Australian Open

Australian Open: Fuori Goffin e Wawrinka! Federer avanti, bene Djokovic, Zverev e del Potro

[2] R. Federer b. J. Struff 6-4 6-4 7-6(4) (di Angelo Lo Conte)
Il calare della sera ha finalmente portato un po’ di respiro in questa torrida giornata australiana; ciononostante, un’ ora dopo il tramonto, il termometro continua a segnare trentuno gradi. Dopo il match tra la beniamina locale Ashley Barty e la nostra Camila Giorgi il pubblico della Rod Laver Arena è pronto per il piatto forte della serata: il secondo turno tra Roger Federer e Jan-Lennard Struff. Numero 55 della classifica mondiale, Struff ha battuto in carriera top 10 quali Wawrinka (Bercy, 2016) e Dimitrov (Montecarlo, 2017), raggiungendo il terzo turno a Miami, Montecarlo e Shangai. Nell’unico precedente contro Federer, datato Halle 2016, il giocatore tedesco fece un ottima figura perdendo in due set tirati. Vinto il sorteggio, Struff sceglie di servire mostrandosi da subito aggressivo e non timoroso della prima esperienza sul centre court di un torneo dello slam. Il ventisettenne tedesco gioca piatto, vicino alle linee e non disdegna le discese a rete sia sulla prima che sulla seconda di servizio. Dopo due game decisi dal servizio, nel terzo gioco Struff sbaglia un facile approccio a rete consentendo a Federer di conquistare la prima palla break dell’incontro. Lo svizzero spreca malamente in risposta. Nel quinto game Federer si guadagna una nuova palla break, questa volta convertendola con con il sesto vincente di giornata. Su 5-4 Struff annulla due set points, ma deve soccombere al servizio vincente di Federer che chiude il primo parziale in poco meno di 32 minuti. Il secondo set segue la falsariga del primo, entrambi i giocatori giocano di anticipo sfruttando la velocità del plexicushion della Rod Laver Arena. Federer è inattaccabile nei suoi turni di battuta e concederà soli tre punti nell’intero parziale. Dopo due palle break non trasformate nel terzo gioco, Federer strappa il servizio nel settimo game grazie ad un pregevole anticipo di rovescio. Nessuno fa più punti in risposta ed il parziale su chiude sul 6-4. Nel terzo set il campione svizzero abbassa il ritmo e comincia a soffrire negli scambi medio lunghi. Struff prende coraggio e lascia andare il braccio, aumentando anche le discese a rete: chiuderà il parziale con ben 19 vincenti. Federer perde il primo turno di battuta in questo Australian Open nel quarto gioco, ma recupera prontamente nel game successivo. Il tennis aggressivo mostrato da Struff lo conduce meritatamente a raggiungere il tie break, nel quale però l’esperienza di Federer la fa da padrone. Il campione svizzero chiude al 6-4 6-4 7-6 (4) al secondo match point in un ora e cinquantacinque minuti. Intervistato da Jim Curier nel post-partita Federer ha elogiato Struff e parlato delle difficoltà di giocare con temperature estreme. Il campione svizzero ha ricordato la vittoria dell’anno scorso come uno dei momenti più felici della sua carriera e si è detto molto soddisfatto sia del suo gioco, sia dell’approdo al terzo turno nel quale troverà Richard Gasquet.
[14] N. Djokovic b. G. Monfils 4-6 6-3 6-1 6-3 (di Angelo Lo Conte)
In una delle giornate più torride dell’anno, la Rod Laver Arena ospita il secondo turno tra Novak Djokovic e Gael Monfils. In carriera “la Monf” non è mai stato in grado di battere il tennista serbo, patendo una serie di quattordici sconfitte consecutive, l’ultima nella finale di Eastbourne dello scorso anno. Dopo aver dominato agevolmente Donald Young due giorni or sono, Djokovic affronta il primo test probante della sua stagione; al di là dell’head to head Monfils è notoriamente un cliente ostico e l’insopportabile caldo odierno non gioca di certo a favore del sei volte vincitore qui a Melbourne che per sua stessa ammissione è ancora lontano dalla forma ottimale.
Tra i punti di interesse dell’incontro è interessante capire come procede l’evoluzione al servizio del serbo, la cui meccanica di battuta è stata notevolmente modificata nel corso della off season. A tal proposito, l’avvio di match è un incubo: due doppi falli e due gratuiti consegnano il primo break a Monfils che conferma tenendo il suo turno di battuta. Djokovic sbaglia molto negli scambi medio lunghi e i suoi colpi non hanno la profondità dei giorni migliori. Nel terzo gioco altri quattro gratuiti (inclusi altri due doppi falli) regalano il secondo break a Monfils che restituisce immediatamente il favore grazie un game infarcito di errori. Il match è chiaramente condizionato dal caldo asfissiante ed è difficile per entrambi i giocatori rispettare la regola dei venticinque secondi tra un servizio e l’altro.
