[8] M. Rybarikova b. [WC] M. Sharapova 7-6(3) 6-4
Magdalena Rybarikova viene dalla miglior stagione in carriera, dalla prima semifinale Slam (a Wimbledon) e dalla finale appena persa a Linz contro Barbora Strycova che l’ha comunque ulteriormente avvicinata alla top-20, ma oggi ha probabilmente vissuto la giornata migliore che potesse sognare. La slovacca ha battuto Maria Sharapova nel primo turno del WTA Premier di Mosca, nella tana della propria avversaria, in un’atmosfera resa elettrica dalla voglia che il pubblico di casa aveva di riabbracciare la propria campionessa 10 anni dopo la sua ultima apparizione in Russia.
Invece è finita 7-6(3) 6-4 in circa due ore di gioco per la numero 8 del seeding che, tra le altre cose, ferma sul nascere il sogno della rivale di completare una clamorosa rimonta per aggiudicarsi una testa di serie all’Australian Open 2018. A Sharapova rimane la standing ovation del pubblico all’entrata e all’uscita dal campo, ma la sensazione è che la settimana di Tianjin le abbia spremuto tantissime energie e non era facile, in ogni caso, passare dalla Cina a Mosca ed essere pronta per ricominciare meno di 48 ore dopo la finale vinta contro Aryna Sabalenka.
Così come è stato giusto raccontare del successo di Tianjin e snocciolare numeri come il primo titolo dopo 882 giorni, è importante evidenziare come questo tour de force tra Pechino, Tianjin e Mosca fosse rischioso. Un amico di Oktennis, il fotografo Jimmie (di cui ringraziamo sempre per le foto ottime che ci permette di usare) diceva dalla Cina: “Maria va a Mosca pur sapendo che può essere un rischio: tre tornei consecutivi in due continenti diversi, pochissime pause e pochissima certezza sulla tenuta fisica così sotto sforzo. Va là perché deve giocare e per i suoi tifosi”. La risposta del pubblico è stata importante: pur con il match posizionato alle 14:30 ora di Mosca, in pieno giorno lavorativo, le tribune erano superaffollate come non le si vedeva da anni. C’erano code per i biglietti fin dalla domenica, tantissime richieste di accrediti per giornali e riviste non specializzate. L’effetto Sharapova, però, non ha potuto avere lo stesso risultato della settimana precedent.
È stato un match molto combattuto, ma i picchi espressi dalla russa erano molto più sporadici. Tanti errori e neppure la forza di recuperare, nel primo set, da 5-6 e servizio per la sua avversaria ha cambiato le sorti dell’incontro. Dal 2-0 per Sharapova, il tue-break è stato solo a tinte slovacche: 7-1 il parziale e con un gran dritto lungolinea sul set Point Rybarikova si aggiudicava il parziale tra gli applausi di 3 persone in tutto il pubblico: il suo team.
Nel 2012 la sua Slovacchia giocava la semifinale di Fed Cup proprio in Russia e dopo aver concluso la prima giornata sul 2-0 perse 3-2. Quel giorno in campo ci furono Dominika Cibulkova e Daniela Hantuchova quindi probabilmente era la prima volta che sperimentava questo clima molto incandescente (pur senza aver mai superato i limiti) ma nonostante fischi e esultanze sugli errori, Rybarikova ha saputo rimanere concentrata sulla sua partita e ad articolare ogni scambio tra variazioni di ritmo e potenza. Gli slice di rovescio erano quasi sempre efficaci, così pure tutto quel mix tra il colpo in top-spin o qualcosa più corto e teso se non proprio un drop shot. Sharapova si sta mostrando, in tutta quest ultima parte della stagione, molto sensibile a giocatrici che scombinano le carte magnificamente. Sarebbe forse meglio per lei avere a che fare con chi colpisce piatto o propone una palla abbastanza simile ogni volta, tutto il contrario di quello che può fare Rybarikova. Questo alla fine si vedeva anche negli errori più banali, come un comodo dritto sul 4-4 40-40 messo abbondantemente in corridoio nonostante il campo vuoto.
Infine, sotto 4-5, Sharapova ha concluso la partita con un nuovo game zeppo di errori. Il livello, come detto, è crollato rispetto a quello comunque non eccezionale della scorsa settimana. Se non altro ha completato un tris di tornei senza finire infortunata come tra Stoccarda, Madrid e Roma. Bisognerà capire però se la fasciatura alla coscia era solo precauzionale o se c’era qualche fastidio che le ha ulteriormente impedito di esprimersi meglio.
Risultati:
D. Kasatkina b. [5] A. Pavlyuchenkova 7-6(2) 6-1
I Begu b. [WC] 6-1 3-6 6-3
[Q] V. Lapko b. M. Zanevska 6-2 6-3
[8] M. Rybarikova b. [WC] M. Sharapova 7-6(3) 6-4
N. Vikhlyantseva b. [Q] K. Kanepi 6-2 6-3
[7] J. Goerges b. [WC] P. Monova 6-0 6-3
[4] D. Medvedev b. [7] A. de Minaur 6-2 6-4 Quel diavolo di Medvedev oggi…
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