dal nostro inviato a New York
[1] R. Nadal b. A. Dolgopolov 6-2 6-4 6-1
Era dal 2013, anno in cui vinse il titolo, che Rafa non accedeva ai quarti di finale a Flushing Meadows. Lo fa, come spesso gli capita, migliorando condizioni e prestazioni di partita in partita. Dopo i balbettii dei primi turni, oggi Nadal è stato praticamente impeccabile, lasciando appena sette game ad un Alexandr Dolgopolov troppo falloso e poco concreto nei momenti importanti.
E’ giorno di festa negli States (Labour Day, una sorta di primo maggio all’americana) e il sole splende alto in cielo. La gente affolla il Billie Jean King Tennis Center nella spasmodica attesa dei due dioscuri: Rafa e Roger.
A rivelarsi per primo è il maiorchino, visto pericolosamente sotto tono nei primi tre turni. Dolgopolov d’altro canto sta giocando benissimo e finora non si è fatto distrarre dal presunto caso scommesse di Winston-Salem.
Si preannuncia un pomeriggio di fatica per Nadal e invece la partita si mette subito sui giusti binari, con un break nel terzo gioco, arrivato grazie ad un diritto di approccio buttato fuori di metri da Alex. Rafa salva due palle break nel gioco successivo e sul 4-2 toglie ancora il servizio all’avversario, per poi chiudere il primo set con un comodo 6-2.
Match più equilibrato e piacevole nel secondo parziale. Dolgopolov riduce gli erorri e macina più punti grazie al servizio, mentre Nadal mantiene l’andatura.
La svolta arriva sul 4-4. Alex dopo uno scambio durissimo affossa un diritto in rete e concede la prima palla break del set. Basta quella, perché Dolgopolov serve una seconda troppo tenera su cui Nadal si avventa giocando un rovescio profondissimo che l’ucraino non riesce a rimandare di là. Rafa serve per il set concedendosi il lusso di chiudere con un ace.
Il match è ormai segnato. Nadal, sentito l’odore del sangue, addenta la preda per portare fine alle sue sofferenze il prima possibile: ci vogliono altri 33 minuti per chiudere il terzo set per 6 giochi a 1.
Prestazione decisamente convincente dello spagnolo: intenso, concentrato, profondo nei colpi ed eccezionale al servizio, con solo due palle break concesse in uno solo game e l’82% di punti vinti con la prima e il 79% con la seconda.
Dolgopolov ha deluso le aspettative. E’ entrato in campo già rassegnato alla sconfitta e non è riuscito neanche a mettere in mostra gli spettacolari colpi per cui è celebre. Per l’ucraino si attendono ancora mesi difficili per l’ormai nota vicenda di Winston-Salem.
Nadal invece centra la 50esima vittoria in carriera a Flushing Meadows e accede ai quarti dove giocherà contro Andrey Rublev. Il giovane moscovita ha battuto in tre set Goffin e sarà il più giovane quartofinalista agli Us Open dal 2001, quando ad arrivarci fu il 19enne Andy Roddick. Sarà il primo incontro tra il russo e lo spagnolo, che rende 11 anni di differenza al suo prossimo avversario. Colpi pesanti e gran servizio, Rublev ha le armi per fare male a Nadal. Sarà davvero l’ora della Next Gen?
In conferenza stampa Rafa ha espresso naturale soddisfazione per la prestazione di oggi: ‘Ho giocato un match solido, ho commesso pochi errori gratuiti (appena 11, ndr) e non mi sono fatto sorprendere dal suo gioco. Rispetto ai primi turni oggi ero molto più calmo e sono riuscito a prendere il tempo giusto per giocare. Le condizioni di oggi? Di sicuro meglio il caldo e il tetto aperto, piuttosto che l’indoor!’. Nadal ha poi strappato qualche risata quando gli è stato chiesto cosa fosse la cosa migliore di aver 19 anni, in relazione al suo prossimo avversario: ‘Se potessi, farei subito cambio! Meglio avere 19 anni che 31. Avrei molto più tempo di godermi il tour e la vita. Non mi è mai piaciuto invecchiare, ero già triste di compiere 9 anni quando ne avevo 8 e adesso è ancora così…Rublev lo conosco, è venuto ad allenarsi con me un paio di anni fa a Maiorca. Già si vedeva che aveva qualcosa di speciale.’
