[WC] M. Sharapova b. E. Makarova 6-4 4-6 6-1
Niente fatiche inenarrabili, niente sofferenze fino all’ultimo quindici e match point annullati, ma ancora una partita al terzo set (vinta). Maria Sharapova approda agli ottavi di finale a Pechino, teatro dell’ultimo WTA Premier Mandatory, dopo il 6-4 4-6 6-1 ai danni di Ekaterina Makarova che subisce la stessa lezione dei loro precedenti 7 confronti.
15 partite, con questa, dal rientro in campo a Stoccarda e ben 10 che hanno visto l’ex numero 1 del mondo impegnata sulla lunga distanza. 9 di queste nelle ultime 11 giocate da dopo il torneo tedesco. Anche qui si può leggere quella mancanza di ritmo e continuità che faceva notare nelle prime conferenze stampa del torneo cinese: rientrata ad aprile, fermatasi a metà marzo, rientrata per un match ad inizio agosto, fermatasi altre 4 settimane e rientrata per lo US Open, infine un altro mese di stop prima di Pechino. È un cantiere aperto dove l’unica vera esibizione con lo smoking è arrivata nel match di primo turno a New York contro Simona Halep. Quella sera però c’erano motivazioni che andavano oltre l’ordinario: per la prima volta si trovava di fronte ad un’avversaria di altissimo livello sul palcoscenico più grande del mondo, in uno degli eventi più seguiti dell’anno. Come non trovare motivazioni per dare oltre il 100%? Di fatti, dopo quella sera non riuscì più a ripetersi allo stesso modo, reggendo 2 partite e crollando poi alla terza.
Qui a Pechino il primo turno contro Anastasija Sevastova è quanto di peggio potesse chiedere: arrivare senza ritmo e trovare subito una giocatrice che non ne dà minimamente, costretta a girovagare per il campo oltre 3 ore prima di venire a capo. Gli organizzatori sono stati benevoli e le hanno dato 2 giorni di riposo, ma ancora oggi qualcosa è venuto fuori. Tra primo e secondo set, alla fine, quello che le ha permesso di potersi giocare un terzo set è stato il parziale di 4 game infilato ad inizio partita. Sotto di un break, aveva subito rimesso a distanza Makarova fino all’1-4, mettendo una pezza ai problemi al servizio degli ultimi 2 game con altrettanti break.
3 break subiti nel primo set, altri 2 nel secondo. Soprattutto, 8 doppi falli in un set e mezzo appena. Se non altro oggi ha avuto la possibilità di colpire palle molto più regolari. Il gioco di Makarova ha sì traiettorie mancine, ma la russa non attua grandi variazioni e la palla, pur tesa, risulta alla lunga facilmente gestibile dalla connazionale. Oltretutto oggi si è affidata molto spesso ad uno scambio centrale quando invece si è visto nelle occasioni in cui prendeva un angolo come aumentassero di gran lunga le chance di portare il punto a casa.
Dopo qualche tentennamento sul 4-1 e servizio nel secondo set, Makarova ha tenuto due ottimi turni di battuta e vinto il parziale giocando il miglior tennis del suo incontro. Sempre in spinta, con coraggio, con la precisione nei vari lungolinea. Sharapova aveva annullato un primo set point sul 3-5 giocando un game dei suoi, in difficoltà fino allo 0-30 e poi sul 30-40, ma bravissima ad uscirne grazie al servizio che forse, per la prima volta nell’incontro, si palesava in tutta la sua forza. Per lei, però, è stato fondamentale ottenere quel game per partire davanti nel terzo set e sapere che dopo un set e mezzo di difficoltà col colpo di inizio gioco, il livello stava crescendo. Makarova forse si è bloccata troppo con le gambe e con le idee durante la pausa tra secondo e terzo set e nei primi game si è fatta trovare impreparata, sbagliando tanto e concedendo un importante 3-0 all’avversaria, che ha poi raddoppiato i break sul 4-1 e chiuso con molta agilità pochi secondi dopo.
Altri incontri:
Partita abbastanza agevole per Petra Kvitova, che si qualifica per gli ottavi di finale e crea l’interessantissimo scontro contro Caroline Wozniacki. La ceca ha superato 6-4 6-4 la qualificata Varvara Lepchenko dopo un’ora e diciassette minuti. Diverso equilibrio in entrambi i parziali, con la numero 12 del seeding però sempre la più pericolosa e la statunitense ad attendere la chance per girare lo scambio. Il frangente decisivo nel primo set è stato tra il sesto ed il settimo game, quando Lepchenko ha ripreso un break di ritardo prima di cedere nuovamente la battuta e dare modo a Kvitova di riprendere subito il comando e la tranquillità necessaria a gestire gli ultimi due turni di servizio. Molto simile lo scenario nel secondo, con Petra che sul 3-3 operava lo scatto decisivo e chiudeva l’incontro ancora al decimo game.
Ancora più semplice la partita per Simona Halep, apparsa in ripresa rispetto all’esordio contro Alison Riske ma la cui prova non può avere grande riscontro visto che l’avversaria odierna, Magdalena Rybarikova, si è ritirata indietro 1-6 1-2 a causa di un calo di pressione sanguigno. Per la rumena, che festeggia così le 400 vittorie nel circuito WTA, ci sarà una nuova sfida contro Maria Sharapova.
Risultati:
B. Strycova b. J. Goerges 6-4 6-2
D. Gavrilova b. [14] C. Vandeweghe 6-3 2-0 rit.
[12] P. Kvitova b. [Q] V. Lepchenko 6-4 6-4
E. Vesnina b. [WC] Y. Y. Duan 6-3 6-2
[Q] C. McHale vs S. Cirstea
[4] Ka. Pliskova b. [Q] A. Petkovic 6-4 6-4
D. Kasatkina b. L. Arruabarrena 6-4 7-5
S. Zhang vs [11] A. Radwanska
[WC] M. Sharapova b. E. Makarova 6-4 4-6 6-1
[2] S. Halep b. M. Rybarikova 6-1 2-1 rit.
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