Probabilmente la diretta interessata non avrà neppure tempo, e voglia, per pensarci, durante le sue vacanze sulle spiagge delle Hawaii in compagnia delle sue amiche. Eppure, Maria Sharapova pochi giorni fa è finita al centro di una vicenda giudiziaria in India. Il nome della russa è stato citato come parte di una cospirazione criminale per la costruzione, fallita, di un lussuoso progetto edilizio a Gurgaon, a sud-ovest di Nuova Delhi. Tra le varie strutture sarebbe dovuta sorgere anche un’accademia di tennis e alcuni negozi di vestiti per cui la russa, secondo l’accusa, avrebbe non solo dato il suo consenso ma avrebbe anche permesso di chiamarli con il suo nome.
La vicenda ha inizio nel 2013 e secondo l’iter burocratico il progetto doveva avere durata triennale, ma già dopo un anno tutti i lavori si sono dovuti arrestare per mancanza di licenza e concessioni e la società che si era fatta carico di tutte le spese, la Homestead, aveva raggirato l’imprenditore che ha intentato la causa, Bhawana Agarwal, prendendosi tutti i suoi soldi.
Il giudice, Rajesh Malik, ha stabilito che la polizia cominciasse a far chiarezza sull’episodio e anche sul reale coinvolgimento della tennista russa. Nominata parte dell’organizzazione criminale per aver prestato il suo nome, non è però saltato fuori alcun documento che provasse il reale coinvolgimento nella questione né una sua firma che permettesse l’uso del suo nome. Non di meno, per l’accusa Sharapova avrebbe contribuito a fare grande pubblicità alla costruzione di questo impianto in suo nome, il che è in forte controtendenza con tutto quanto è capitato di sentire o vedere dalla ex numero 1 del mondo in questi anni in cui mai ha fatto parola di questo progetto, mai una dichiarazione, mai una foto o un annuncio sui suoi social network, così come non si ricordano neppure viaggi fatti in India negli ultimi 5 anni.
Il caso, dunque, sembra poter essere una grande bolla di sapone in cui Sharapova è rimasta coinvolta per cause non sue, o addirittura per un vero e proprio errore. A giudicare dalla situazione, sembra anche facile poterla vedere uscirne senza troppi problemi. Questo salvo ovviamente nuovi e imprevedibili sviluppi.
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