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Lorenzi e altre nove partite di cui non essere fieri

Seppur lasciamo volentieri ad altri l’idea di aver fatto uno scoop denunciando l’incredibile momento nero del tennis italiano – chi l’avrebbe mai detto – ogni giorno sembra fatto apposta per peggiorare le cose. È toccato addirittura a Paolo Lorenzi riuscire a perdere contro tal Zizhen Zhang, credeteci, numero 495 del mondo.  Il cinese era alla sua seconda partita contro un top50 (solo nove contro un top100) e aveva perso la prima contro Jiri Vesely, uno che ha sconfitto Djokovic tutto sommato, racimolando 5 game. Poi Lorenzi, che quest’anno aveva sì perso col numero 313 ma insomma era Gulbis e quindi conta fino ad un certo punto. A dire il vero Lorenzi ha perso anche poco più di due anni fa a s-Hertogenbosch contro Mate Pavic, all’epoca numero 475 e con un match dall’andamento simile a quello contro Zhang, con relativo tiebreak finale. E quando ancora non era Lorenzi, riuscì a perdere contro Rogerio Dutra Da Silva, che era addirittura numero 1089, ma in fondo erano anche dieci anni fa. Visto che come diceva quello non c’è cosa peggiore che ricordare i bei momenti durante quelli brutti, noi non faremo questo errore e cercheremo di consolarci: davvero con la partita di Lorenzi di oggi il tennis italiano ha toccato il fondo? Certo che no, eccovi quindi il festival degli obbrobri italiani.

6 ottobre 2014 
Wang Chaun b. Fabio Fognini 7-6(6) 6-4

Wang Chuhan, numero 553 del mondo, non aveva mai battuto un top-20. A dire il vero non aveva mai battuto né un top-100, né un top-200 perché l’avversario col ranking più alto mai battuto finora dal ventiduenne di Dalian era Shuichi Sekiguchi, n.262 del mondo, in un future cinese giocato ad aprile. Ad aggiungere epicità alla clamorosa vittoria contro Fabio Fognini, allora numero 17 ATP, il 7-6 del primo set fu il primo set vinto nel circuito maggiore da Wang.

14 Luglio 2014
Filip Krajinovic b. (2) Fabio Fognini 6-4 6-0

Ad Amburgo Fabio Fognini è testa di serie numero due e difende la bellezza di 500 punti. Tanta pressione e un avversario in crescita si sommano per dare come risultato un pomeriggio da dimenticare. Filip Krajinovic, numero 149 ATP, batte il campione in carica del bet-at-home Open con un secco 6-4 6-0 e il pubblico di Amburgo saluta la sua uscita dal campo con dei fischi che stanno diventando una triste e familiare colonna sonora di queste sconfitte. L’atteggiamento rinunciatario e arrendevole che si alterna a quello spaccone e irriverente è solo una della tante sfaccettature di Fabio Fognini, inspiegabilmente dominato da un avversario alla sua portata in cinquantaquattro minuti. Il contorno della sconfitta è un insulto razzista a Krajinovic, con le solite scuse il giorno dopo su Twitter.

14 Luglio 2014
Gabriela Dabrowsky b. Camila Giorgi 3-6 6-3 6-2

È giusto coltivare ancora speranze su Camila Giorgi, che è senz’altro relativamente giovane. Ed è giusto ricordare che ci ha entusiasmati varie volte, giocando alla pari persino contro Serena Williams. Ma troppo spesso la marchigiana è incappata in giornate incredibili, come questa di Bastad nell’estate del 2014. Camila è testa di serie numero 3 e gioca contro la numero 236. Vince il primo set e poi il delicatissimo meccanismo si inceppa, la canadese, senza sapere come, cede solo cinque game e chiude senza nessun problema. Camila tornerà in campo solo agli US Open, contro Anastasia Rodionova, allora numero 221. Anche in quel caso vince il primo set, lotta il secondo e crolla nel terzo.

