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ATP Pechino: Nadal distrugge Kyrgios, trionfo in Cina dopo 12 anni

[1] R. Nadal b. [8] N. Kyrgios 6-2 6-1

Rafa Nadal domina Nick Kyrgios e conquista il suo secondo China Open a dodici anni di distanza dal primo, mettendo in bacheca il settantacinquesimo trofeo in carriera e il sesto stagionale e allargando il vantaggio in classifica che già detiene nei confronti di Roger Federer. In crescendo di forma dall’inizio del torneo, il numero uno al mondo gioca con intelligenza tattica perfetta sorretto da una condizione atletica straripante mentre l’australiano manca l’appuntamento troppo nervoso e polemico per una chiamata errata del giudice di linea nel primo game che lo tormenta per tutta la partita.

Kyrgios è stato l’ultimo a battere Nadal sia in ordine di tempo (a Cincinnati ad agosto) sia da numero uno del mondo (a Wimbledon 2014) e le premesse per una sfida interessante e ricca di colpi spettacolari ci sono tutte e vengono subito rispettate. Nadal serve per primo, Kyrgios risponde bene e con un’accelerazione violentissima di dritto vince il primo punto. Rafa fa altrettanto, velocissimo in uscita dal servizio a trovare l’angolo opposto. Kyrgios è carico, continua a rispondere bene e si procura una palla break sulla quale però viene beffato da una chiamata “out” tardiva del giudice di linea su un diagonale di rovescio quando era in totale comando dello scambio e che, con ogni probabilità, gli avrebbe garantito il break. Il falco conferma l’errore della chiamata e la bontà del colpo dell’australiano. L’episodio indispettisce Kyrgios che inizia a polemizzare con Lahyani e, costretto a rigiocare il punto, sbaglia con il rovescio. Nadal si salva, Kyrgios si fa sfuggire una parola di troppo e si becca un warning. Sempre più nervoso l’australiano va a servire e parte con tre gratuiti trovandosi 0-40 ma poi annulla tutto con un dritto vincente inside-out e due ace. La battaglia entra sempre più nel vivo con scambi da cardiopalma e punti spettacolari come quello messo a segno da Nadal con una stop volley incantevole dopo uno scambio durissimo che gli vale la quarta palla break. Dopo oltre dieci minuti, una quinta palla break salvata e due vantaggi falliti, Kyrgios alla fine riesce a tenere il servizio. Sono passati solo due game ma le indicazioni su quella che sarà la partita sono già chiare. Quando lo scambio si allunga Nadal non permette mai a Kyrgios di prendere in mano il controllo delle operazioni e lo sfianca con scambi durissimi, sostenuto da un dritto pesante e profondo ma appena accorcia Kyrgios entra in campo, anticipa e con una naturalezza incredibile trova le righe. L’australiano però, non riesce a dimenticare quanto successo nel primo game, continua a scuotere la testa e si innervosisce sempre di più. Nel sesto game ingaggia una sfida con il falco e la perde cedendo anche il servizio. Non c’è più storia da raccontare. Kyrgios inizia a tirare tutto come se non ci fosse un domani, alterna vincenti impossibili ad errori e ace a doppi falli mentre Rafa senza battere ciglio continua a muoversi bene, impeccabile in difesa e pronto a contrattaccare appena può. I nervi di Kyrgios saltano definitivamente alla fine del settimo game in cui prende un penalty point e va a servire sotto 0-15 per allungare il set. Ovviamente non ci riesce e nel secondo parziale deraglia definitivamente. Gioca senza cognizione e pur riuscendo a procurarsi due palle break nel primo e una nel terzo game, non ha la serenità necessaria per convertirle. Nadal al contrario sfrutta bene tutte le sue occasioni e vola 5-0. Kyrgios salva il bagel ma Rafa si fa trovare pronto e chiude al primo match point.

Con questo risultato Kyrgios salda il suo scarto di punti del 2017 (lo scorso anno dopo la vittoria a Tokyo fu squalificato per condotta antisportiva nel match del secondo turno del Master 1000 di Shanghai contro Mischa Zverev e saltò il resto della stagione) ma la possibilità di partecipare alle Nitto Finals chiudendo la Race all’ottavo posto restano comunque minime. Per riuscirci l’australiano dovrebbe ottenere risultati strepitosi nei prossimi tornei a cui parteciperà (i due Master 1000 di Shanghai e Parigi Bercy, l’ATP 500 di Basilea e il 250 di Antwerp) sperando che la maggior parte di quelli che lo precedono in classifica non facciano meglio di lui. Intanto però esce comunque vincitore dal torneo avendo dato il massimo per aiutare la popolazione portoricana accumulando, come promesso, 50 euro per ogni ace servito (che con gli otto messi a segno oggi fanno 54 in totale) per un valore di 2700 euro.

Cristina Pozzoli

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