Misaki Doi e i controlli antidoping che non vanno come dovrebbero

La giapponese ha raccontato su Twitter la tragicomica vicenda di un controllo antidoping culminato con una telefonata alla polizia da parte del vicino di casa.

A posteriori possiamo anche parlare di una complicazione simpatica, o meglio tragicomica, di un controllo antidoping che non è andato come prevede il canone della situazione, ma in quel momento Misaki Doi deve aver provato un imbarazzo non indifferente. La tennista giapponese, che nel finale di 2017 ha perso la top-100 dopo diversi anni e dovrà competere nelle qualificazioni dell’Australian Open 2018 per avere un posto nel tabellone principale dopo aver mancato anche la wild-card nel play-off asiatico di fine novembre, ha twittato quanto avvenuto. Ci affidiamo alla traduzione di questo utente su Twitter, dopo aver controllato che effettivamente corrisponde ad una ricostruzione di varie fonti, per raccontare l’episodio:

Gli agenti che effettuano controlli a sorpresa erano stranieri, presumibilmente dunque non conoscono gli ideogrammi giapponesi o comunque non sono stati in grado di riconoscere l’appartamento della giocatrice. Hanno continuato a citofonare nell’appartamento di un’altra persona che quando ha visto un gruppo di stranieri vestiti di scuro ha preso uno spavento enorme e ha chiamato la polizia. Arrivati sul posto, i poliziotti sono riusciti a comprendere il motivo dell’errore e hanno accompagnato i due controllori alla porta della giocatrice che si è trovata di fronte controllori e polizia, con tanto di spavento iniziale e successivo imbarazzo per il disturbo provocato a causa sua.

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