[5] R. Bautista Agut b. [2] J. del Potro 6-1 4-6 7-5
Roberto Bautista Agut smentisce i pronostici che lo davano sfavorito nella finale dell’ASB Classic contro Juan Martin del Potro e si regala il secondo titolo ad Auckland dopo quello ottenuto nel 2016, e il settimo della carriera. Bautista, numero 21 della classifica ATP e numero cinque del seeding, ha offerto una prestazione in perfetto stile spagnolo, al comando delle operazioni da fondo campo grazie ad una condizione atletica ottimale, solido e concentrato dall’inizio alla fine. Lo stesso non si può dire dell’argentino, scostante e sottotono al servizio, almeno rispetto a quanto visto nelle precedenti partite durante le quali non aveva mai ceduto un set. Alla fine Delpo si è detto comunque soddisfatto del gioco espresso questa settimana, ben oltre le sue aspettative, e della finale raggiunta che gli permette di scavalcare Kevin Anderson e Pablo Carreno Busta rientrando tra i primi dieci della classifica ATP dall’agosto del 2014.
Nel primo parziale le difficoltà di Delpo sono subito evidenti, la prima palla non entra, con la seconda non fa male e cede il servizio nel secondo game. La situazione non cambia nel corso del set e a nulla serve il contro break messo subito a segno dall’argentino perchè il servizio non ne vuol proprio sapere di ingranare. Con il 36% dei punti ottenuti sul 61% di prime servite e un imbarazzante 29% di quelli racimolati con la seconda, Delpo non riesce mai a tenere la battuta e cede 6-1. Nel secondo set cambia lo scenario. Juan Martin si accende e, anche se con qualche alto e basso, ritrova maggior incisività al servizio, quanto basta almeno per tenere il ritmo elevatissimo dello spagnolo che invece, nei suoi turni di battuta, non cede mai più di un quindici.
L’equilibrio si spezza nel decimo game, il migliore giocato dall’argentino in tutto il match, durante il quale risponde bene, prende in mano gli scambi e, spostandosi bene, tira il dritto con violenza e precisione costringendo lo spagnolo, fino a quel momento impeccabile, a cedere servizio e set. Il terzo parziale segue le orme del secondo e non si vedono palle break fono all’undicesimo game in cui l’argentino cala al servizio, Bautista legge bene il momento e lo aggredisce in risposta martellandolo sul rovescio e, alla seconda palla break passa e va a servire per il titolo. L’epilogo è emozionante, Delpo non ci sta e si procura una palla per portare il parziale al tie-break ma Bautista piazza un ace ad uscire e non gli lascia più scampo.
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