Nel sesto gioco Djokovic approfitta di due errori di rovescio di La Monf per riportare il set in parità ma si smarrisce subito concedendo l’ennesimo break con un evitabile errore di dritto. Entrambi i giocatori hanno enormi difficoltà a tenere i propri turni di servizio. Djokovic si procura un totale di cinque palle break, ma non riesce a convertirle consentendo e Monfils di portare a casa il primo parziale con il punteggio di 6-4. Nel primo set, Djokovic ha servito il 54 per cento di prime, conquistando solo due punti su tredici sulla seconda di servizio. All’inizio del secondo parziale Djokovic riduce il numero dei gratuiti mentre la sua palla acquisisce progressivamente profondità. Il set segue la regola del servizio fino al 3-3 quando, dopo un interminabile scambio durato 24 colpi, Monfils finisce di colpo la benzina. Il giocatore francese va in balia del caldo, chiede acqua tra un punto e l’altro e ha difficoltà a tenere i colpi in campo. Djokovic si porta immediatamente sul 4-3 e nel game successivo conquista la possibilità di servire per il set. L’occasione è ghiotta e il tennista serbo porta a casa il parziale al primo tentativo con un vincente di dritto.
La pausa tra secondo e terzo set non basta a risolvere i problemi di Monfils che ha grandi difficoltà nel produrre tennis con la temperatura di oltre 39 gradi. Djokovic, d’altra parte, acquisisce chiaramente il controllo della partita, spingendo sulla diagonale di rovescio e approfittando dei numerosi passaggi a vuoto del trentaduenne francese. La Monf tiene il primo turno di servizio del terzo parziale ma è solo un fuoco di paglia: Novak vince sei games consecutivi e in un amen si porta due set a uno. Il quarto set sembrerebbe una formalità ma riserva molte sorprese. L’ombra che pian piano raggiunge la Rod Laver Arena cambia di nuovo le carte in tavola e la partita, che pochi minuti prima sembrava finita, riacquista vigore con Monfils che torna a trovare colpi profondi che mettono in difficoltà il numero uno serbo. Nel quinto gioco Djokovic fronteggia quattro break point che potrebbero cambiare le sorti dell’incontro. Pur con un servizio altalenante, Novak riesce ad annullarle prima di approfittare di uno sciagurato turno di servizio di Monfils che regala il break decisivo con due doppi falli e altrettanti errori di dritto. Nole chiude al quarto match point con il punteggio di 4-6 6-3 6-1 6-3 e si qualifica al terzo turno dove incontrerà Albert Ramos Vinolas contro il quale non ha mai perso un set.
Intervistato da Jim Curier a fine partita Djokovic si è complimentato con l’avversario e ha sottolineato la difficoltà di giocare in condizioni tanto estreme. Si è detto felicissimo di essere tornato a giocare nella Rod Laver Arena e molto fiducioso per il prosieguo del torneo.
D. Thiem b. D. Kudla 6-7(6) 3-6 6-3 6-2 6-3 (di Andrea Iaccarino)
L’austriaco, numero 5 del mondo, vince in cinque set e rimedia a una brutta partenza. Meglio invece nel finale di partita. Arriva il secondo successo su Denis Kudla su due precedenti, sempre in territorio australiano (dopo Brisbane 2016) ma soprattutto il terzo turno del tabellone degli Australian Open, dopo la bellezza di quasi quattro ore di partita.
Il primo set è strano, con tre break per parte e Thiem che lo ha perde al tie-break dopo aver  servito per il set  sul 5-3 e aver perso ancora il servizio sul 5-5.
Anche il secondo set è equilibrato, infatti questo va all’americano per aver concretizzato l’unica palla break a suo favore del parziale (contro le 3 sprecate da Thiem). Tuttavia dal terzo set le cose cominciano a cambiare: Thiem cresce molto al servizio (94% di punti con la prima) e così si mantiene sempre avanti nel punteggio e, dopo aver ottenuto il break sul 4-3, abbrevia le distanze portandosi sul 2-1. L’austriaco gioca con più ordine, e Kudla, uscito dal suo stato di grazia, corre molto e spesso gioca fuori dal campo e non di poco.
Nel quarto e nel quinto set la differenza è netta: Kudla non regge i numeri al servizio di Thiem e non ottiene nemmeno un’opportunità di strappargli il servizio in nessuno dei due parziali. Oltre a questo il n.5 del ranking si permette anche di spingere di più trovando così degli errori che nel finale lo hanno a tratti innervosito e che sicuramente dovrà cercare di evitare nei prossimi incontri, primo fra tutti quelli con io vincente di Vesely-Mannarino.

