Il girone di un Master tennistico con soli 3 atleti, o atlete, ed una sola in grado di avanzare è una rovina alla logica. Due partite da disputare, già perdendo la prima in 2 set si è fuori al 90%. Chiedete per conferma a Magdalena Rybarikova, che martedì sera ha giocato (e perso) la prima partita 6-1 7-5 contro Julia Goerges e meno di 12 ore dopo è stata chiamata in campo per la seconda volta contro Kristina Mladenovic, vincendo 7-5 1-6 7-6(5) al settimo match point ma vedendosi eliminata perché la sua differenza set sarebbe stata in ogni caso inferiore alla tedesca o alla francese, protagoniste del primo match odierno e vinto dalla prima per 6-2 7-6(4) e che porta a 12 le sconfitte consecutive della francese da inizio agosto.
Goerges è diventata così una delle 4 semifinaliste dell’Elite Trophy di Zhuhai, il Master B della WTA che per la terza volta si presenta con le giocatrici posizionate tra la nona e la diciannovesima posizione (salvo forfait) e una wild-card scelta dagli organizzatori, per cui cinese (Shuai Peng, quest anno). Julia tra l’altro, come le altre 3 semifinaliste, è in corsa per il bottino pieno: 4 partite, 700 punti ranking a disposizione in caso di 4 vittorie. Tanto, forse troppo, ma è una regola imposta fin dalla prima edizione nel 2015 e che vide Venus Williams approfittarne più di ogni altra chiudendo da vincitrice quell’edizione e salendo dal numero 12 al numero 8 del mondo.
La tedesca, che a Mosca a metà ottobre è tornata alla vittoria in un torneo WTA dopo Stoccarda 2011 ed è reduce dalla miglior stagione della carriera con 4 finali e oltre 40 vittorie, oltre al rientro in top-20 dopo quasi 5 anni, in semifinale affronterà Anastasija Sevastova, che ha vinto entrambe le sfide del suo girone: 7-5 6-3 a Sloane Stephens, 6-3 6-4 a Barbora Strycova. La lettone è alla prima apparizione in un torneo di questo livello, confermando anche lei quanto di buono fatto fin qui nel 2017: il primo titolo dal 2010, a Maiorca, la semifinale a Dubai e a Madrid, i quarti di finale allo US Open. Entrambe hanno dato ottimi riscontri sulle loro vittorie, mostrando stati di forma che dovrebbero permettere di assistere a una gran partita domani. L’altra sfida nel girone della lettone si è conclusa con il successo di Strycova che ha approfittato del ritiro della statunitense sul 5-0.
La seconda semifinale vedrà invece affrontarsi CoCo Vandeweghe e Ashleigh Barty. La statunitense, grazie all’eliminazione di Mladenovic, si vedrà ufficialmente in top-10 da lunedì prossimo, celebrando al meglio una stagione che ha avuto alti e bassi, ma a livello Slam è stata molto positiva con 2 semifinali e un quarto di finale tra Australian Open, US Open e Wimbledon. La numero 2 del seeding, inoltre, ha vinto il proprio raggruppamento battendo 3-6 6-3 6-2 Peng e poi 6-2 6-3 un’Elena Vesnina che fin dai primi game ha patito un problema alla parte bassa della schiena e oggi si è ritirata sotto 2-6 0-1 contro la cinese annunciando di avere una dislocazione al muscolo sacroiliaco.
L’australiana, infine, ha completato il percorso netto nel suo girone superando prima Anastasia Pavlyuchenkova 6-4 6-1, poi Angelique Kerber 6-3 6-3. Eccezionale prestazione a servizio, in entrambe le sfide: solo 3 i punti concessi contro la tedesca, appena 1 il game ceduto contro la russa (apparsa come favorita dopo la prima giornata) e 11 gli ace messi a segno nel complesso contro la ex numero 1 del mondo, che nella prima giornata aveva ceduto alla stessa Pavlyuchenkova 6-3 3-6 6-3. Come premio, oltre all’ingresso nelle prime 16 del mondo, Barty sarà anche la tennista australiana dal ranking più alto (WTA e ATP). Il tutto nella stagione in cui ha vinto il primo titolo in carriera (Kuala Lumpur) e ha giocato altre 2 finali molto importanti a Birmingham e a Wuhan, perdendo contro Petra Kvitova e Caroline Garcia.
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