L’uscita dal conteggio dei punti di Parigi Bercy e Finals 2016 provoca una mezza rivoluzione nel ranking ATP. Non per quanto riguarda le prime due posizioni, con Rafael Nadal, già certo del primato di fine anno dopo il successo su Hyeon Chung all’esordio in Francia, che precede lo storico rivale Roger Federer.
Ecco però che gli altri due esponenti dei cosiddetti “Fab Four”, entrambi ai box da Wimbledon, non figurano più nemmeno fra i top ten: Novak Djokovic è dodicesimo (- 5), Andy Murray addirittura sedicesimo (- 13). Il serbo stazionava tra i primi dieci senza alcuna interruzione da oltre dieci anni, ossia dal marzo del 2007. Il britannico vi era uscito per sei settimane tra settembre e ottobre 2014 (cinque volte undicesimo e una dodicesimo), ma non si trovava al di fuori dei primi quindici dal maggio 2008.
Dietro alla premiata ditta Rafa&Roger si fanno largo i giovani: malgrado le precoci eliminazioni parigine, Alexander Zverev è terzo (+ 1), Dominic Thiem quarto (+ 2). Per entrambi si tratta del career high, così come per Grigor Dimitrov, sesto (+ 2) dietro allo stabile Marin Cilic.
Risale anche l’infortunato Stan Wawrinka, settimo (+ 2), che precede altri due giocatori al primato personale: David Goffin, ottavo (+ 2), e Jack Sock, nono (+ 13). Davvero sorprendente, in particolare, l’avanzata dello statunitense, impostosi nell’ultimo rocambolesco Master 1000 stagionale e qualificatosi così in extremis per le Finals grazie al previsto forfait di Wawrinka.
Sock nega questa gioia a Pablo Carreno Busta, che rientra comunque al decimo posto (+ 1) eguagliando il proprio best ranking. Subito sotto c’è Juan Martin Del Potro, undicesimo (+ 6): l’argentino si è fermato ai quarti con rimpianti, avesse passato un turno in più sarebbe stato lui a volare a Londra al posto di Sock.
Tra i primi venti rientra Roberto Bautista Agut (20; + 3), mentre ne escono gli ex top five Kei Nishikori (22; – 2) e Milos Raonic (24; – 12), quest’ultimo con un crollo fragoroso che lo fa precipitare alla posizione più bassa occupata dall’agosto 2012.
Segno decisamente positivo, invece, per Filip Krajinovic, inatteso finalista a Bercy partendo dalle qualificazioni: il serbo mette a segno un clamoroso + 44, divenendo di colpo trentatreesimo. Molto bene anche Julien Benneteau, semifinalista con wild card, che sfiora il ritorno tra i primi cinquanta (52; + 31).
Tra gli azzurri Fabio Fognini si conferma ventisettesimo, mentre è in lieve calo Paolo Lorenzi, quarantatreesimo (- 2). Seguono Thomas Fabbiano (73; 0), Andreas Seppi (94; – 9), Marco Cecchinato (109; – 7), Matteo Berrettini (122; 0), Stefano Travaglia (137; – 3), Alessandro Giannessi (139; – 1), Luca Vanni (149; + 3), Stefano Napolitano (164; – 1), Salvatore Caruso (170; + 1) e Simone Bolelli (171; + 4).
Anche nel settore femminile abbiamo una statunitense top ten nuova di zecca. Si tratta di Coco Vandeweghe, finalista a Zhuhai, che si guadagna la decima piazza (+ 2), mettendosi alle spalle Kristina Mladenovic (11; – 1) e Svetlana Kuznetsova (12; – 2).
Il successo nell’Elite Trophy porta Julia Goerges al quattordicesimo posto (+ 4), career high. Record personali anche per la semifinalista Ashleigh Barty (17; + 3) e per Magdalena Rybarikova (20; + 2). Non si arresta, al contrario, la discesa dell’ex regina Angelique Kerber, che ha inanellato due sconfitte nel round robin ed è ora solo ventunesima (- 2).
Stabili le leader italiane Camila Giorgi, settantanovesima, e Francesca Schiavone, novantesima. Alle loro spalle troviamo Roberta Vinci (111; 0), Jasmine Paolini (137; – 1), Sara Errani (143; 0) e Martina Trevisan (202; – 3).
I top ten del ranking ATP: 1 Rafael Nadal, 2 Roger Federer, 3 Alexander Zverev (+ 1), 4 Dominic Thiem (+ 2), 5 Marin Cilic, 6 Grigor Dimitrov (+ 2), 7 Stan Wawrinka (+ 2), 8 David Goffin (+ 2), 9 Jack Sock (+ 13), 10 Pablo Carreno Busta (+ 1).
Le top ten del ranking WTA: 1 Simona Halep, 2 Garbine Muguruza, 3 Caroline Wozniacki, 4 Karolina Pliskova, 5 Venus Williams, 6 Elina Svitolina, 7 Jelena Ostapenko, 8 Caroline Garcia, 9 Johanna Konta, 10 Coco Vandeweghe (+ 2).
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