[12] J. del Potro b. K. Khachanov 6-4 7-6(4) 6-7(7) 6-4 (di Francesca Padoin)

Nella terza partita in programma nell’ Hisense Arena si affrontano il numero 10 del mondo, Juan Martin del Potro ed il numero 47, Karen Khachanov. I due si sono affrontati una settimana fa, nei quarti, all’ATP 250 di Auckland, match che ha visto la sconfitta del russo che non è riuscito a contenere dritto e servizio dell’argentino.

Inizia la partita con Khachanov al servizio, che tiene a zero. Entrambi hanno come punto forte il servizio, oltre al dritto, quindi gran parte del match si deciderà proprio dalla capacità dei due di servire bene per tenere il game e già dal terzo il russo, iniziando a non mettere la prima, si infila in lunghi scambi, intelligentementi volti dalla parte del rovescio ma che non riesce comunque a gestire. L’argentino infatti appena può porta lo scambio sul dritto ed affonda l’avversario. Nel quarto del Potro rischia allungando troppo gli scambi e facendosi spostare per il campo dall’avversario fino a recuperare appieno il servizio ed uscire dall’impasse con due ace. Entrambi ora hanno alzato parecchio il livello: il russo venendo anche spesso a rete per spezzare gli scambi e l’argentino con recuperi vincenti incredibili come il dritto lungolinea in corsa nel quinto game. Dopo ben cinquanta minuti del Potro riesce a mantenere il vantaggio e portare a casa il parziale anche se, la differenza fra i due è molto labile e bastano pochi errori per portare ad un break poi complicato da recuperare.

Secondo set che vede l’argentino continuare a puntare sul dritto, avendo un calo col servizio, che lo salva dal break nel secondo game ma che non sarà sufficiente vista la ritrovata fiducia in battuta del russo ed il livello molto alto che sta portando in campo: molti vincenti, discese a rete e buona gestione del gioco, soprattutto dal lato del rovescio. Si giunge così fino al tiebreak dove un minibreak del numero dieci determina la vittoria del secondo parziale. Il terzo set, fotocopia del primo, finisce anch’esso al tiebreak dove Khachanov sfrutta ogni palla, appena più lenta, dell’argentino e guadagna la possibilità di restare in partita tenendo a zero l‘avversario. Ma è un’illusione, visto che l’argentino tiene duro e nonostante sia palese che soffra il caldo riesce a portare a casa la partita e visto il tabellone, che ora vede “cancellato” Goffin, potrebbe essere davvero interessante per lui.

J. Bennetteau b. [7] D. Goffin 1-6 7-6(5) 6-1 7-6(4) (di Simone Milioti)

Sorpresa in campo maschile, sconfitta per David Goffin che è sembrato soffrire eccessivamente il caldo australiano. È strano però che lui di molti anni più giovane ne abbia risentito fisicamente più del suo avversario. Bennetteau continua a regalare emozioni, già lo scorso anno nel torneo che doveva essere quello del ritiro, in casa a Bercy, si era spinto sino in semifinale giocando un grande tennis. Proprio lì si erano incontrati l’ultima volta in ottavi il due, netta vittoria del francese che si portava avanti 2-1 negli H2H.

Si è ripetuto qui con una grande prestazione, ovviamente c’è la collaborazione di Goffin che sbagliava un po’ troppo come fosse leggermente disconnesso dal suo solito gioco, ma la rimonta di Julien è da applausi.
Perso il primo nettamente ingaggiava la battaglia riuscendo a pareggiarla in un tie-break equilibrato. Nel terzo dilagava, restituendo il 6-1 subito nel primo set. Nel quarto riusciva a fare il break sembrando in totale controllo del match e dell’avversario. Goffin però reagiva annullando prima due match point concessi sul proprio servizio sotto 3-5 e poi brekkando a zero Bennetteau mentre questo serviva per l’incontro. I due giungevano ad un altro tie-break in cui Goffin dal 4-2 in suo favore subirà 5 punti consecutivi da parte del francese. Julien Bennetteau sarà il prossimo avversario di Fabio Fognini sabato.

