Neppure le hanno dato il tempo di scendere in campo che Jelena Ostapenko ha praticamente già raggiunto l’ultimo obiettivo della sua stagione. La lettone, che domattina (6:30 ora italiana) farà il suo esordio nel WTA Premier Mandatory di Pechino contro Samantha Stosur, può vedere come ufficiale il suo approdo al Master di fine anno della WTA a Singapore. Johanna Konta, infatti, non andrà ad Hong Kong per colpa di un infortunio al piede sinistro come comunicato da diversi media britannici. Un ritiro precauzionale sperando di poter essere in campo nel torneo Premier di Mosca dell’ultima settimana.
La situazione, per fare un breve riepilogo della Race, è questa: 6 giocatrici già qualificate, Ostapenko settima a 4130 punti e Konta ottava a 3610, più indietro Caroline Garcia, Elena Vesnina e Ashleigh Barty, rispettivamente in dodicesima, diciassettesima e diciannovesima posizione. L’enorme distacco che separa però le prime 8 dalle altre ha di fatto eliminato dalla corsa alle Finals tutte le altre e solo vincendo il titolo (Vesnina e Barty) o arrivando almeno in semifinale (Garcia) ci sono le speranze per le 3 rimaste di essere ancora in corsa.
Ostapenko, settima, aveva due giocatrici che la potevano sorpassare: Konta e Garcia. Detto che una vittoria domani le garantirebbe la qualificazione senza pensare agli altri risultati, a questo punto Konta non potrà in alcun modo coprire i 520 punti che la separano dalla tennista lettone. Mosca ne mette in palio, senza considerare le limitazioni, soltanto 470. L’unica che avrebbe possibilità di farlo, a questo punto, è Garcia che però sarebbe comunque chiamata a vincere 3 tornei consecutivi. Dovesse succedere questo, ci sarebbe ancora una piccola variante: che la WTA decida di utilizzare la wild-card escludendo così l’ottava della Race e decidendo lei chi chiamare. L’ipotesi fu paventata nel 2015 quando ci fu Flavia Pennetta all’ultimo torneo della carriera e che fino all’ultima settimana rischiava l’esclusione. Poi tutto si risolse, l’azzurra approdò allo Sport Hub di Singapore e giocò il primo (e ultimo) Master in carriera. Sembra però altamente improbabile che la WTA tolga il posto a una campionessa Slam che, ora è praticamente certo, chiuderà il posto tra le prime 8 della stagione dopo essere stata numero 71 a febbraio.
Ostapenko diventerà così l’ottava giocatrice più giovane a raggiungere il traguardo del Master di fine anno da quando, nel 2003, si passò da 16 a 8 partecipanti e cominciò l’era del Round Robin. È la prima lettone nella (giovane) storia del proprio paese a prendere parte alla kermesse ed è la più giovane dal 2009, da quando Caroline Wozniacki e Victoria Azarenka si qualificavano per il Master di Doha. Ecco il riepilogo delle 8 più giovani:
Giusto un appunto su Radwanska: nel 2008 non prese direttamente parte al Master ma ci arrivò come prima alternate e scese in campo nel terzo giorno.
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