Dal nostro inviato Salvatore De Simone
[1]R. Federer b. [3]D. Goffin 6-1 6-2
Diversa atmosfera si è sentita oggi pomeriggio nel campo centrale di Basilea rispetto a ieri per quanto riguarda la partita del divo casalingo Roger Federer: ieri il fuoriclasse aveva fatto soffrire l’inferno alla folla adorante, oggi invece ha messo fin dall’inizio del match le cose in chiaro non permettendo al povero Goffin di recitare la parte del Mannarino di turno. Il piccolo belga probabilmente ha risentito anche del fatto di aver terminato all’una della scorsa notte il suo quarto di finale ma contro il Roger deluxe odierno non avrebbe potuto fare molto di più per arginare i rovesci, i diritti, i servizi del campione ispirato.
D’altronde non è una gran sorpresa: quante volte Federer ha sofferto prima in un giorno e poi in quello successivo ha strapazzato, rinfrancato dalla dura vittoria precedente, il malcapitato che gli si è messo davanti? Infinite. Dunque non è un caso che abbia avuto vita facile nella seconda semifinale appena conclusa dello Swiss Indoors; senza dimenticare che Goffin ha poche possibilità col suo gioco piatto con cui l’elvetico va a nozze come i 5 head to head tutti ovviamente favoreli allo svizzero segnalavano.
Fare una cronaca del match non avrebbe molto senso ed è quasi più interessante rimarcare il clima di festa che si è respirata nella Jakobshalle ogni volta che Federer realizzava un colpo dei suoi oppure menzionare l’unico spettatore, probabilmente belga (oppure semplicemente buontempone) che ad un certo momento se n’e uscito con un ‘Viva David’ provocando le risate del pubblico. Chi non ha riso, anzi fin dall’inizio ha avuto una faccia da cane bastonato, è stato proprio Goffin, nervoso fin dai primi game perché aveva capito che oggi non poteva essere il suo giorno.
Oggi poteva, e doveva, essere solo il giorno di Roger Federer che raggiunge l’ennesima finale qui a Basilea. Una finale che si prospetta avvincente ed emozionante, dato che si troverà di fronte l’unico che abbia osato batterlo in due finali nel suo giardino di casa: del Potro. Non sarà facile per Federer staccare Lendl nel numero di titoli ma se giocherà come oggi di sicuro lo spettacolo sarà assicurato.
Dichiarazioni di Federer dopo il match
“È stato un bene aver giocato soltanto un’ora oggi. Se questa pagherà dal punto di vista fisico lo vedremo domani, non posso dirlo oggi. Ieri era stato complicato; avevo giocato bene nel secondo e nel terzo set ma avevo faticato ad entrare nel gioco e ci voleva un match alla fine risultato meno difficile. Sono davvero soddisfatto per come ho affrontato la partita con Goffin. Non gli ho concesso troppi spazi e lui, che era rimasto in campo fino a tardi nel suo quarto di finale con l’americano Sock, mi è sembrato un po’ affaticato. Penso che del Potro stia giocando alla grande e che non abbia problemi fisici al momento, anche se in Cina aveva manifestato dei problemi al polso che però credo abbia superato in queste settimane: è arrivato in semifinale a Shanghai, ha vinto a Stoccolma, adesso è qui a giocarsi il titolo e domani tutto può succedere, uno può battere l’altro”.
[4]J.M. del Potro b. M. Cilic [2] 6-4 6-4
La prima semifinale dello Swiss Indoors ha visto di fronte due tennisti che hanno qualcosa in comune: entrambi vincitori di un unico slam, lo Us Open, Juan Martin del Potro nel 2009 e Marin Cilic nel 2015; entrambi con un servizio devastante e un diritto potentissimo. Infine entrambi avevano faticato non poco contro i rispettivi avversari nei quarti; ma gli head to head tra i due parlavano chiaro (9 a 2 per l’argentino) e nonostante del Potro sia per il momento indietro in classifica oggi ha avuto una marcia in più, anche nel gradimento del pubblico (l’argentino è molto amato qui a Basilea) che però ad un certo punto all’inizio del secondo set ha provato ad incoraggiare il croato perché giustamente voleva assistere ad una semifinale un po’ più emozionante.
L’argentino parte subito bene, o meglio è il croato che comincia subito male dato che alla sua prima battuta commette 2 doppi falli e spedisce due diritti a rete: ma del Potro contraccambia il favore con un paio di errori e perde il vantaggio iniziale che però ritrova poco dopo grazie ad una strepitosa risposta di rovescio che lo porta a servire per il set che conquista grazie ad un ulteriore sbaglio di Cilic col diritto.
Nel secondo parziale il vincitore dello Us Open 2015 inizia come nel precedente: con quattro errori sul proprio servizio che permettono al gigante di Tandil di andare avanti senza nessun particolare sforzo. Anche stavolta però si fa raggiungere non sapendo contrastare un bel rovescio tagliato dell’avversario; ma così come nel primo set ritorna in vantaggio utilizzando lo stesso colpo con cui aveva subìto il break. Riuscire a recuperare una volta il break a del Potro è difficile, farlo una seconda volta è davvero dura specialmente (come il Cilic odierno) se non si è al massimo della forma e, nonostante lo spavento di una palla break annullata con l’accoppiata vincente servizio e diritto, l’argentino con un ace chiude la pratica guadagnondosi la sua terza finale qui a Basilea.
Non una gran partita, ad essere sinceri. Del Potro è sempre stato avanti senza giocare al 100%. Si vede che Cilic alla fine è risultato più stanco dalle fatiche del quarto di finale ieri contro Fucsovics mentre delpo ha giocato bene nei momenti davvero importanti alla fine di entrambi i set. Buon per lui che non si affaticato molto perché domani avrà bisogno di tutte le sue energie per conquistare il titolo, soprattutto se l’avversario sarà l’idolo di casa Roger Federer nella finale che tutti qui alla Jakobshalle sognano.
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