26 agosto 2013
R. Ram b. (16) F. Fognini 6-1 6-2 6-2

“Una spiegazione? Impossibile“, dice José Perlas dopo l’incredibile sconfitta di Fabio Fognini nel primo turno degli US Open. È uno dei tonfi più clamorosi del ligure perché arriva nel primo Slam in cui Fognini si presenta da Fab Fabio: tre finali consecutive in estate, due di queste vinte ed un pieno di fiducia nonostante i fallimenti di Montréal e Cincinnati (in Ohio ha perso l’ultimo game con Stepanek con due doppi falli, un penalty point e un doppio fallo di piede). Ma la seconda metà del 2013 conferma tutto ciò che Fognini può fare: può giocare un tennis fantastico per tre tornei e raccogliere le briciole nei successivi tre. Contro Rajeev Ram, numero 128 del mondo che non ha mai vinto un match agli US Open, Fognini vince cinque game. È lui steso a definire la partita “disastrosa”, con quella paradossale lucidità che molto spesso mette in mostra dopo sconfitte tanto brucianti quanto inaspettate. Il 2013 di Fognini terminerà con qualche buona vittoria e una sconfitta onorevole con Nadal, con il ligure avanti di un set e di un break.

 

15 ottobre 2012
Donald Young b. (5) Fabio Fognini 7-6(8) 6-3 

La classifica di Donald Young, si sa, molto spesso mente sul livello dell’americano, uno dei tennisti più imprevedibili del circuito. Young è certamente un buon giocatore sul cemento ma il rendimento nel 2012 è quasi da record, tanto è negativo: quattro vittorie e ventitré sconfitte di cui diciassette consecutive (da John Isner a Memphis, in febbraio, fino a Levine a Cincinnati, ad agosto). Il quinto scalpo di un anno disastroso è quello di Fabio Fognini, che perde in due set a Vienna un match incredibile. Prima il ligure recupera da 4-0, poi si fa trascinare al tie-break dopo aver servito sul 6-5. Nel tie-break va avanti 4-1, ha tre set point ma non li converte e cede 10-8. Nel secondo Young breakka due volte e festeggia quella che sarà l’ultima vittoria dell’anno.

25 giugno 2012 
Yaroslava Shvedova b. Sara Errani 6-0 6-4

Non è tanto il livello dell’avversaria, un’onesta 65 del ranking e in fondo nemmeno il risultato, ché nel femminile capita di racimolare pochi game. Ma è la famosa partita del golden set, perché Sara Errani, in quello sciagurato primo parziale, non farà neanche la miseria di un punto: 24-0 e secondo set. Per la faentina, che aveva fatto finale al Roland Garros, una sconfitta indimenticabile.

26 settembre 2011
(WC) Danai Udomchoke b. (6) Fabio Fognini 6-4 3-6 6-2

È un’altra wild-card locale, questa volta thailandese, a interrompere il cammino di Fabio Fognini. A Bangkok Fabio prova a rilanciarsi dopo una seconda parte di stagione deludente. A Parigi ha giocato per la prima volta nei quarti di finale di uno Slam, poi ad Umago si è fermato solo in semifinale contro Marin Cilic. Ma da lì in poi il ligure non ha più vinto due partite di fila. Al Thailand Open non ne vince nemmeno una, nonostante si presenti come la testa di serie numero 6. A batterlo è Danai Udomchoke, 30 anni e numero 217 del mondo, in un match pieno di saliscendi, nella migliore tradizione fogniniana. Alla fine vince Udomchoke breakkando tre volte Fognini nell’ultimo set e spezzando sul nascere il tentativo di rimonta dell’azzurro. Per ora si tratta dell’ultima vittoria del thailandese, attualmente numero 290 del mondo, a livello ATP.

17 agosto 2008
Luka Gregorc b. [7] A. Seppi 4-6 6-4 7-5

Seppi ha appena festeggiato il suo ingresso nella top30 e ormai batte giocatori come Robredo (alle Olimpiadi di Pechino) Feliciano Lopez e Berdych (a Cincinnati, dove viene sconfitto solo da Djokovic. A New Haven supera senza problemi prima Starace e poi Fognini e l’incontro dei quarti di finale con Luka Grecorc sembra poco più che una fomalità. Ma lo sloveno è nel suo torneo della vita e dopo Karlovic supera uno stupefatto Andreas, per fermarsi solo alle semifinali, contro Cilic.

(ha collaborato Evaristo Desio)

 

Daniele Vallotto

Scrive spesso di tennis, ha fondato Tennispotting ma questo non vuol dire che sappia giocare a tennis. Su twitter è @danielevallotto.

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Daniele Vallotto

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