Andrey Rublev e Hyeon Chung giocheranno la prima finale del futuro. Questo è il verdetto che esce dalle semifinali della prima edizione delle Next Gen ATP Finals, prima criticate ma poi piacevolmente seguite dal pubblico milanese che per l’occasione riempie lo stadio manifestando grande partecipazione.
Andrey Rublev conferma il ruolo di favorito di queste Finals, conquistando per primo la prima finale del futuro. Avremo modo di tirare le somme su questo evento a suo tempo, adesso si parla del verdetto del campo. Il programma si apre alle 19.00 con il match clou tra il dominatore del Gruppo B, Borna Coric e Andrey Rublev, secondo classificato del Gruppo A e secondo nella Race to Milan dietro al leader Sascha Zverev, impegnato nelle vere Finals a Londra. Il russo fino ad ora non ha brillato, o almeno lo ha fatto solo a tratti, ma stasera unisce coscienza e follia e non c’è storia. Non è che Coric regali o non sia in partita, ci mancherebbe, proprio lui, è che il russo non sbaglia un colpo, e si sa, i suoi non sono proprio carezze. Pochissimi errori e tanta freddezza, una lucidità e una determinazione che esibisce per la prima volta con costanza dall’inizio del torneo. Nel primo parziale Rublev è una furia che spazzola il campo, tira tutto e tutto gli sta dentro. Mette a segno il break nel secondo game, concede solo due punti al sevizio e chiude 4-1. Un grandissimo equilibrio invece scandisce l’andamento del secondo set condotto dai battitori fino al tie-break. Coric inizialmente regge l’onda d’urto ma Rublev lo aggredisce con sempre più convinzione e anche il secondo parziale è suo. Il croato è un ottimo difensore ma gli arrivano bombe che esplodono al suolo e non può farci niente. La palla di Rublev viaggia ad una velocità pazzesca e quando sta dentro due volte di fila sono dolori. Coric prova a cambiare il gioco, presentandosi a rete per scompigliare le carte, ma quell’altro continua a tirare come un forsennato e inventa vincenti quando proprio non sembra possibile. Il terzo set si chiude 4-1 come il primo, praticamente senza che Coric riesca a giocare.
A seguire arriva la vittoria prevista, ma molto più lottata di quanto si potesse immaginare, di Hyeon Chung che supera in cinque set Daniil Medvedev e raggiunge Rublev in finale. Solido come sempre, tatticamente impeccabile come sempre, il coreano raccoglie inizialmente tutti i punti che dipendono da lui, sorpreso poi dal russo che, quando la partita era ormai compromessa, si è rimesso in gioco esibendo un tennis vario, piacevole e spettacolare. All’inizio la partita ricalca quello che il coreano ha mostrato in questi giorni: forza mentale, fisica e lettura tattica perfetta della partita. Le rare volte che si è trovato in situazioni delicate, perché dire difficili è esagerato, ne è sempre uscito in modo impeccabile. Perfetto nella ricerca della palla, si muove sempre in anticipo, riuscendo quasi sempre a comandare lo scambio con lucidità. Se poi al ritmo asfissiante che impone da fondo, alla solidità nei turni di battuta, aggiunge qualche tocco sotto rete e qualche smorzata al momento giusto, il gioco è presto fatto. Con due set e un break di vantaggio nel terzo, Chung però accusa il primo momento di indecisione della partita cedendo il servizio nel terzo game che consente a Medvedev di rientrare. Il russo inizia a crederci e il suo atteggiamento si fa più intraprendente. Vede Chung fuori dal campo e lo sorprende con la smorzata, scende a rete in contro tempo e si inventa qualche accelerazione improvvisa da fondo portando il parziale al tie-break durante il quale si scatena. Conquista un punto spettacolare fatto di volée ravvicinate sotto rete, mette a segno il minibreak e sale 4-1. Chung rimonta e poi quando sembra finita Medvedev resiste ad un lunghissimo scambio nel nono punto, costringe Il coreano all’errore procurandosi l’opportunità di servire per il set che fa suo con un ace e una prima vincente. Nel quarto parziale è ancora il russo ad essere più deciso. Nel quarto game Chung si addormenta, lento nella ricerca della palla sbaglia due dritti non da lui e poi scende a rete senza cognizione regalando il killer point con un altro gratuito di dritto. Anche il game successivo si decide al killer point (che per Medvedev è anche un set point) che sigla con un ace. Si va al quinto e Chung allunga nel secondo game. La partita sembra ormai agli sgoccioli ma Medvedev si rifà sotto un’altra volta procurandosi tre palle dell’immediato contro break. Il pubblico è tutto dalla sua parte ma non basta, Chung annulla e al killer point fa tutto bene dopo una buona prima salendo 3-0. Ormai la montagna è troppo alta da scalare, Medvedev resiste e arriva ancora al punto decisivo ma la prima non entra e Chung si prende il suo servizio e la partita.
Risultati semifinali:
[1] A. Rublev b. [4] B. Coric 4-1 4-3(3) 4-1
[6] H. Chung b. [7] D. Medvedev 4-1 4-1 3-4(3) 1-4 4-0
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