[6] C. Wozniacki b. [5] V. Williams 6-4 6-4
Si completa uno dei trionfi alla vigilia forse tra i meno ipotizzabili, ma che già dopo la prima giornata di queste WTA Finals 2017 era diventato assai probabile. Eppure, per diventare la regina delle WTA Finals 2017 Caroline Wozniacki ha avuto di che sudare di fronte ad un improvviso rientro, a partita pressoché finita, di Venus Williams. La statunitense, colei che più di ogni altra era stata in grado di darle delusioni nel corso della sua carriera, coi precedenti che la indicavano avanti 7-0. Una vittoria desiderata così tanto, che ad un certo punto è bastato un nulla per farla scollegare dalla partita, tanto era tesa, e dar modo alla statunitense di mettere in atto una rimonta che appariva impossibile ma che è stata a soli due punti dal vedersi completata.
Era un torneo troppo bello per poterlo, però, rovinare così. Era così vicino, quel sogno solo accarezzato nel 2010 a Doha, quando fu battuta da Kim Cljisters, che sarebbe stato un vero disastro vederlo sfumare dopo un vantaggio di 6-4 5-0 con una partita che stava ricalcando le prestazioni delle precedenti uscite a Singapore, non solo oggi ma anche nel 2014. I 6-2 6-0 di inizio torneo erano un ingresso troppo roboante per non pensarla in grado di rimettere le mani su un titolo così importante dopo Indian Wells 2011. Le incertezze contro Caroline Garcia sono state immediatamente coperte da un’ottima prestazione contro Karolina Pliskova, partita che stava ripetendo in tutto e per tutto oggi contro un’avversaria apparsa un po’ a corto di energie e che non riusciva a tenere quanto sperava. Prendeva rischi e faceva tutto piuttosto bene, ma quando dall’altra parte l’avversaria regala appena 3 punti in tutto il primo set servirebbe qualcosa in più in ogni caso. Invece, recuperato il break sul 3-5 con 3 ottime accelerazioni da fondo, eccola sbagliare 4 dritti consecutivi nel game successivo.
L’inizio del secondo set sembrava tanto una resa anticipata. La stanchezza delle maratone precedenti iniziava a farsi sentire e prima il servizio poi le gambe cominciavano a mostrare crepe sempre più evidenti. Wozniacki veleggiava, ma sul 5-0 è arrivato il blocco. Prima un game lasciato, poi sul 5-1 ha cominciato a discutere con l’arbitro per un rovescio di Venus che era finito nei pressi della riga. Sembrava buono, la stessa Cicak aveva corretto la chiamata del giudice di linea e Wozniacki lì ha perso completamente l’attenzione sul match. 5-2, papà Piotr è sceso in campo per tranquillizzarla ma i suoi gesti non erano molto rassicuranti. Si sbracciava per dirle di non perdersi proprio ora e non buttare via tutto così vicina al traguardo, Caroline lo guardava un po’ pensierosa.
Al rientro in campo c’era solo Venus, che spalle al muro cominciava a spingere a tutta col dritto. Wozniacki perdeva campo, non faceva più male sulla diagonale del dritto e se non sbagliava l’avversaria cominciavano ad essere dolori veri. Il punto che le ha dato il game del 5-4 è stato eccezionale, con anche un po’ di braccino della danese ma il passante stretto della statunitense ha fatto saltare tutti in piedi. Peccato, dal punto di vista dello spettacolo, che questa rimonta si è arrestata al 40-40 nel game successivo. Ha perso nuovamente il controllo su diversi dritti lungolinea, nel decimo game, e sul secondo match point concesso ha giocato una voleè di rovescio che è finita a pochi passi dalla sua avversaria, brava a posizionarsi bene coi piedi e a giocare in lungolinea nella porzione di campo lasciata libera.
Quasi in lacrime, Wozniacki ha sollevato il titolo più importante della carriera. Il tutto 7 anni dopo essere diventata numero 1 per la prima volta. Il tutto dopo 6 finali perse consecutivamente in questo 2017, prima di sbloccarsi per l’antipasto a Tokyo e ora godere del piatto principale a Singapore.
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