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ATP Brisbane, forfait di Murray: “Potrei dovermi operare, Australian Open? Decido in giorni”

Quello che sembrava ormai un pericolo scongiurato, si è invece materializzato: Andy Murray ha dato forfait al torneo di Brisbane. Lo scozzese ha motivato la decisione indicando il solito problema alle anche, lo stesso che lo ha afflitto in gran parte del 2017. “È un vero dispiacere per me cancellarmi dal torneo. Ero arrivato qui con le migliori intenzioni, ma dopo un nuovo controllo purtroppo io e il mio team abbiamo deciso che non è il momento di forzare i tempi e di rimandare il mio rientro in campo. Australian Open? Decido in due giorni”.

Secondo la stampa britannica presente a Brisbane, questo forfait non dovrebbe minacciare la partecipazione dello scozzese all’Australian Open. Scrive Mike Dickinson: “Dalle prime indicazioni sembra che Andy Murray abbia ancora in programma di rimanere in Australian e competere a Melbourne sebbene questo non è confermato. Tempi duri per l’ex numero 1 del mondo, che ha lavorato molto duramente per cercare di rientrare qui”.

Con il forfait di Murray, l’unico top-20 rimasto in tabellone è la prima testa di serie Grigor Dimitrov, numero 3 del mondo. Nella parte bassa il suo posto verrà occupato da Yannikh Hanfmann, ripescato dalle qualificazioni. Sfiderà Ryan Harrison, numero 47 del mondo e giocatore dal ranking più alto rimasto in quel quarto di tabellone.

Le ultime che arrivano però dallo scozzese non sono così rassicuranti. Pare infatti che adesso Andy stia persino pensando all’intervento chirurgico. Prenderà una decisione questo fine settimana riguardo all’Australian Open. Questo il messaggio:

“Chiedo scusa al torneo di Brisbane e a tutti i fan che sarebbero venuti a vedermi per questo forfait molto in ritardo. Gli organizzatori del torneo non potevano essere più comprensivi di così, vi ringrazierò per sempre. Scusatemi. Ovviamente provengo da un momento molto complicato, a causa della mia anca e dell’enorme numero di specialisti che ho visitato per capire come risolvere il problema. Mi è stato raccomandato di trattare accuratamente il problema fin dallo US Open e da lì ho cercato di lavorare al massimo per rientrare il prima possibile. Purtroppo, dopo qualche giorno di allenamento con i migliori qui a Brisbane, ho capito che non potevo proprio essere al livello che speravo. Continuare la riabilitazione è una prima opzione, l’intervento chirurgico è la seconda. Purtroppo le possibilità che l’intervento riesca con successo non sono così alte come vorrei. Devo comunque tenerla in considerazione, ma speriamo che possa evitarla”.

Redazione

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