Chissà se Sara Errani si aspettava un rientro già così efficace. Vero è che una squalifica per doping è molto diversa da uno stop per infortunio e che almeno tre delle quattro avversarie affrontate fin qui nel WTA International di Tianjin rappresentano poca cosa per una azzurra in buona condizione, ma dopo le vittorie ottenute in scioltezza è arrivata anche l’affermazione caratteristica, se vogliamo, di una giocatrice che ha fatto della grinta e della lotta uno dei suoi cavalli di battaglia più importanti.
C’è tanto della Errani “vecchio stile” nel 6-4 4-6 6-3 ai danni di Beatriz Haddad Maia, giocatrice che era accreditata piuttosto in forma ma che ha faticato tremendamente a trovare vie per ottenere dei punti agevoli contro il muro eretto dalla romagnola. Dicevamo che rientrare da una squalifica è diverso che da un infortunio: il segreto, in questo caso, è soprattutto nella quantità di lavoro che si svolge. Errani, che già prima dell’incidente faticava a ritrovare smalto, ha potuto sfruttare due mesi interi per ripresentarsi al meglio delle proprie possibilità, in attesa di giornate e avversarie ben più ostiche.
Oggi si esaltava col rovescio e nell’alzare traiettorie di dritto che costringevano la mancina brasiliana a giocare colpi ben sopra la spalla (lei che non è neppure bassa, oltretutto). La distanza sui tre set probabilmente l’ha pure aiutata: dopo un primo set vinto meritatamente ha vissuto un momento di calo che ha rappresentato, a conti fatti, l’unico momento di difficoltà della sua partita, dove Haddad Maia recuperava da 0-2 e si aggiudicava il set al decimo game. Eppure i limiti della brasiliana erano tanti: lo smash tremebondo quanto un dritto da destra verso sinistra quasi sempre in corridoio. O scambiava per oltre 10-15 colpi, sperando di avere la chance di chiudere o di incassare un errore dell’azzurra, o nella maggior parte dei casi il punto terminava con un suo errore. All’inizio del terzo set, infatti, Errani ha ripreso a macinare e si è subito portata sul 5-1. Un attimo di pausa ha concesso all’avversaria di prendersi solo uno dei break ceduti e sul 5-3, al secondo match point, Sara ha chiuso con l’ennesimo dritto destra-sinistra messo lungo dalla sua avversaria. Nei quarti, ora, avrà un’altra qualificata: Christina McHale.
Match molto diverso, invece, quello che ha visto Maria Sharapova battere Magda Linette. La polacca è ormai da qualche anno cliente fissa in top-100, e stagione dopo stagione sta riuscendo sempre a migliorarsi, soprattutto cominciando a vincere le partite che (brutalmente) vanno vinte e farsi sempre più coraggiosa nelle sfide contro avversarie dal blasone più importante.
Già a Wuhan fece un’ottima figura contro Garbine Muguruza. Una spagnola non al meglio come Sharapova oggi (seppur per ragioni diverse), ma è inevitabile che ci voglia anche questo per equilibrare i valori in campo. Lei, giocando spesso negli angoli stretti e trovando ottime combinazioni con servizio e rovescio, si teneva bene in partita fino alla chance (mancata) di 5-5 al terzo. Oggi non c’era un problema fisico a condizionare la prova della sua rivale, ma una difficoltà a livello generale della russa di esprimersi in questo 2017 così travagliato. Poche partite, tanti problemi, zero continuità. Tianjin può essere un porto perfetto per provare a lasciare un acuto.
Nel 7-5 6-3 conclusivo ci sono state due vere fiammate che hanno deciso l’incontro. La prima sul 6-5 in favore della russa, nel primo set, mentre la seconda dal 2-1 e servizio Linette nel secondo. Sono stati tanti gli errori di Maria, specie col dritto, e nei suoi turni di battuta era spesso chiamata a salvare palle break o a recuperare da situazioni di svantaggio. La polacca ha collezionato in tutto 10 chance di strappare la battuta all’avversaria, capitalizzandone però solo una, subito sprecata con un mini parziale di 4 game consecutivi dell’ex numero 1 del mondo che ha deciso il secondo parziale. Nel primo, invece, stava gestendo ogni game con buona tranquillità, giocando anche in maniera accorta e ragionata. Nel dodicesimo gioco, però, Sharapova è riuscita per la prima volta ad inanellare due risposte incisive e salendo sullo 0-40. È bastato il primo set point, con Linette colpevole di aver messo a metà rete uno schiaffo di rovescio non semplice ma con la russa che aveva trovato due ottime difese fin lì.
Persino una miglior partenza nella seconda frazione non è riuscita a cambiare le cose. Sharapova ha subito messo una pezza al tentativo di fuga e nel suo momento migliore dell’incontro ha definitivamente spezzato l’equilibrio. Dopo aver salvato la nona palla break nel game conclusivo, è riuscita a chiudere al terzo match point.
Risultati:
[WC] M. Sharapova b. M. Linette 7-5 6-3
[Q] S. Voegele vs [7] Y. Putintseva
[3] S. Peng vs [WC] X. Wang
[Q] C. McHale b. [6] M. Sakkari 6-0 6-4
[Q] S. Errani vs B. Haddad Maia
L. Zhu b. S. W. Hsieh 6-3 6-1
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