Sarà forse il caso che Pouille dia meno ascolto a misteriosi commentatori che continuano a pronosticargli un chissà quale radioso futuro. Il venitreenne di Grande-Synthe, un paesino ai confini col Belgio, forse per via della sua buona educazione, forse per via di una certa insipidità, è da alcuni indicato addirittura come possibile vincitore slam. E se anche con i tempi che corrono ormai una finale slam non si nega a nessuno, Lucas ha già ampiamente dimostrato che la top20 è forse il traguardo massimo a cui aspirare, nella speranza che qualche filotto fortunato gli spiani la strada per arrivare tra i primi 10. Nel frattempo Pouille dovrebbe almeno imparare a vincere le partite che deve, come un ottavo di finale contro Schwartzman o, ancora peggio, un primo singolare Davis contro nientemeno che Dusan Lajovic. Che magari non è così scarso come si possa pensare ma nemmeno ha l’aria di uno che riuscirà ad arrivare troppo avanti in classifica.
Eppure Lucas ha peccato di grande presunzione, scendendo in campo molto molle e subendo un 6-1 in neanche mezzora. Alzata l’attenzione il francese è andato 4-0 nel secondo set, ha subito una parzialissima rimonta ma poi ha chiuso senza particolari problemi. Il che forse gli ha fatto credere ancora di aver risolto la questione. Peccato che Lajovic sia riuscito a “sporcare” la partita che è diventata un festival di break, che neanche nel Roland Garros femminile degli anni ’80. Il terzo set si è chiuso al tiebreak, ma in maniera del tutto casuale visto che Lajovic ci ha provato in tutti i modi a perdere il set, prima facendosi rimontare da 4-1 “pesante” e poi andando inutilmente a servire per il set sul 6-5. I due ritrovavano un servizio decente nel tiebreak, ma al sedicesimo punto a Pouille scappa un dritto decisivo, che porta il serbo sul 2-1.
Pouille accusava il colpo e Lajovic andava subito 3-0, riuscendo stavolta a tenere il servizio senza particolari problemi. Peccato che al momento di concludere Lajovic rimetteva in partita Pouille, prima mancando un dritto abbastanza agevole sul match point e poi cedendo il servizio. Lajovic prova ancora una volta a perdere il set, buttando all’aria altri tre match point al dodicesimo game. Tiebreak più che mai Jeu Decisif, Lajovic non chiude neanche al quinto match point ma il sesto, col servizio a disposizione è quello buono.
Per fortuna, della Francia, che c’è Tsonga. Jo scende in campo senza pensare allo scempio del compagno e gioca un match diligente, contro un avversario anche più agevole di Lajovic. Laslo Djere, numero 95 ATP, mette paura a Tsonga brekkandolo al sesto game ma da allora semplicemente non è in grado di rispondere decentemente. Il serbo arriverà un’altra volta soltanto a 40, ma ceduto il tiebreak la partita diventa un’attesa del momento in cui Jo piazzerà il break. Nel secondo set l’attesa dura solo un game, Tsonga va 3-0 e Djere non lo prende più; nel terzo set dura un po’ di più, ma non tanto: break al settimo game e buonanotte ai suonatori. Djere toglie il fastidio a Tsonga anche di andare a servire per il match subendo al nono game il secondo e ultimo break.
Meno male che non c’era Djokovic.
Risultati
Francia-Serbia 1-1
D. Lajovic b. L. Pouille 6-1 3-6 7-6(7) 7-6(5)
J. W: Tsonga b. L. Djere 7-6(3) 6-3 6-3
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