[4] A. Zverev b. P. Gojowczyk 6-1 6-3 4-6 6-3 (di Cristina Pozzoli)
Alexander “Sascha” Zverev si distrae un set e per il resto passeggia sul connazionale Peter Gojowczyk mostrando un gran tennis, un’ottima condizione e un servizio devastante. Non sarà così facile però al prossimo turno per il numero quattro del mondo, atteso da Hyeon Chung, in un match che si annuncia molto interessante.
I primi due set, come il quarto, sono poco più di un allenamento per Zverev.
Concentratissimo dall’inizio, subito al massimo con il servizio, Sascha tira fortissimo e Gojowczyk non riesce a contenerne la potenza. Gli scambi sono tutti per il tedesco di Amburgo che si muove bene, tira fucilate anche in risposta senza dover poi neanche giocare per convertire le palle break che si procura, perchè nel secondo e quarto game del primo parziale Gojowczyk commette doppio fallo in entrambe le occasioni.

Tutto facile per Zverev anche nel secondo parziale, il divario tra i due e va ben oltre il 6-3 finale. Il numero quattro del mondo viaggia a ritmi impressionanti al servizio, con il quale concede solo quattro punti, e crea sempre problemi a Gojowczyk in risposta, che solo nel quinto game non concede palle break. Sascha ne fallisce cinque nel game d’apertura, poi passa nel terzo game (a zero) e ancora nel nono chiudendo il set con un rovescio lungo linea in slice in recupero su una smorzata non proprio perfetta di Gojowczyk.

E dopo due set giocati a livello impressionante ecco che arriva l’inevitabile distrazione nel terzo parziale. Sascha cala leggermente al servizio, in termini di velocità e precisione, e Gojowczyk inizia a trovare la risposta riuscendo ad andare ai vantaggi nel primo game e a mettere a segno il break nel terzo. Il tedesco meno famoso si fa sempre più aggressivo e riesce a mandare fuori giri Sascha trovando accelerazioni vincenti sul suo dritto, cosa che finora non gli era ancora riuscita, e poi gli strappa il servizio sorprendendolo dall’altra parte con un vincente lungo linea con lo stesso colpo. Ricaricato dal break, Gojowczyk conferma il vantaggio, seppur costretto a salvare cinque palle del contro break nel game successivo, e poi acquista sempre maggior continuità al servizio e sicurezza negli scambi da fondo costringendo Sascha a giocare lontano dalla riga e a subirne il gioco. Al momento della verità Gojowczyk non trema e chiude 6-4 con quattro prime e altrettanti vincenti.

Passato l’attimo di distrazione, nel quarto set Zverev ricomincia a fare sul serio, va subito 3-0 con un break nel secondo game, e poi gli basta controllare il suo servizio per chiudere l’incontro con l’ace numero venticinque.

T. Sandgren b. [9] S. Wawrinka 6-2 6-1 6-4 (di Aldo Cutaia)

Stan Wawrinka non mentiva, il ginocchio non sta bene. È chiaro a tutti, ma soprattutto a Tennys Sandgren, che lo ha sconfitto in tre set piuttosto rapidi.

Lo svizzero ha dato l’impressione all’inizio di potersela giocare in virtù del maggiore tasso tecnico, per compensare una condizione fisica assai carente. Wawrinka arriva addirittura a giocarsi due palle break nel quinto game, ma non riuscendo a realizzarle, di fatto spiana la strada al suo avversario. Sandgren è solido con entrambi i fondamentali e non ha troppi problemi a tenere lo scambio da fondo, per poi trovare accelerazioni vincenti. Arriva il break in favore dello statunitense, che blinda il set, aggiudicandoselo per 6-2.

Wawrinka è sempre più insofferente e non riuscendo a muoversi correttamente è costretto a giocare il suo rovescio quasi in sicurezza, cercando più la parabola che non la solita potenza. Se il servizio è oggi difettoso, ancor di più è l’uscita dal servizio, momento in cui Stan si fa spesso trovare impreparato, spedendo la pallina in corridoio. Il secondo set è una mattanza nei confronti dello svizzero, che deve subire un 6-1 pesante, ma inevitabile.

La musica non cambia nel terzo set, con la sola differenza che Sandgren non ha voglia di spingere particolarmente sull’acceleratore. Dopo esser passato subito avanti di un break, si limita a conservarlo senza rischiare troppo nei propri turni di battuta. Wawrinka continua a caricarsi dopo ogni turno di servizio tenuto, più per una questione di atteggiamento che non per una reale speranza di rimonta. Lo statunitense va a servire sul 5-4 e non scomponendosi, chiude il game senza alcun problema, 6-4.

Redazione

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