A. Rublev b. [9] D. Goffin 7-5 7-6(5) 6-3 (Simone Milioti)
Missione compiuta per il NextGen russo, dopo che al secondo turno aveva estromesso dal torneo uno dei giocatori più in forma del momento, Grigor Dimitrov, ha proseguito nel tabellone facendosi strada sino ai quarti di finale dove incontrerà il numero uno del mondo e se dovesse perdere nessuno gli potrà rimproverare di aver fallito.
In questi casi si dice che Rublev ha già vinto il suo torneo, in realtà lo ha stravinto, in ottavi Goffin ha opposto resistenza ma l’incontro nonostante le fatiche del belga è terminato in tre set. Rublev a 19 anni è così il più giovane nei quarti di finale allo Us Open dai tempi di Andy Roddick nell’edizione del 2001. Per la prima volta in tabellone senza passare dal torneo di qualificazione Rublev raggiunge i quarti di finale, un ottimo biglietto da visita, e dopo il torneo sarà sicuramente certo di entrare nuovamente nella top50. Al momento non dovesse compiere l’impossibile contro Nadal sarebbe numero 37 del ranking, ovviamente suo miglior piazzamento nella classifica mondiale.
Il suo gioco è molto offensivo e anche oggi ha dato prova di queste sue qualità, il servizio lo ha ben supportato anche se non è stato straripante, le accelerazioni improvvise di dritto hanno fruttato molti punti, ma è soprattutto con le risposte da dentro il campo e i rovesci lungolinea vincenti che ha scavato un solco tra se e il suo avversario quando serviva.
Il primo parziale è stato in totale equilibrio tra i due, i due non sono due colossi ma Rublev riesce a generare molta più potenza con i suoi colpi, Goffin d’altro canto non s’è fatto mai aggredire nello scambio e i due hanno dato vita ad una partita piacevole. La prima palla break è stata per il belga all’undicesimo gioco, annullata però da Rublev che nel game successivo ha visto le sue prime palle break, che erano anche set point, e ha subito colto l’occasione.
Nel secondo la partita si accende, si spegne improvvisamente il russo e Goffin può allungare con un 3-0 pesante con doppio break, il quarto game va ai vantaggi, si potrebbe chiudere definitivamente il set se a vincere il gioco sia il tennista al servizio, ma Rublev controbrekka e poi infila una striscia di quattro giochi consecutivi rientrando tranquillamente nel set. I due tengono i rispettivi servizi sino al tie-break, anche qui il punteggio resta in equilibrio, ma ad essere cinico è ancora il moscovita che sul 5-5 infila due punti consecutivi. Il terzo set è molto più semplice per Rublev, intanto arriva subito un break di vantaggio, al primo gioco, allunga sul 2-0 il russo e tiene a distanza Goffin sino al 5-3 in suo favore. Non avrà neanche bisogno di andare a servire per il set perché Goffin cederà per la seconda volta il servizio nell’ultimo gioco dell’incontro.
Il quarto di finale sarà complicatissimo e contro pronostico considerando che Nadal sembra sulla via della redenzione. Rublev ha dimostrato che nello scambio non ha problemi ad accelerare, specie in lungolinea, e creare problemi ai malcapitati che si trova di fronte. In più non ha poi faticato così tanto nelle prime quattro partite del suo torneo, ha perso un solo set contro Dzumhur, ma è ancora impegnato in doppio con Khachanov. Non farà la differenza la tenuta del russo, ma sicuramente peserà il peso della palla di Nadal che non concederà accelerazioni facili e all’altezza giusta al 19enne di Mosca, sarà un test importante per Rublev che si avvicina al circuito dei grandi.
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