre Roger è sempre aggressivo. Se servo bene me la posso giocare con chiunque”.
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